Alla scoperta dell’Hotel d’Inghilterra di Roma, tra storia, arte e cultura

Alla scoperta dell’Hotel d’Inghilterra di Roma, tra storia, arte e cultura

di Silvia Perego

Un palazzo nel cuore di Roma con una storia prestigiosa che affonda le radici nel 1500 è oggi sede di un hotel 5 stelle amato dall’élite internazionale e sinonimo di ospitalità italiana.

Si narra che l’Hotel d’Inghilterra sia stato il secondo hotel aperto nella città di Roma. La storia prestigiosa di questo palazzo al numero 14 di via Bocca di Leone inizia nel XVI secolo, quando fu adibito a residenza nobiliare per gli ospiti dei Principi Torlonia. Ma è nel 1845 che si trasforma in un albergo, denominato Hotel d’Angleterre per la crescente popolarità tra i visitatori britannici, tra cui si ricordano il poeta romantico John Keats, che qui trascorse gli ultimi anni della sua esistenza, e i connazionali Byron e Shelley.

Sin dal principio, infatti, l’Hotel è stato frequentato da aristocratici e personaggi internazionali, e numerosi sono i nomi illustri che vi hanno soggiornato: il pianista Franz Liszt, il poeta danese Hans Christian Andersen, il critico letterario statunitense Henry James e ancora l’ultima grande diva dell’era d’oro di Hollywood, Elizabeth Taylor, l’attore Premio Oscar Gregory Peck e lo scrittore Ernest Hemingway nel primo ’900. 

Ma arriviamo ai giorni nostri. L’Hotel d’Inghilterra Roma, oggi della Collezione Starhotels, oltre ad affascinare con la sua storia, resta tra gli indirizzi preferiti dell’élite internazionale, e non solo, anche per la sua posizione unica. Nel centro storico di Roma, si trova nel quartiere della moda, a pochi passi dalla scalinata di Piazza di Spagna e da Piazza del Popolo. Anche il Colosseo, il Pantheon e il suggestivo Foro romano sono facilmente raggiungibili a piedi mentre per una tranquilla passeggiata si può scegliere l’area verde di Villa Borghese e godere della vista panoramica del Pincio.


Il progetto di interior design è firmato dagli architetti Alessandro Pasini e Tomaso Piantini, che hanno voluto mantenere intatto lo stile classico del palazzo conservando molti dei preziosi arredi originali, dagli specchi ai mobili ai lampadari in vetro di Murano. Negli spazi, però, questi si mescolano con opere d’arte contemporanea, tra cui le sculture di Roberto Almagno, le ceramiche di Giacinto Cerone e i dipinti di Franco Ruaro, e con tutte le ultime tecnologie, dalle docce per la cromoterapia ai televisori a scomparsa. Appena entrati nell’edificio si resta incantati dai salotti e dalla biblioteca al piano terra, caldi e accoglienti, illuminati dai colori brillanti delle pareti e della tappezzeria, con dettagli in marmo e divani ricoperti da tessuti realizzati dagli artigiani della Silkbeyond di Caserta e cuciti su misura.

L’hotel si sviluppa su sei piani e ospita 84 camere, ognuna diversa dall’altra. Gli interni sono stati disegnati ad hoc con diversi tessuti e materiali, pavimenti in parquet o moquette, arredi più classici o più contemporanei. Sono presenti anche due tipologie di suite, la Wellness Suite con vasca idromassaggio Jacuzzi e sauna, e all’ultimo piano la Penthouse Suite. Quando si aprono le sue porte dipinte a mano che arrivano da Carrara, ci si trova in un appartamento di 80 mq con alle pareti le opere originali di Pino Pinelli e una terrazza panoramica con vista sui tetti di Roma da Villa Medici e al Vittoriano. E se si vuole organizzare una cena speciale, tra i gelsomini profumati e gli aranci selvatici, si gode di un tramonto mozzafiato.

Per scoprire questo Hotel iconico nel cuore della città di Roma, abbiamo intervistato il Direttore Massimo Colli, toscano di origine ma romano d’adozione, che ci racconta cosa significa ospitalità italiana. 

Appena arrivato all’Hotel d’Inghilterra di Roma, da cosa è rimasto subito colpito?
È stato come entrare in una casa privata nel cuore della città. Sia dal punto di vista estetico, per gli spazi intimi, sia dal punto di vista dell’accoglienza. Per noi italiani, aprire le porte di casa è una cosa spontanea, si fa con piacere e cura, come accogliere un amico o organizzare una cena. Questa è l’ospitalità italiana che rende unico il nostro Hotel, e che si ritrova nel nostro servizio.

