Mostra del Cinema di Venezia 2020: le anticipazioni e i film più attesi
Foto: Daniele Venturelli/WireImage

Mostra del Cinema di Venezia 2020: le anticipazioni e i film più attesi

di Andrea Giordano

La 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 2 al 12 settembre, si annuncia – seppur ridimensionata – piena di sorprese, con autori provenienti da 50 paesi del mondo, red carpet, star, e più cinema europeo. Ecco gli highlight del programma svelato oggi, 28 luglio.

Una storia nuovamente tutta da scrivere quella della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 2 al 12 settembre prossimo, che per quest’anno, tagliata la soglia delle 77 edizioni (il più antico dei Festival), ha deciso di andare in scena – in sicurezza (e in presenza) – ridimensionata, rifiutando però categoricamente l’online. Il Lido sarà, ha detto il neoeletto Presidente della Biennale, Roberto Cicutto, la casa delle arti, in cui, oltre alla kermesse cinematografica, confluiranno altre realtà direttive del medesimo organo (dalla danza alla fotografia), raccolte in una mostra celebrativa. Seppur in scala ridotta (pochissimo cinema americano e niente Netflix), Alberto Barbera, direttore artistico, sottolinea un aspetto importante, visibile poi nella carrellata dei titoli invitati,«non sarà un festival autarchico». Ed è così che prende forma la vetrina (post Covid) del programma, scandito ancora dal manifesto creato da Lorenzo Mattotti, diviso nelle varie sezioni (Concorso, Orizzonti, Fuori Concorso), con film provenienti da 50 paesi del mondo (62 più 15 cortometraggi) e un incremento delle registe donne.

L’apertura (fuori concorso)

Sarà affidata a Lacci, l’ultimo lavoro di Daniele Luchetti, tratto dal romanzo di Domenico Starnone, uno dei 100 migliori libri del 2017 secondo il New York Times, protagonisti Luigi Lo Cascio, Alba Rohrwacher Laura Morante e Giovanna Mezzogiorno. In una Napoli, primi anni ‘80, la storia racconta del matrimonio trentennale di Aldo e Vanda, entrato in crisi quando proprio il primo si innamora della giovane Lidia. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna, che parla altresì di tradimento, dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati.

In corsa per il Leone d’Oro

Nella giuria presieduta da Cate Blanchett, a concorrere ci saranno ben 18 pellicole, tra cui 4 titoli italiani: si va da Emma Dante (Le sorelle Macaluso), tratto da una sua pièce teatrale, all’atteso lavoro di Gianfranco Rosi (Notturno), raccontando di guerra, in Siria, e la devastazione dei suoi individui, fino al terrorismo anni ‘70 di Claudio Noce (Padrenostro), prodotto e interpretato da Pierfrancesco Favino, al ritorno di Susanna Nicchiarelli, una delle migliori autrici odierne, grazie a Miss Marx, incentrato sulla vita della figlia più piccola di Karl Marx, Eleanor. Temi diversi (e da non perdere) negli altri titoli, uno su tutti, Nomadland di Chloe Zhao, un viaggio tra i nuovi nomadi e guidato dal doppio Premio Oscar Frances McDormand: cinema politico, lotte operaie in Dear Comrades di Andrei Konchalovski, conflitti, colpi di scena nella Kobe della Seconda Guerra Mondiale (Wife of a Sky di Kiyoshi Kurosawa), i bambini di strada nell’Iran di oggi (Sun Children), il lirismo e la poesia di In Between Dying, diretto da Hilar Baydarov, che si annuncia come una vera sorpresa, la forza narrativa di Amos Gitai.

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Debutti, ritorni e conferme

Jasmine Trinca si sposta dietro la macchina da presa, regalando il suo primo cortometraggio (Being My Mom), che verrà presentato nella sezione Orizzonti, e così succederà a Pietro Castellitto, figlio d’arte, attore, sceneggiatore, qui regista di Predatori, «un film eccentrico – ha sottolineato Barbera, intriso di cattiveria e satira, che ha il coraggio di osare». In Orizzonti assisteremo ai graditi ritorni di Gia Coppola (Mainstream), con Andrew Garfield e Maya Hawke, Lav Diaz, a quattro anni dal Leone d’Oro vinto per La donna che se ne è andata, e dei documentaristi Martina Parenti e Massimo D’Anolfi (Guerra e Pace). Fuori concorso attenzione a The Duke, tratto da una vicenda vera, con Helen Mirren e Jim Broadment, al nuovo progetto di Salvatore Mereu (Assandina) nel ritrarre una Sardegna, divisa tra vecchio e nuovo, tra tradizione e modernità, e al gangster movie Night in Paradise di Park Hoon Jung. A chiudere il Festival sarà, invece, Lasciami andare di Stefano Mordini, un thriller psicologico, girato (e interrotto) a Venezia durante l’ultima acqua alta, con Stefano Accorsi e Valeria Golino.

Occhio ai documentari

Primizie e storie imperdibili. C’è Luca Guadagnino che firma Salvatore, Shoemaker of Dreams, dedicato all’arte e vita di Salvatore Ferragamo, la conversazione inedita e aperta con Paolo Conte (Paolo Conte, via con me), firmata da Giorgio Verdelli. E ancora il ritratto su Greta Thunberg (Greta) di Nathan Grossman, il dietro le quinte e di riflessioni su La Dolce Vita (nel sessantesimo anniversario e nel centenario di Fellini), interviste a Caetano Veloso, quelle riscoperte tra Dennis Hopper e Orson Welles, la Boston di Frederick Wiseman in City Hall, e il nuovo lavoro di Abel Ferrara con Willem Dafoe.

Giornate degli Autori e Settimana della Critica

Sezioni collaterali e indipendenti, un libro di immagini e visioni, spiazzanti, da appuntarsi ogni volta nel vademecum di ogni spettatore. L’apertura (Settimana della Critica) vedrà protagonista l’evento The Book of Vision di Carlo S. Hintermann, ma ci saranno anche il corto-Zombie di Giorgio Diritti, e Non odiare, con Sara Serraiocco e Alessandro Gassman. E poi Le Giornate degli Autori, un appuntamento ormai consolidato, diretto da Gaia Furrrer: dieci film in concorso, quattro eventi speciali, tra cui i nuovi cortometraggi del progetto “Miu Miu Women’s Tales”, firmati da Malgorzata Szumowska e dalla franco-senegalese Mati Diop, e il road movie di Giorgia Farina, con Jasmine Trinca, Clive Owen e Irène Jacob.

Red carpet, mercato e (realtà) virtuale

Via libera al tappeto rosso. Non mancheranno dunque gli ospiti (tutti quelli annunciati) e presenti nelle pellicole, così gli altri, da Pierre Niney a Stacy Martin, da Monica Bellucci alle probabili presenze di Casey Affleck, Vanessa Kirby, Frances McDormand, Shia Labeouf ed Andrew Garfield. Senza dimenticare, infine, le piattaforme riservate al mercato, e al programma legato alla realtà virtuale, quello di Venice Virtual Reality, che in giuria avrà due nomi di prestigio come Asif Kapadia e Hideo Kojima.