Kim Sola, una fotografia che è musica d’immagini e di luce
Kim Sola

Kim Sola, una fotografia che è musica d’immagini e di luce

di Alessandra Mattanza

Intervista al fotografo Kim Sola: un viaggio attraverso un universo di luce, chiaroscuri e intese immagini di vita di strada.

“Sono Partner Manager a Pinterest, street photographer da nove anni. Sono dublinese con un accento francese. Sono nato a Nancy, in Francia, e sono Made In Dublin, in Irlanda. Sono cresciuto con un’affinità per lo sport e la musica. Ho preso in mano una macchina fotografica a 27 anni e da allora non ho mai smesso di scattare…”, così si definisce il fotografo Kim Sola.

Il suo lavoro fisso è quello di aiutare i brands a raggiungere nuovi clienti con Pinterest, ma la fotografia è la sua vera passione. Le sue immagini sono ricche di contrasti di bianco e nero, di luce e ombra, sposano una causa con una passione capace di rompere gli schemi, con una furia di emozioni che pare strillare dai profili dei personaggi ritratti, un riflesso sulla fugace esistenza umana. La capacità di osservazione di Kim è altrettanto acuta e profonda, intensa nello saper scuotere dentro, nel suscitare domande, nel lasciar esplodere dentro di sé sensazioni inaspettate e contrastanti, proprio come lui spia dentro l’obiettivo.

La fotografia come musica e come vita di strada

“Il mio rapporto con la fotografia è divertente. Da quando riesco a ricordare sono sempre stato appassionato di musica più di qualsiasi altra forma d’arte. Lenny Kravitz è da anni uno dei miei musicisti preferiti. Ricordo di averlo visto con una Leica M8 nel 2009. Sono rimasto impressionato dal design della fotocamera e ho iniziato a esaminarla” racconta Kim. “Sono una persona molto curiosa in generale e mi piace sempre andare a fondo nelle cose. È così che sono stato introdotto al mondo della fotografia di strada, al documentario e al fotogiornalismo. Ho sviluppato naturalmente un apprezzamento per la fotografia di strada senza praticarla. Ho deciso nel 2011 di acquistare la mia prima fotocamera Leica M e da allora non ho smesso di scattare foto. La musica e la fotografia sono simili per me in quanto hanno entrambe un elemento di narrazione” continua.

Kim si è trovato spesso a raccontare la vita con la sua macchina fotografica per strada. E, di certo, non a caso. “La street photography si basa principalmente sui sentimenti, non puoi prevedere cosa accadrà per strada, puoi immaginare ma non essere mai sicuro al 100%. L’espressione di un’emozione è molto importante nella fotografia per me, ho sempre incluso un elemento umano nella mia fotografia. Comincio, magari, con i volti e poi si tratta più di ombre e sagome…” riflette.

Contrasti di bianco e nero

“La fotografia in bianco e nero per me è un mix di sfumature di grigio. La luce, il contrasto e le ombre sembrano più forti sulla fotocamera ma così difficili da individuare con l’occhio umano. Se usato nel modo giusto, il contrasto di luci e ombre può aiutare a trasformare una scena quotidiana in una scena drammatica” chiarisce a proposito della sua scelta di stile. “Il fotografo Ansel Adams, l’ideatore del sistema zonale, dividerebbe una foto in 11 zone: nero, 9 tonalità di grigio e bianco. Il mio processo creativo è molto lento, posso aspettare ore o giorni per avere lo scatto perfetto. La mia fotografia include cose diverse, elementi urbani o naturali, luce e esseri umani. Il bianco e nero mi permettomo di collegare questi diversi elementi per innescare emozioni nello spettatore. I magici “tre” per me sono: buon soggetto, buon ambiente, buona luce” chiarisce.

A Dublino, nel mondo e… nei musei

“L’Irlanda è un grande paese, gli irlandesi sono noti per difendere ciò in cui credono, ho documentato molte proteste qui a Dublino: il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2015 e Repeal the 8th (Abortion campaign) nel 2018 e le proteste Black Lives Matter” dice Kim, che da anni ha scelto di vivere a Dublino. “L’energia in Irlanda quando si tratta di questioni sociali è molto forte e, come fotografo, ho dovuto documentare quell’energia che aveva la mia città. In quanto esseri umani siamo una somma di tante variazioni, di tante forme e colori. Ed è la somma totale di ciò che rappresenta l’umanità nella sua forma più pura. L’energia che ho sentito quando ci siamo riuniti tutti a Dublino durante questa protesta in tutto il suo splendore e la sua luce durante questi tempi bui è ciò che rende l’Irlanda un posto fantastico in cui vivere” confessa.

Un’altra città è riuscita a cogliere la sua passione: “Gerusalemme è un posto unico sulla terra. Una città di religione e storia. A causa dell’atmosfera che vi regnava, è stato un posto difficile da catturare per me per la forte presenza militare. La mia apparenza di uomo di colore mi ha fatto naturalmente risaltare là fuori… E, camminare con la mia macchina fotografica in Mea Shearim, uno dei più antichi quartieri ebraici, è stato davvero impegnativo. Spero di tornarci nel 2022 per realizzare un documentario fotografico”.

Esistono poi luoghi particolarmente magici per lui: “Mi piace fare foto nei musei delle grandi città: a Londra, Parigi, San Francisco, Parigi, Dublino. I musei di arte moderna offrono spesso una moltitudine di prospettive. Amo giocare con il riflesso e lo spazio vuoto che i musei offrono per giocare con la mente dello spettatore”.

Un sogno, un progetto

“Ho lavorato a un progetto di riflessione della luce negli ultimi 10 mesi. La bellezza della luce nella fotografia è il modo in cui la luce può cambiare in base alla superficie. Superfici come pareti, finestre o acqua possono aiutare a portare un po’ di profondità nel telaio”, rivela Kim.

E, pensando a un suo sogno, confessa: “Non ho ancora avuto la possibilità di esporre il mio lavoro. Il 2020 è stato un anno strano a causa del Covid-19. Il mio sogno sarebbe poter mostrare il mio punto di vista fotografico alla mia famiglia e ai miei amici in occasione di una mostra”.