Nella capitale irlandese (e dintorni) per le celebrazioni di St Patrick’s, tra party, serate, pub aperti tutta la notte. Ecco qualche dritta per visitarla al meglio

Un viaggio in Irlanda attorno a metà marzo è l’occasione per partecipare al grande e famoso happening di San Patrizio, protettore del Paese. Sono  cinque giornate (dal 15 al 19 marzo) di festa collettiva, nelle case, per le strade e nei locali, che raggiungono l’apice la sera del 17. Anche se fa ancora freddo, le vie e le piazze di Dublino si trasformano in un  grande palcoscenico all’aperto, con centinaia di concerti di musica tradizionale e rock nei parchi e un po’ dappertutto. La parata del St Patrick’s Day di sabato 17 è a mezzogiorno con sfilata e carri allegorici. E ogni sera, la città illumina i suoi monumenti di verde (Greening The City), il colore di San Patrizio.  Quest’anno più di 300 monumenti nel mondo si tingeranno di verde per celebrare il patrono d’Irlanda: tra questi, in Italia, anche il Colosseo di Roma, la Torre di Pisa, il Pozzo di San Patrizio a Orvieto, Piazza a Mercurio a Massa. Per l’occasione sono organizzati tour speciali della Guinness Storehouse, mostre fotografiche, proiezioni di film.

Imperdibile la tappa al quartiere di Temple Bar, con le sue viuzze medievali costellate di ciottoli e l’atmosfera un po’ old style ma ancora autentica. E se si ha voglia di una pinta di Guinness, il modo migliore per godersela è entrare da Kehoe’s, con le sue boiserie centenarie e le scale che sanno di birra, il più amato dei pub. Poco più in là c’è il Trinity College: il consiglio è quello di visitarlo la domenica mattina, quando gli studenti dormono ancora. E’ un’oasi di pace e bellezza e immaginare che i suoi prati sono stati calpestati da gente come Oscar Wilde e Samuel Beckett mette i brividi.

Dopo aver visitato Dublino è possibile organizzare un tour dei suoi dintorni tra baie, castelli e natura selvaggia. In 15 minuti di treno viaggiando verso sud si raggiunge il molo di Dun Laoghaire per una breve passeggiata e godersi la brezza marina. I moli in granito (occidentale e orientale), risalgono all’epoca vittoriana e avevano lo scopo di offrire riparo alle navi durante le tempeste. Vista la vicinanza con la città si può valutare l’idea di dormire qui al Tara Hall, un bed&breakfast ricavato in una casa risalente al 1780.

Basta una giornata per vedere Dalkey, uno dei porti più importanti di Dublino nel Medioevo, oggi un Paese molto più tranquillo dove vivono molti personaggi famosi come Bono e The Edge degli U2, Neil Jordan ed Enya; è possibile trovarli al pub Finnegan’s. Molte delle vie hanno nomi curiosamente “made in Italy”: dalla stazione si imbocca la Sorrento Road verso l’omonima Terrace, da qui si prosegue la passeggiata lungo la costa. Dalla cima la vista sulla baia è incantevole.

A una quindicina di chilometri dalla capitale c’è il posto delle star. Chi ha letto l’Ulisse di Joyce sa che è a Howth che Leopold Bloom chiede a Molly di sposarlo. Anche chi non ha letto il libro dovrebbe raggiungere comunque questo paesino di pescatori, rifugio di molte celeb irlandesi (rockstar come Dolores O’Riordan dei Cranberries e Larry Mullen degli U2). Yacht di lusso nel porticciolo, ristorantini di pesce e il più grande golf d’Irlanda, al Deer Park Hotel. D’estate, da non perdere Ireland’s Eye, l’isola degli uccelli: si raggiunge con pochi minuti di traghetto.