Nel quartiere Raval, a pochi passi dalle Ramblas, sorgono atelier di design e caffè. Mentre il rooftop bar dell’Hotel Barcelò è il nuovo belvedere

Barcellona sta ritrovando il sorriso dopo un triste agosto. Il Raval, a pochi passi dai luoghi degli attentati delle Ramblas, è forse il quartiere che offre gli spazi più innovativi. Intorno al Macba, il museo di arte contemporanea nella cui piazza si esibiscono gli skater, e a Plaza Vicenc Martorell ci sono caffè come Chelo, librerie quali La Central in cui bere, leggere, incontrare viaggiatori curiosi e abitanti felici di condivedere le proprie esperienze creative.

Lantoki, poco distante, in Carrer Doctor Dou, è un laboratorio in cui vedere all’opera stilisti di moda che cuciono e contemporanemente uno store di abiti minimalisti, mentre La Variété, pochi civici più avanti, è una bottega di designer di oggetti accattivanti. Anche Med Winds in Carrer d’Elisabets è sia atelier che negozio di abiti alla moda.

L’Hotel Barcelò è il posto più trendy in cui soggiornare per gli interni new gothic e per la piscina panoramica, oltre che per il suo rooftop bar circolare dove godere una vista a 360° sulla città catalana. Anche il Born si rinnova continuamente: il suo cuore sono gli scavi romani del Mercato modernista, l’anima è la Chiesa di Santa Maria del Mar sulla quale affaccia il ristorante Vegetalia, mentre El Taller Mescladis è un locale all’aperto garden style con le pareti esterne che diventano pannelli per l’esposizione di fotografie.

Alla Torrefazione El Magnifico, vicino al bio store Veritas, vengono serviti caffè e macha latte che non si dimenticano, così come resta impresso nella memoria passeggiare lungo l’alternativa Calle Comerc dove si trovano lo Studio Store, una galleria di arte e fioreria ospitata in un ex mattatoio, e il Convento di Sant Agustì con le sue scuole di musica e il bar incastonato sotto gli archi medievali, mentre nella strada parallela c’è il vegano Buona Ventura con le sue esotiche carte da parati. Vila Viniteca è un posto per amanti delle ghiottonerie gastronomiche che poi però vanno smaltite, camminando magari sino a El Nacional, ex parcheggio nell’Eixample trasformato in design food hall, o perdendosi dentro il labirinto di cipressi del Parco di Horta.