Profumi, è tendenza gender fluid
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Profumi, è tendenza gender fluid

di Eleonora Gionchi

Superato il “per uomo” e “per donna”, i profumi ora sono creazioni prive di genere. Come si scelgono? In base al proprio gusto personale e alle emozioni che suscitano.

All’inizio era “unisex”, ormai considerato démodé e superato prima da “genderless” e ora da “gender fluid”. Tre termini a indicare lo stesso cambiamento nella profumeria: superati i “for him” e “for her” sui flaconi, i profumi di oggi sono pensati per le persone. Come si scelgono? Semplicemente basandosi sul proprio gusto e su un dettaglio fondamentale: i ricordi personali.

Profumi gender fluid: la novità- non novità delle ultime stagioni

Se è vero che l’attenzione della profumeria nell’ultimo periodo è proprio su queste creazioni libere da particolari indicazioni di genere, è altrettanto vero che le fragranze delle ultime stagioni non sono le prime di questo tipo. Già nel 1968 Alyssa Ashley con il suo Musk aveva creato una fragranza unisex, come si diceva all’epoca; sull’onda dei movimenti studenteschi e del “peace&love”, aveva creato un profumo che i ragazzi potessero condividere partendo da una nota, il muschio, adatta a tutti.

Negli anni Novanta, sull’onda del minimalismo e dello stile androgino che ha caratterizzato il decennio, è stato Calvin Klein a creare la firma olfattiva del periodo, CK One. Un evergreen che ancora oggi segna picchi di vendite, l’ultima interpretazione è CK EveryOne, e che parla sempre a una lei e a un lui, con una piramide olfattiva fresca, inebriante e giovanile.

E arriviamo ad oggi: in un’epoca in cui si cerca di includere tutti, di politicamente corretto e di gender fluidity, grazie anche alla gen Z, anche la profumeria si adegua. Abbattute le differenze tra note olfattive tipicamente maschili e femminili, i nasi oggi creano fragranze che vanno oltre, suscitando emozioni e stimolando ricordi, indipendentemente dagli ingredienti scelti. Un concetto che ha spiegato molto bene Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci al lancio di Gucci Mémoire d’un Odeur, la prima fragranza ibrida della maison fiorentina: “Ho provato a immaginare il ricordo di un profumo che non potesse essere facilmente identificato. Un odore ibrido, che assomigliasse più possibile a un ricordo da riportare a galla”.

Ma qual è il punto di forza di queste fragranze? Oltre a una scelta più libera del proprio profumo, basata semplicemente sul proprio gusto e non più solo sul fatto che sia maschile o femminile, che la profumeria di nicchia ha sempre sostenuto rispetto a quella più commerciale, c’è anche la -romantica- possibilità di condividere la propria fragranza col partner, andando oltre ai più classici dogmi e rompendo alcuni tabù.