Dieci luoghi nascosti, sotto la terra, tutti da scoprire. Dove il nostro Paese è bello tanto quanto fuori
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Il complesso del monte Corchia, dentro le Alpi Apuane in Toscana, si è creato in quel candido marmo tanto caro a Michelangelo: ma la natura ha saputo plasmare meglio del famoso scultore
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Si chiamano Grotte Sant’Angelo e Zaccaria i due complessi carsici che a Ostuni, nella Murgia meridionale, penetrano tra gli antichissimi calcari del Cretaceo con ceverne zeppe di concrezioni affascinanti come i cristalli
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La Murgia di Ostuni, in Puglia, vanta una delle caverne più grandi d’Italia meglio nota come la Grave di San Biagio che, tra macchia mediterranea e affioramenti calcarei, sprofonda con un immenso vuoto largo cento metri, lungo altrettanto e alto 45. Un’autentica tana di titani
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La famosa Grave delle grotte di Castellana in Puglia è tra le più spettacolari voragini del mondo sotterraneo italiano. Fu scoperta nel gennaio del 1938 dallo speleologo Franco Anelli e tra le sue massime espressioni c’è la bellissima Grotta Bianca: una selva di bianche concrezioni
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Le più profonde cavità del Sud Italia si fanno largo tra i calcari dell’Appennino campano e soprattutto nel massiccio dei monti Alburni, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano: pozzi spaventosi, meandri scolpiti dalla furia di fiumi gelidi
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È nel versante orientale che si cela la Sardegna più bella, quella speleologica s’intende. A Urzulei, nel grande anfiteatro calcareo della Codula di Luna si nasconde una delle grotte più belle del mondo la cui lunghezza supera i 70 chilometri se consideriamo che l’intero complesso carsico si collega alla più ben nota grotta del Bue Marino
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A Siniscola, in Sardegna, ai piedi dell’acrocoro calcareo del monte Albo, sbuca la risorgenza carsica di Locòli, una grotta che tra ampie gallerie e caverne vanta ampie caverne e grossi laghi dove gli speleologi stanno concentrando le loro ricerche subacquee
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L’Ovito di Pietrasecca, nel cuore dei monti Carseolani in Abruzzo, è un inghiottioio nel quale s’inabissa l’omonimo fiume nella cornice di felci e delle larghe foglie della Petasites hybridus. Lunga 1370 metri, dopo un alto portale inizia una vasta galleria che, dopo una serie di frane e una fragorosa cascata, arriva fino nella caverna dei Giganti
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A Cattinara, nei pressi di Trieste, si trova una delle grotte più spettacolari scoperte negli ultimi anni sull’altipiano del Carso. Grotta Impossibile ha rivelato un grande complesso lungo oltre due chilometri con gallerie, pozzi, meandri e un’immensa caverna lunga 130 metri, larga 80 e alta 70. Un vuoto impensabile che ospita la stalagmite (nella foto) più alta del Carso triestino di ben 22 metri
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Tra insoliti vuoti, che ospiterebbero enormi cattedrali, vertiginosi pozzi, chilometriche gallerie, stretti cunicoli imbrattati di fango e sinuosi meandri, con la fioca luce di un casco ad acetilene lo speleologo ha topografato, fotografato e studiato migliaia di grotte sparse in tutto il mondo. Un incredibile lavoro di attenta ricerca senza il quale non avremmo mai saputo che in Italia ci sono oltre 36.000 grotte censite. Qui siamo nelle viscere del Carso triestino
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La grotta più estesa d’Italia in una Lombardia lontana, lontanissima dall’immaginario collettivo, nei recessi rocciosi del cosiddetto Triangolo Lariano, si chiama Complesso della Valle del Nosè
Il paesaggio d’Italia è un Giano bifronte. Sopra c’è una faccia, quella solare scandita da montagne, colline e pianure, dove abbiamo costruito le nostre città, tracciato le vie di comunicazione. In parole povere il teatro della nostra esistenza e, ancor prima, della nostra storia. Sotto c’è l’altra, e a splendere qui c’è sempre il buio.
La tenebra dell’immaginario collettivo dove, da sempre, gli uomini hanno relegato leggende, creature malefiche e, soprattutto, l’atavica paura verso l’angelo ribelle a Dio, ovvero Satana. Non a caso il pipistrello, il più noto animale del sottosuolo, è associato all’iconografia demoniaca per antonomasia.
Sottoterra l’Italia è bella almeno quanto fuori. Prima ancora che architetti e scultori di ogni epoca rendessero il nostro paese ricco delle più straordinarie opere d’arte, nel grembo di rocce calcaree e non solo, un altro artista apriva varchi nella materia dura per scolpire un firmamento di monumenti. Nel suo viaggio “geologico”, antico milioni di anni, l’acqua ha foggiato caverne, cunicoli, meandri, pozzi e voragini per poi decorarle con un’infinità di stalattiti e stalagmiti.
Per quanto fantasiosa sia la science fiction di Jules Verne nell’ultrasecolare ‘Viaggio al Centro della Terra’, il mondo ipogeo sorprende per la varietà, la grandezza, la bellezza dei suoi ambienti e, ancor più, per le epiche vicende esplorative mosse dal solito desiderio di conoscenza, tipico della natura umana, che agli inizi del XIX secolo diede ai natali la speleologia. Letteralmente: spèlaion, caverna, e lògos, ragionamento.
A firmare questi bui viaggi di scoperta ci sono dei veri e propri geografi che con tanto di attrezzature, tecniche e sapienze scientifiche mappano e studiano metro per metro il mondo sotterraneo. Senza di loro non avremmo mai saputo che il sotterraneo Italia vanta oltre 100mila cavità tra grotte naturali e articiali. Un universo scrigno di stupori con in serbo le gemme più preziose: inghiottitoi, voragini, caverne invase da colossali crolli, foreste pietrificate di stalattiti e stalagmiti, baratri vertiginosi, cunicoli invasi da fango e gallerie. Angoli di sottosuolo unici al mondo da scoprire attraverso un viaggio underground dalle Alpi agli Appennini, come mostrano le immagini in alto con alcune di queste fantastiche mete.
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