Un viaggio tra i luoghi più pop e divertenti della città californiana e alla scoperta degli studi della Pixar, dove è nato “Finding Dory”, il film d’animazione campione d’incassi

Mentre nelle sale cinematografiche americane Finding Dory (il film d’animazione seguito delle avventure di Nemo che stavolta vede protagonista il pesce Dory) è campione d’incassi, in vista dell’uscita in Italia di Alla ricerca di Dory il 15 settembre, siamo andati a San Francisco, dove il progetto è nato. E, in particolare, ci siamo avventurati alla scoperta degli studi della Pixar e di quell’universo pop che fa di questa magnifica città la capitale del mondo dell’animazione. Per ogni creativo, imprenditore o uomo d’affari San Francisco è un’immensa fonte di ispirazione.

La Pixar è la casa di produzione cinematografica con base a Emeryville. Dal 2006 appartiene a The Walt Disney Company e ha festeggiato proprio nel 2016 i suoi 30 anni di attività. Il suo concetto riprende lo spirito visionario di due geni: è stata concepita da George Lucas e acquisita da Steve Jobs, che le ha conferito l’aspetto attuale. Ci sono edifici di vetro e legno, con ponti sospesi nel vuoto che danno l’impressione di trovarsi talvolta su una navicella spaziale futurista, mentre alle pareti, come in un museo del genere, si scoprono schizzi e disegni, che hanno portato a invenzioni milionarie. Ci sono poi ristoranti organic di chef e vasti spazi pensati per far incontrare le persone e farle comunicare. Il campus comprende poi un campo di pallacanestro, una piscina, e altre aree, dove i dipendenti possono fare sport.
La Pixar non è accessibile a tutti, per andarci, perfino per accedere allo shop con ‘pezzi unici’ da collezione che si trovano solo qui, bisogna conoscere qualcuno che ci lavora o ha contatti. Un ottimo rifermento è la concierge del San Francisco Fairmont Hotel, considerato il ‘castello’ cittadino e dove molte star e creativi high tech risiedono per dei periodi. Qui le protagoniste, quasi fossero anch’esse personaggi di una storia d’animazione, sono le api, che vivono nel giardino e dalla cui produzione si ricava una birra al miele che, in cocktail o da sola, va molto di moda. Assolutamente da provare al bar.

Da non mancare anche il ristorante Tonga Room & Hurricane Bar, che ha una piscina e dà l’impressione di entrare in un locale del Pacifico, con gastronomia e cocktail in tema.

Altro luogo memorabile in stile anni ’50, dove sembra di trovarsi davvero in un fumetto, è il caratteristico Loris’ Diner, dove ci sono macchine d’epoca e juke box con musica di quei tempi.

Se si vuole lasciarsi ispirare dall’arte del graffito pop bisogna andare, con un po’ di cautela, viso che a tratti è ancora  pericoloso, nel quartiere di Filmore, dove si scoprono su tantissimi muri e saracinesche, da artisti di strada che improvvisano musica e homeless.