Girare con l’elicottero per pub, tuffarsi nelle acque dei parchi , attraversare in moto l’Uluru: ecco cosa fare nel Northern Territory

Il primo a percorrere il Northern Territory sulla strada da Adelaide a Darwin, nel 1862, fu John Mc Douall Stuart. A quel pioniere che esplorò quei 3000 km che tagliano in verticale la parte centrale dell’Australia fu intitolato da allora il percorso, rinominato The Explorer’s Way. Nel mezzo, il cuore pulsante del continente australiano,ossia l’Outback, autostrade interminabili circondate dalla terra rossa del deserto, roadhouse folkloristiche dove i coccodrilli ( chiusi in un recinto metallico)  hanno un nome e passano le giornate nei laghetti sul retro, e i resti di una cultura, quella aborigena, che trova la sua sublimazione nell‘Uluru, la montagna sacra.

Al confine tra esperienza fisica e ricerca di sè, nel mezzo di una natura icontaminata ma non per questo innocua, ecco come viverla:

ULURU IN HARLEY DAVIDSON

Una volta si chiamava Ayers Rock. Oggi, per rispetto agli aborigeni, che la venerano attribuendole poteri sacri, si è tornati a chiamarla con il suo nome nella lingua della popolazione che sulla sommità vi celebrava riti d’iniziazione, cioè Uluru. Monolito imponente di roccia arenaria lunga 3,6 km e alta 348 mt, si staglia nel mezzo del deserto del Parco Nazionale di Uluru Kata-Tjuta. Una superficie che da lontano appare liscia, e che in realtà nasconde pozze e caverne con antichi dipinti, la peculiarità è nei suoi colori, che cambiano a seconda dell’ora del giorno. Irrispettoso nei confronti degli aborigeni scalarla (anche se rimangono i percorsi segnati risalenti agli anni sessanta, prima che il sito venisse riconsegnato agli aborigeni) il modo migliore di apprezzarla è circumnavigarla, all’alba o al tramonto, meglio se a cavallo di un Heritage Softail Harley Davidson, che è possibile affittare qui.

BAGNO SOTTO LA CASCATA

La zona del Northern Territory non è purtroppo famosa per le sue acque balneabili, sempre a rischio coccodrilli, sia in acqua dolce che nell’acqua salata. Un problema al quale pone rimedio il Litchfield National Park, 1500 kmq di altipiani di arenaria chiusi da creste rocciose da togliere il fiato. Impossibile per gli animali simbolo della zona (insieme ai canguri) risalire le cascate, è quindi sicuro e piacevole passare le giornate sulle rive delle piscine naturali che si formano nel mezzo della foresta monsonica, come le Florence Falls.

TOUR DEI PUB IN ELICOTTERO

Le distanze immense tra una città e l’altra rendono la vita sociale del Northern Territory difficile, quando non impossibile. Vera istituzione locale sono così i pub, magari nel mezzo della foresta,dove andare a bere una birra, o giocare a biliardo, in scene che sembrano una cartolina di un coast to coast americano degli anni sessanta, con i proprietari degli esercizi molto vicini all’idea di ‘istituzioni locali’. Nel Top End diventa così possibile, in compagnia di amici, immergersi nell’atmosfera del posto e fare il tour in elicottero dei migliori pub della zona con l’Heli Pub Tour. Tappe fisse il Goat Island Lodge, costruzione folkloristica prefabbricata sulle sponde dell’Adelaide River, dove  bere una birra ghiacciata sul patio, mangiando il barramundi alla griglia, pesce fluviale capace di superare il metro e mezzo di lunghezza o il Crab Claw Island Resort, a 135 km da Darwin. Unendo il piacere di un birra ghiacciata alla vista dall’alto delle meraviglie naturali del Northern Territory.

CROCODILE WATCHING

Per i più coraggiosi, ancora affezionati alle imprese di Crocodile Dundee, personaggio filmico ispirato al cacciatore Rod Ansell, l’Adelaide River offre occasione di approfittare delle guide locali e delle loro imbarcazioni, per percorrere il fiume alla ricerca del rettile, che qui si esprime nella sua variante di maggior stazza (molto più grandi degli alligatori americani, i coccodrilli australiani che vanno dai 4 agli 8 metri gareggiando in grandezza solo con quelli del Nilo). Un’impresa non difficile, visto che il numero degli animali supera quello degli abitanti dell’intero outback australiano. A loro agio con gli animali, ai quali sono abituati, e muniti di una massiccia dose di fatalismo, le guide locali conoscono per nome quelli che popolano il fiume e le loro sponde, e si divertono ad attirarli fuori dalle acque salmastre, nelle quali i coccodrilli si mimetizzano perfettamente con la promessa di una preda facile all’amo, per farli saltare scenograficamente a favore di pubblico. I momenti migliori sono l’alba e il tramonto quando le temperature sono godibili.