Un servizio che si potrebbe definire tailor made, è questo il vostro punto di forza?
Come dico sempre, gli alberghi sono tutti belli ma ciò che fa la differenza è poter vivere un’esperienza. E l’esperienza è creata da uomini che lavorano insieme per regalare un sogno indimenticabile. Curiamo ogni dettaglio del soggiorno degli ospiti, organizziamo solo esperienze esclusive come tour della città alla scoperta di luoghi sconosciuti oppure esperienze culinarie uniche, possiamo anche far aprire i Musei Vaticani di notte. Abbiamo un team di quattro concierge, tutti Chiavi d’oro, ed è bello quando con gli ospiti si crea un rapporto personale, di fiducia. Per esempio, capita che alcuni di loro restino a parlare con il nostro capo consierge per ore e ore. Cosa gli raccontino, proprio non lo so (sorride, n.d.r). 

In questi anni, quindi, è cambiato il rapporto tra albergo e ospite?
Certo, non è più distaccato come una volta. I nostri ospiti ci cercano, l’interazione con il cliente per noi è la cosa più importante. Cerchiamo di rispondere a ogni necessità, andare incontro ad ogni esigenza e alla fine il cliente si ricorda che ci sei stato. Quando alla partenza ci dicono che è stato un soggiorno indimenticabile, ecco, questo è il momento che amo di più. Il contatto con le persone, relazionarsi con culture diverse, è questo l’aspetto più bello del mio mestiere.

La posizione è uno dei principali criteri di scelta, quando si deve selezionare un albergo. A pochi passi da Piazza di Spagna e da Piazza del Popolo, l’Hotel d’Inghilterra come si inserisce in questo contesto unico?
Siamo nel cuore della città di Roma, quando si arriva qui dall’aeroporto ci si può dimenticare della metro o del taxi, è possibile raggiungere le principali attrazioni della città camminando. A pochi passi ci sono ristoranti panoramici o trattorie e a chi arriva in Hotel per la prima volta consiglio uno dei migliori gelati della città, da Ciampini. In più siamo nel quartiere della moda e offriamo un servizio di personal shopper. Mettiamo a disposizione una persona del nostro team per tutto il giorno che consiglia nella scelta di abiti o accessori e, per chi desidera una sessione di shopping privata, c’è anche la possibilità di far aprire boutique quando sono chiuse.

Anche il cibo ha un ruolo centrale in quella che possiamo quindi definire l’autentica ospitalità italiana. Mi parli del vostro Café Romano.
Proponiamo una cucina mediterranea con influssi regionali, un omaggio alla stagionalità, alla freschezza e alla semplicità degli ingredienti. Il nostro ristorante è aperto al pubblico tutto il giorno, da mezzogiorno alla sera ed è perfetto sia per un brunch leggero sia per una cena più importante. Il piatto più apprezzato è la nostra Cacio e pepe, un piatto tipico regionale amato in tutto il mondo. Il segreto? Sta tutto nella crema a base di Pecorino, pepe e acqua di cottura.

E per chi volesse un Vesper Martini, agitato, non mescolato?
Vi invitiamo a scoprire il Bond Bar all’interno dell’Hotel. L’atmosfera nella sala riporta alla mente le ambientazioni del famoso agente 007, con bancone il legno scuro e le poltrone in pelle Chesterfield. Qui il nostro barman Roberto Pezzuco vi consiglierà cocktail originali miscelati con maestria oppure troverete una selezione preziosa di vini regionali e nazionali. Nel menù dei signature cocktails vi consiglio di provare l’England Boulevard Martini, con bourbon Wild Turkey del Kentucky mescolato delicatamente con Carpano Antica Formula, liquore di carciofo e una goccia di Lagavulin invecchiato per 16 anni.

Tra le ultime iniziative proposte dall’Hotel d’Inghilterra, c’è anche un pacchetto speciale chiamato ‘Fermati a cena da noi’ che include, oltre al pernottamento e la prima colazione, anche la cena. Un’occasione per gustare la cucina autentica basata su stagionalità e territorialità del Café Romano, che rimarrà aperto per chi soggiorna in albergo.