Tappi-scultura per fragranze di carattere
A broken head made from stone on a sand background.

Tappi-scultura per fragranze di carattere

di Filippo Bellini

La scultura diventa pop. Dalle grandi statue dai tatuaggi di ispirazione nipponica ai piccoli tappi delle fragranze d’autore, veri gioielli, opere d’arte da collezionare

Profumi dalla forte identità diventano veri e propri pezzi d’arte grazie all’interpretazione creativa. Le chiusure dei flaconi che diventano tappi-scultura per fragranze di carattere dall’identità inconfondibile.

Che la scultura non sia più cosa antica, ma che si vesta di un abito pop è un dato di fatto. Dalle grandi dimensioni delle opere, per esempio, dello scultore italiano Fabio Viale, classe ’75, in mostra ai Musei Reali di Torino con In Between. Qui il marmo, sua materia elettiva, monolitica e candida, diventa il canvas ideale per tatuaggi cari alla tradizione nipponica o più attuali come per il busto-armatura duplicazione fedele del torace di Fedez (sì, proprio quel Fedez) grazie alla fotogrammetria, con tanto di riproduzione esatta dei suoi tatuaggi.

Alle misure ridotte del tappo delle boccette dei profumi. Scultura che si declina anche nello studio di packaging artistici dell’alta profumeria. Che sia per enfatizzare l’appartenenza a una specifica maison come per Trussardi. La casa riprende il suo simbolo, il levriero, e lo trasforma in un tappo metallico dorato e lucido. Oppure trasformare il tappo in un piedistallo con incisioni a bassorilievo come in Crop 2021 di The House of Oud. O ancora raccontare un viaggio imaginifico attraverso la visionaria rappresentazione di geroglifici della nuova triade di fragranze della maison Louboutin dove elementi femminili s’intrecciano con quelli maschili in un perfetto equilibrio. O per narrare una storia attraverso un’immagine pittorica a effetto trompe l’oeil come in Floraïku. Oppure i tappi si ergono come monolitiche pietre preziose cesellate a chiusura delle fragranze. Mutis Nueva Granada celebra così l’opulenta flora sudamericana come in una tela di Henri Roussaeu.

I tappi diventano vere e proprie opere d’arte

Non solo. C’è chi utilizza il tappo-scultura come mezzo per indicare la personalità della persona a cui quel profumo si è ispirato. Non senza ironia, Portraits Penhaligon’s con The Inimitable William Penhaligon sceglie la testa di un montone… a buon intenditor poche parole. Ma anche chi come Nasomatto, aka Alessandro Gualtieri, in modo irriverente trasforma il tappo del profumo in una scultura astratta dall’interpretazione aperta.

Ecco allora il profumo Sottosopra di Calé Fragranze d’Autore il cui tappo classico è sostituito con una scultura bronzea in edizione limitata realizzata da Marco Ceroni. È la rappresentazione di un globo su cui si muove sinuosa la figura mitica dell’uroboro. L’ancestrale simbolo del serpente-drago si morde la coda in un cerchio infinito. Qui però testa e coda non sono visibili, in un eterno presente contraddittorio dove tutto può essere capovolto e inaspettato.

Di legno di faggio di foreste sostenibili invece sono i tappi della collezione neo nata Ormaie Paris. Ogni tappo è una scultura che rimanda a richiami della Bauhaus, dal materiale ligneo e forme geometriche ai colori intensi. Ogni tappo è dipinto e lucidato a mano. E la sagoma di ogni chiusura crea il logo policromo della maison profumiera.

Sempre di legno è anche la base del tappo di Reliqva, l’ultima creazione di Filippo Sorcinelli. Un racconto mistico prende forma dalla doratura delle pale delle scene sacre barocche. Il tappo viene verniciato a mano di rosso e poi bruciato per creare un effetto materico della superficie. Quindi viene passato l’oro e poi carteggiato per invecchiare il tappo. Infine è letteralmente inchiodato nel tappo un chiodo arrugginito, simbolo e monito su cui è impresso a fuoco il nome del profumo.