Lamborghini, 60 anni di mito tra stile e potenza
Lamborghini P400 Miura al Salone dell'auto di Ginevra, 1966 (Photo by Keystone-France/Gamma-Rapho via Getty Images)

Lamborghini, 60 anni di mito tra stile e potenza

di Digital Team

Era il 7 maggio 1963 quando Ferruccio Lamborghini decise di costruire la supercar sportiva perfetta, «l’auto dei nostri sogni più sfrenati». Nel segno del Toro, simbolo di tenacia, eleganza e forza

«Chi vuole sembrare qualcuno compra una Ferrari, chi è qualcuno compra una Lamborghini». Parole di Frank Sinatra quando gli consegnarono la sua Miura color arancio metallizzato. The Voice volle anche visitare di persona gli stabilimenti di Sant’Agata Bolognese nel 1969.

La Miura era pure l’orgoglio di Ferruccio Lamborghini, che nel 1984, quando già aveva ceduto l’azienda da oltre un decennio, alla rivista francese Automobiles Classiques dichiarò candidamente: «Quando oggi mi chiedono di descrivere la mia auto sportiva ideale, rispondo ancora con una parola: Miura». Imprenditore illuminato e volitivo, meccanico visionario, era il 7 maggio 1963 quando diede inizio a una delle più straordinarie storie imprenditoriali del XX secolo fondando la Lamborghini. 60 anni fa. Nell’Emilia-Romagna che già vantava Ferrari, Ducati e Maserati riuscì a sorprendere e a imporsi.

Ferruccio lamborghini
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Ferruccio lamborghini, anni ’80

E pensare che se Enzo Ferrari non gli avesse risposto con i suoi ben noti modi scorbutici, quando ancora Ferruccio era a capo della sola Lamborghini Trattori, forse l’universo di stile e potenza con il logo del Toro non sarebbe mai nato.
Il famigerato attrito diventato leggenda tra Ferrari e Lamborghini ce l’ha raccontato, in un’intervista ad Icon nel luglio 2019, suo figlio Tonino Lamborghini: «Mio padre aveva due Ferrari che gli davano noie: le risolse con una frizione dei nostri trattori. Con lo spirito del collega, andò da Ferrari per dargli un consiglio. Dovette aspettare due ore ed ebbe come risposta: “Bruci le frizioni perché non sai guidare le mie auto, guida i tuoi trattori”. Dieci giorni dopo gli portò via i tecnici migliori e nacque la prima Lamborghini». Aveva deciso di realizzare da sé l’auto supersportiva perfetta. E ci riuscì.

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Il cantante britannico Rod Stewart con la sua Lamborghini Miura, 12 settembre 1971

Miura, l’auto che rivoluzionò l’idea di supercar

A Sant’Agata Bolognese, a pochi chilometri dalla sua città natale Cento, nel Ferrarese, Ferruccio Lamborghini acquistò un grande terreno e fece costruire ex novo uno stabilimento apposito, uno dei più moderni del suo tempo, e già il 20 ottobre 1963 al Salone dell’automobile di Torino lanciava la prima vettura Lamborghini, il prototipo 350 GTV, un modello sofisticato e d’élite, avveniristico.

«È stata la prima auto dei nostri sogni più sfrenati»

Il 1966 è l’anno della Miura, la vettura che segnò una svolta epocale nel mondo dei motori ridefinendo il concetto di supercar. «È stata la prima auto dei nostri sogni più sfrenati, una macchina per fanatici assoluti. Ci siamo rifiutati di fare un solo compromesso tecnico», diceva Ferruccio.
Fu subito mito: dalla forma innovativa disegnata da Nuccio Bertone, con le inconfondibili e affascinanti “ciglia” sui fari anteriori, dalla potenza dichiarata di 350 CV alla velocità massima vicina ai 280 km/h, la Miura fece invecchiare in un istante tutto quello che c’era stato fino ad allora. Il successo fu un bolide.

Lamborghini Espada, 1970 circa
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Lamborghini Espada, 1970 circa

Linee volitive e forza nel segno del Toro

La nascita di Ferruccio Lamborghini sotto il segno zodiacale del Toro, nell’aprile del 1916, ha dettato la sua passione per le corride e l’inconfondibile logo dell’azienda con il toro dorato vitale e pronto al combattimento, simbolo di tenacia, eleganza e forza. Anche i nomi delle sue quattro ruote sfavillanti derivano dalla tauromachia. Miura, come il nome di una razza di tori. Dal 1968 ecco l’Espada, dall’arma usata nella corrida per infliggere il colpo fatale, la più distintiva delle granturismo Lamborghini. Era l’auto preferita di Tonino: «Papà aveva una Miura a suo uso esclusivo; io preferivo l’Espada, coupé a 4 posti comoda per andare con gli amici».
Meno fortuna ebbe la Islero, dal nome del toro che uccise il torero Manolete, coupé 2+2 dalle linee pulite lanciata sempre nel 1968.

Lamborghini Revuelto
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L’auto sportiva ibrida plug-in Lamborghini Revuelto in mostra alla Shanghai International Automobile Industry Exhibition, 18 aprile 2023

La Jarama, come una zona in Spagna famosa per i suoi allevamenti di tori, nel 1970 è stata un’evoluzione della Islero concepita per il pilota gentlemen, una coupé granturismo 2+2.

«Quando mi mancano rombo e furia, mi rifugio in garage e giro la chiave della mia Miura»

Oggi di proprietà del Gruppo Audi, la Lamborghini continua la sua eredità di estetica slanciata e ambizione. E nomi taurini. Nell’anno del 60° anniversario, chiuso un 2022 da record con oltre due miliardi di fatturato, la Casa di Sant’Agata lancia il suo primo modello ibrido dal design che toglie il fiato. È la Revuelto, supercar di nuova generazione a 12 cilindri, da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e oltre 350 chilometri orari di velocità. Il nome? Ancora una volta quello di un toro.
Su Prime, intanto, si celebra il genio di Ferruccio con il film Lamborghini – The man behind the legend.  

Una sua frase iconica? «Quando mi mancano il rombo e la furia, mi rifugio nel mio garage e giro la chiave nell’accensione della mia Miura».