Le 5 città più sicure al mondo in tempo di Covid
La sicurezza è una delle principali preoccupazioni per chi viaggia. È stato pubblicato da poco il Safe Cities Index 2021, che quest’anno tiene conto della diffusione del virus e che ci dice dove possiamo andare senza pensieri
Un tempo dicevamo “sicurezza” e associavamo determinate parole a quel concetto. Il Covid ha cambiato i paradigmi, costringendoci a ripensare alla sicurezza (e non solo). Abbiamo imparato a indossare le mascherine, a igienizzarci le mani quando siamo in giro, ma sprattutto, per la prima volta, abbiamo percepito come pericolosa la presenza di persone vicine a noi, mentre fino a prima del Covid, avevamo paura – in alcuni luoghi – a trovarci da soli. Ma ora le cose sono cambiate e quest’anno il Safe Cities Index 2021, realizzato dall’Economist Intelligence Unit, che classifica 60 città sulla base di 76 indicatori di sicurezza tra infrastrutture, sicurezza digitale, personale, fattori ambientali e salute, ha dovuto tenere conto anche della situazione della pandemia e dei suoi numeri, compresi quello dei morti per Covid.
Curioso come le città in cima alla classifica, Copenaghen, Toronto, Singapore, Sydney e Tokyo, mostrino chiaramente la correlazione tra sicurezza in senso generale e senso di coesione sociale, inclusione e fiducia dei cittadini. Ecco le 5 città in cima alla classifica.
Copenaghen
La capolista è la capitale della Danimarca che si è aggiudicata questa posizione soprattutto grazie all’indicatore di sicurezza ambientale che misura la sostenibilità (compresi anche gli incentivi per le energie rinnovabili), la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti e l’estensione del verde urbano. Ciò ha avuto ripercussioni positive sulla percezione dei residenti nei mesi di pandemia. I cittadini di Copenaghen hanno infatti a disposizione molte aree verdi e spazi aperti. Non solo, rispetto alla situazione Covid, il Comune tiene informata la popolazione costantemente e ha sviluppato un programma che garantisce test gratuiti, anche per i turisti, così da tenere monitorata la situazione.
Toronto
La più grande città del Canada si è classificata al secondo posto nell’indice per la sicurezza generale, con ottimi punteggi nelle infrastrutture e nella sicurezza ambientale. I residenti possono contare su una cultura inclusiva che valorizza la comunicazione che, a sua volta, ha facilitato la gestione dell’emergenza Covid e quella successiva dei vaccini. A proposito di inclusione, a Toronto i cittadini si sentono al sicuro anche sul tema dell’inclusione, d’altronde qui il multiculturalismo non è una faccenda recente. Toronto si è dimostrata – secondo gli indici di rilevazione – una città dalla mentalità estremamente aperta, dove sentirsi al sicuro qualsiasi siano la propria etnia, religione e orientamento sessuale.
Singapore
Al secondo posto in termini di sicurezza digitale, sicurezza sanitaria e sicurezza delle infrastrutture, Singapore ha sfruttato questi punti di forza per muoversi rapidamente durante i primi giorni della pandemia, implementando rapidamente il monitoraggio digitale e la tracciabilità dei contatti. Non solo, il paese vanta anche uno dei tassi di vaccinazione più alti al mondo (attualmente all’80%) e nonostante ciò richiede ancora un rigoroso monitoraggio. Prima di entrare negli edifici o nei locali, i residenti (ma anche i viaggiatori) devono scansionare il proprio token TraceTogether o usare l’app SafeEntry. Per limitare i contagi le attrazioni turistiche e i centri commerciali hanno ingressi limitati e sono stati nominati alcuni “ambasciatori delle distanze di sicurezza” che hanno il compito di tenere monitorate le persone nei luoghi pubblici.
Sydney
La più grande città australiana ha ottenuto il quinto posto nell’indice e tra i primi 10 per la sicurezza sanitaria. Questo successo si deve sicuramente anche alla decisione dell’Australia di chiudere completamente i suoi confini da subito e mantenendo misure molto severe per l’ingresso fino a ora (le frontiere riaprono a dicembre dopo 600 giorni). Grazie a tutto ciò il tasso di mortalità Covid pro capite in Australia è rimasto uno dei più bassi al mondo. Ma il senso di sicurezza a Sydney provato dai cittadini va oltre. Non solo a livello di sicurezza personale, ma anche per quella digitale grazie a un’ottima politica sulla privacy, forti protezioni a livello informatico e lo studio di un buon piano di Smart City, che verrà sviluppato nei prossimi anni.
Tokyo
La capitale del Giappone si è classificata al quinto posto nell’indice generale e in cima all’indice di sicurezza sanitaria, che misura fattori come l’assistenza, la prevenzione, l’aspettativa di vita, la salute mentale e la mortalità da Covid-19. I tassi sono diminuiti drasticamente grazie alle vaccinazioni e questo dato ha portato il Giappone ad annunciare la fine dello stato di emergenza e la graduale revoca delle restrizioni a partire dalla fine di settembre 2021. Al loro posto, il Paese prevede di incoraggiare l’uso del passaporto vaccinale. Il Paese sta anche incoraggiando le aziende a offrire sconti o coupon ai titolari del passaporto. Tokyo si è classificata tra le primi cinque città anche per la sicurezza delle sue infrastrutture, che include quella dei trasporti, l’accessibilità per i pedoni e ottime reti di trasporto.