Suzuki V-Strom, vocazione  grandi viaggi

Suzuki V-Strom, vocazione grandi viaggi

di Adriano Tosi

Arriva la nuova versione della best seller giapponese. Più agile, più facile, meno cara

Maxi enduro sì, ma senza esagerare: va bene la moto adatta a tutto, ma il terreno preferito deve rimanere l’asfalto. Si può riassumere così l’interesse dei motociclisti, e di conseguenza delle Case, non solo per modelli dotati di ruota anteriore da 21 ma anche per versioni più stradali pensate per chi ama macinare chilometri (siamo nel segmento maxi enduro e adventure) e quindi con ruota anteriore più piccola. Per i meno esperti: la ruota anteriore di diametro più grande è prerogativa fondamentale per affrontare i terreni più accidentati; un diametro inferiore si sposa meglio invece con le esigenze di chi predilige viaggiare su asfalto.


Una tendenza a cui Suzuki risponde con la V-Strom 800SE. SE sta per “Street Explorer” e, rispetto alla 800DE, è diversa soprattutto nella ciclistica. La novità più grande, come anticipato, è la ruota anteriore che cala da 21 a 19 di diametro, con gomma da 110/80. Dietro, invece, trova conferma la ruota da 17 con pneumatico nella misura 150/70. Vista la vocazione più stradale, le ruote passano dai cerchi a raggi (e con camere d’aria) a quelli di lega con sistema tubeless (ovvero senza camera d’aria). Non “solo” ruota anteriore: per migliorare il comportamento della moto su asfalto, rispetto alla sorella più off-road, sulla SE cambiano anche le sospensioni. Qui sono infatti più semplici e dotate di un’escursione di 150 mm, 70 mm inferiore. Inoltre, la forcella è regolabile solamente nel precarico, mentre il monoammortizzatore è regolabile nel precarico e nel ritorno. A seguito di queste modifiche, tra la altre cose, la sella si trova ora più vicina all’asfalto di 30 mm, a 825 mm, che aiuta nella guida di tutti i giorni, soprattutto in città.


Il lavoro “di fino” per adattare la V-Strom alle lunghe percorrenze si è esteso anche alla posizione di guida: la triangolazione sella – pedane – manubrio è stata rivista, con le pedane ora in posizione rialzata e arretrata, il manubrio più basso, più in avanti e stretto (di 15 mm). Coerentemente a queste modifiche, il parabrezza maggiorato e regolabile è di serie, al pari di paramani e quickshifter (il dispositivo che permette di cambiare marcia senza utilizzare la frizione). Quanto al motore, c’è la gradita conferma del bicilindrico in linea di 776 cc, con 84 CV e 78 Nm di coppia. Assenti giustificati la mappa G (Gravel) per il controllo di trazione e l’opzione di disattivazione dell’ABS posteriore. Il prezzo? Molto buono, siamo a 10.700 euro, ovvero 800 euro in meno rispetto alla V-StromDE.