Il fascino del “vecchio”: 10 siti archeologici da vedere nella vita
Sophie The Laya Yogis su Unsplash.

Il fascino del “vecchio”: 10 siti archeologici da vedere nella vita

di Carolina Saporiti

Pietre, alcune regolari, altre volte dalle forme strane, costruzioni di cui è difficile capire la destinazione d’uso e come venissero usati dalle persone. I resti archeologici hanno un fascino intramontabile. Un giro del mondo in alcuni parchi più belli e misteriosi

A volte, soprattutto se si ha la fortuna di visitarla senza folla, i siti archeologici sembrano set cinematografici. Ammirando il loro fascino e il loro mistero è facile sentirsi trasportati in un’altra epoca e immaginarsi protagonisti di qualche avventura rocambolesca… alla Indiana Jones, per esempio. Sebbene, per la nostra storia ricchissima, conosciamo soprattutto i siti archeologici di resti romani o della Magna Grecia, ne esistono veramente di tutti i tipi. Ognuno di essa cela infatti una cultura e delle tradizioni specifiche di un’antica popolazione che da nessun’altra parte se non lì poteva insediarsi o costruire il proprio tempio o altro ancora. 

Abbiamo selezionato dieci siti archeologici, da un villaggio preistorico della Scozia a Ercolano, passando per l’Isola di Pasqua e attraversando l’esercito di terracotta in Cina. Il modo migliore per visitarli è vagare tra le rovine di questi luoghi, immaginandoseli vivi e abitati, cercando di rispondere a tutte le domande che sorgono mentre vi si cammina attraverso.

Ercolano, Italia
Insieme a Pompei è uno dei siti archeologici Italiani più famoso. Ercolano era il nome dell’antica città romana che venne completamente sommersa dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., la stessa che fece sparire Pompei. La differenza è che mentre quest’ultima fu invasa in fretta dalla cenere, la fine di Ercolano fu molto più lenta e fu sepolta più in profondità (circa 20 metri). Questa è stata una fortuna a livello conservativo: infatti sono ben visibili alcuni pavimenti, arredi, mosaici, statue e affreschi. Essendo anche un po’ meno famosa della “cugina” Pompei, di solito ci sono anche meno turisti. L’area archeologica di Ercolano è stata inserita, dal 1997, insieme agli Scavi di Pompei e alle ville di Oplontis, nella lista dei siti del patrimonio mondiale redatta dall’UNESCO. 

Machu Picchu, Perù
Situato tra le nebbiose vette andine, si ritiene che Machu Picchu sia stato costruito nel XV secolo dal sovrano Inca Pachacutec. Il vasto complesso in pietra è costituito da centinaia di edifici – palazzi, templi, bagni e edifici destinati ad altro uso – oltre a un intricato sistema di distribuzione dell’acqua. Tra le tante cose che rendono straordinario questo sito c’è il fatto che è stato costruito senza l’uso della ruota né di strumenti di metallo o della malta. Ma il vero mistero, anche per gli storici, è perché sia ​​stato costruito e poi abbandonato. Una teoria popolare vuole che questa cittadella in cima alla montagna servisse da rifugio per i reali Inca, e sia crollata subito dopo che i conquistadores spagnoli arrivarono sul suolo sudamericano. Ma il dibattito è aperto.

Skara Brae, Scozia
L’antico villaggio di pietra di Skara Brae sorge su una costa ricoperta di muschio e battuta dal vento nelle Isole Orcadi scozzesi. Risalente circa a 5.000 anni fa, Skara Brae è antecedente sia a Stonehenge che alle piramidi di Giza ed è uno dei siti neolitici meglio conservati in Europa, nonostante non sia altrettanto famosa. Consiste in una serie di case in pietra dove quasi tutto, tranne il tetto, è intatto: dai letti e cassettoni in pietra ai primi servizi igienici della Scozia. Questa fiorente comunità di agricoltori, cacciatori e artigiani fu misteriosamente abbandonata intorno al 2.500 a.C. L’assenza di resti umani o evidenze che indichino la guerra pone la domanda: cosa ha spinto i residenti di Skara Brae ad alzarsi e andarsene?

La Grande Sfinge di Giza, Egitto
Gli antichi monumenti d’Egitto sono tra i più affascinanti del mondo, soprattutto l’enigmatica Sfinge. Situata sull’altopiano di Giza, sulle rive del fiume Nilo, questa monumentale statua in pietra calcarea è la più grande statua monolitica del mondo, misurando 73 metri in lunghezza e 20 in altezza. Rappresenta una creatura mitica di invenzione egizia – metà leone e metà figura umana – che in seguito trovò la sua strada nella mitologia greca. Si ritiene che sia stata costruita durante il regno del faraone Chefren nel III millennio a.C. per proteggere la sua tomba piramidale. Altri storici dicono che la Sfinge potrebbe risalire a 9.000 anni fa. Il mistero rimane e il fascino anche.

