Capelli: quattro tagli perfetti per Millennials e Gen Z

Capelli: quattro tagli perfetti per Millennials e Gen Z

di Eleonora Gionchi

Così lontani eppure così vicini, merito anche del giusto taglio di capelli. Quattro per l’esattezza, scelti da Bullfrog, e che accomunano Millennials e Gen Z

Dominano il mercato, hanno gusti simili benché appartengono a due generazioni differenti: Millennials e Gen Z trovano nei capelli un terreno di confronto, e anche di comune accordo. Entrambi hanno voglia di sperimentare e di raccontare la loro personalità attraverso la chioma. Per questo Bullfrog ha individuato quattro tagli che possono mettere d’accordo entrambe le generazioni. Perfetti per la nuova stagione.

Caesar Cut, dall’antica Roma a oggi

Nome e taglio prendono spunto da Giulio Cesare: come testimoniano anche i busti che lo ritraggono, era solito portare una pettinatura corta con frangia che sfiorava la sommità della fronte. Da allora a oggi poco è cambiato. Il Caesar Cut è un taglio che ha avuto grande successo negli anni Novanta che ora ritorna protagonista sulle chiome. Medio-corto, è caratterizzato da una sfumatura non troppo aggressiva ed è adatto per chi cerca un taglio che addolcisca i lineamenti. La frangia è extra corta, copre leggermente la fronte e lo styling è versatile. Il Caesar Cut infatti lo si può portare al naturale oppure con un finish opaco per un effetto scolpito.

Messy Cut, il taglio casual

Il suo momento di gloria l’ha vissuto negli anni 2000 quand’era sfoggiato soprattutto a Hollywood. Il Messo Cut è adatto a chi ha una chioma riccia-mossa ed è molto versatile perché offre ampie possibilità a livello di styling. Per quanto apparentemente simile, questo taglio è spesso realizzato ciocca per ciocca così da mantenere una forma disordinata ma non troppo. Fondamentale, per uno styling “movimentato” è scegliere cere o paste su capello umido così da garantire il giusto grado di movimento.

Mullet, il più complesso

Cos’hanno in comune personaggi come David Bowie, Sergio Aguero e un personaggio come MacGyver? Il Mullet, uno dei tagli meno convenzionali in circolazione. Tra i più iconici degli anni Ottanta, pare che le origini del mullet si perdono nelle sabbia del tempo e deserto egiziano, là dov’è nato. Identikit del Mullet è la sua scarsa convenzionalità: è corto davanti e sui lati ed è molto più lungo dietro, arrivando a coprire nuca e collo. Esiste anche una variante medio-lunga che coinvolge la parte posteriore. Anticoncezionale anche nella manutenzione, prevista al massimo ogni 3 mesi. A livello di styling, quello naturale è il migliore e può essere ordinato oppure leggermente disordinato e voluminoso.

Bald Fade, il taglio dell’esercito

Ricorda la severità di un taglio militare, non a caso è comparso sulle teste dei cadetti dell’esercito americano degli anni Cinquanta. Il vero successo però il Bald Fade l’ha avuto durante gli anni Ottanta nel mondo dell’hip hop. Tagli extra corto piuttosto complesso da realizzare, in realtà poi nella vita di tutti i giorni richiede poca manutenzione. Quello che lo caratterizza è la sfumatura più o meno alta, rendendo così il risultato adatto allo stile di ognuno, e il fatto che possa essere personalizzato grazie alla riga di lato oppure ai capelli portati tutti indietro grazie alla brillantina.