Templi di Gigantia, Malta
I templi di Gigantia si trovano sull’isola maltese di Gozo, nel Mar Mediterraneo. Si stima che questi enormi megaliti abbiano circa 5.500 anni. La leggenda locale vuole che siano stati costruiti da una comunità di “giganti”, da cui il nome Gigantia, che deriva proprio dalla parola maltese per definire persone dalle dimensioni molto grandi. Gli archeologi ipotizzano che i templi forse furono edificati a favore di un antico culto della fertilità. Lo stupore di chi visita questo sito dipende dall’imponenza di queste strutture calcaree che furono erette senza alcuno strumento “moderno”.

Tikal, Guatemala
Tikal ospita le rovine di una potente città Maya che fiorì intorno al 300-800 d.C. Immerso nella foresta pluviale guatemalteca, questo magnifico insediamento fu abitato da più di 60.000 persone ed era una delle più grandi città precolombiane. Tra le strutture rinvenute alla luce ci sono palazzi, templi con piramidi a gradini e campi deputati al gioco della palla, tipico del Centroamerica. Sebbene molto della città si sia scoperto attraverso le steli presenti (monoliti ricoperti di geroglifici), gli archeologi non hanno ancora risolto l’enigma di cosa abbia portato al declino di Tikal. 

Angkor, Cambogia
Nascosta nella giungla cambogiana, la città sacra di Angkor è stata la capitale dell’Impero Khmer dal IX al XV secolo. Fu fondato dal re indù Jayavarman II e crebbe fino a diventare il più grande complesso urbano del mondo preindustriale, con una popolazione di quasi un milione. Oggi Angkor è un labirinto di templi ricoperti di viti, enormi sculture e splendidi cortili circondati da alti alberi di banyan (Ficus benghalensis). Il sito ospita anche i resti di un complesso sistema idrologico, vitale per la città. Anche se non si conosce il motivo della caduta di Angkor, recenti studi hanno ipotizzato l’influenza del cambiamento climatico.

Isola di Pasqua, Cile
Quello sull’Isola di Pasqua è uno dei misteri più affascinanti del mondo. Su questa remota isola del Pacifico, visse una prospera comunità polinesiana che però non si sa quando e perché arrivò e soprattutto quando scomparve. Il mistero più intrigante è rappresentato dalle gigantesche statue di pietra, o moai, simbolo dell’isola stessa. Gli archeologi le fanno risalire a un periodo compreso tra il 1200 e il 1650 d.C. e sarebbero state costruite senza l’uso di ruote o l’aiuto di grossi animali, sparse su tutta l’isola. Le ipotesi più accreditate vogliono che questi enigmatici volti di pietra fossero stati eretti per onorare antenati o capi della popolazione. Ma non è escluso che avessero un altro scopo.

Esercito di terracotta, Cina
Nel mausoleo di Qin Shi Huang Di, il primo imperatore della Cina, fa la guardia un esercito di 8.000 statue a grandezza naturale: generali, soldati, arcieri, cavalleria e altro ancora. Questo incredibile contingente funerario – unico in tutto il mondo – è solo una piccola parte della enorme necropoli che l’imperatore Qin commissionò nel III secolo a.C. come casa per l’aldilà. La tomba di Qin, però, deve ancora essere portata alla luce; secondo la tradizione contiene innumerevoli tesori, ma anche letali trappole esplosive per proteggere i guerrieri di terracotta… Un mistero non ancora risolto.

Chichén Itzá, Messico
Una delle città antiche più spettacolari dell’America centrale è Chichén Itzá che fu fondata intorno al VI secolo d.C. dai Maya della penisola dello Yucatán. Al suo apice fu una fiorente metropoli dove vissero circa 50.000 persone: c’erano case signorili per l’élite e un osservatorio, dove gli astronomi seguivano i movimenti di Venere. Chichén Itzá ospita anche una varietà di piramidi a gradoni e il campo di gioco della palla più grande della regione; qui, i capitani delle squadre perdenti, e talvolta le intere squadre, sono state sacrificate agli dei. Che ne è stato di questa straordinaria cultura? Forse è stata la guerra interna a determinarne il destino o forse sono state la sovrappopolazione, la deforestazione o la siccità. Forse è un mistero che non si risolverà mai.