Le 5 nuove architetture più attese del 2022
© OMA by Chris Stowers

Le 5 nuove architetture più attese del 2022

di Digital Team

Una ricognizione intorno al mondo per conoscere cinque fra i più rilevanti edifici che saranno inaugurati nel corso del 2022: dall’Australia a Taiwan, passando per i Paesi Bassi e l’Ungheria, senza dimenticare l’Italia

Previsioni, propositi, aspettative: è pressoché impossibile accompagnare il cruciale passaggio da un anno all’altro con dati certi e informazioni puntuali. A meno che non si provi a scandagliare i prossimi dodici mesi cambiando il punto di osservazione. Come? Adottando la lente di ingrandimento offerta dall’architettura internazionale, è possibile fare chiarezza su cosa dovrebbe accadere nel corso del 2022. Non mancano infatti i cantieri che, salvo imprevisti, si apprestano a essere definitivamente chiusi nel corso del nuovo anno. In attesa di conoscere l’aspetto dei nuovi stadi realizzati in occasione del Campionato del Mondo di Calcio che si disputerà in Qatar, ecco una panoramica dei più attesi edifici del 2022. Un tour tra nuovi musei e centri culturali, avanguardistici complessi residenziali e per uffici e innovative sedi aziendali.

La nuova sede di S.Pellegrino

Obiettivo 2022 per la conclusione del cantiere della S.Pellegrino Flagship Factory, in provincia di Bergamo. La storia della ‘Fabbrica del futuro’, com’è stata ribattezzata, del noto brand prende avvio nel settembre 2017, alla posa della prima pietra dell’edificio progettato da Bjarke Ingels Group. Autore di edifici come il Museo marittimo danese di Helsingør, 8Tallet, LEGO House e Copenhill, solo per citare alcune delle opere ultimate in Danimarca, lo studio fondato da Bjarke Ingels si è imposto nella ‘sfida a quattro’ che era stata indetta da Sanpellegrino, avendo la meglio sui competitor Snøhetta, MVRDV e Michele De Lucchi. A convincere la giuria è stata una proposta progettuale che punta a valorizzare il contesto alpino della Valle Brembana, traendo spunto dalle sue stesse peculiarità. A caratterizzarla il ‘susseguirsi di arcate che si espande e si contrae‘ del nuovo edificio, al cui si deve un’integrazione fra la fabbrica pre-esistente e la natura circostante.

Valley Amsterdam

Appartamenti, negozi, uffici, istituti culturali, parcheggi sotterranei e un hub creativo riuniti insieme in un multiforme complesso architettonico al quale lo studio di architettura olandese MVRDV sta lavorando ‘gomito a gomito’ con il noto paesaggista Piet Oudolf. Una collaborazione indispensabile, dato che nell’edificio di 75.000 metri quadrati ribattezzato Valley le terrazze e i giardini pensili sono una presenza fondamentale, per non dire distintiva. In avanzato stato di costruzione e atteso entro il 2022, è situato nel Central Business District Zuidas di Amsterdam, un’area che negli ultimi due decenni ha conosciuto un forte sviluppo commerciale a discapito della funzione residenziale. Una risposta sarà quindi offerta dai 196 appartamenti di diversa metratura che saranno resi disponibili in questa struttura, provvista anche di spazi pubblici in quota, dai quali godere di viste inedite della capitale dei Paesi Bassi.

House of Music, Hungary

Taglio del nastro in programma domenica 23 gennaio 2022 per la House of Music, Hungary progettata dallo studio di architettura giapponese Sou Fujimoto Architects in uno dei più grandi parchi storici di Budapest. Compreso nel Liget Budapest Project, fra i massimi piani di sviluppo culturale urbano in corso in Europa, l’edificio dispone di una superficie di 9.000 metri quadrati e si ispira al concetto di sinergia tra suono e natura. Concepito come una sorta di ‘naturale prosecuzione‘ del contesto del parco, è racchiuso all’interno di un sistema di 94 vetrate realizzate su misura e termoisolate. La sensazione è quella trovarsi immersi fra gli alberi anche una volta varcata la soglia dell’ingresso. Richiama la forma variabile delle onde sonore la copertura, che è ‘erosa’ da quasi cento aperture: simili a ‘crateri’, di forme e dimensioni variabili, conducono la luce all’interno, regalando l’impressione di camminare sotto gli alberi. Tre i piani in cui si articola la struttura: il livello sotterraneo, riservato a mostre ed esposizioni, è sormontarlo la sala da concerto e il palcoscenico all’aperto e, all’ultimo piano, dagli spazi educativi.

Taipei Performing Arts Center

© OMA by Chris Stowers

Progettato dagli architetti Rem Koolhaas e David Gianotten dello studio Office for Metropolitan Architecture (OMA), il Taipei Performing Arts Center è il principale progetto culturale atteso nel 2022 nel continente asiatico. Con la sua apertura, prevista per la prossima estate, la capitale di Taiwan si arricchierà di un monumentale complesso che sfiora 60.000 metri quadrati, situato a ridosso del vivace mercato notturno di Shilin. Candidato al ruolo di nuovo ‘epicentro della cultura contemporanea‘ per l’isola, disporrà di tre sale teatrali concepite per soddisfare le esigenze sempre più audaci del teatro e delle arti perfomative dei giorni nostri. Si va dal Blue Box, per 800 spettatori, al Grand Theatre, da 1500 posti, per arrivare al Globe Playhouse, il cui scintillante volume sferico rappresenta il landmark dell’intero complesso.

Sydney Modern Project

Bisognerà attendere fino alla fine del 2022 per il rinnovamento della Art Gallery of New South Wales, a Sydney. Grazie a un investimento pubblico e privato senza precedenti per l’Australia, pari a 344 milioni di dollari (AUD), l’istituzione culturale amplierà la propria sede fino a diventare uno dei maggiori musei d’arte del paese. Il progetto, affidato tramite concorso allo studio giapponese SANAA, prevede la costruzione di un nuovo edificio, formato da una serie di padiglioni leggeri, e il restyling di quello esistente. Le due strutture saranno connesse tra loro da un giardino artistico all’aperto sempre aperto. Il Sydney Modern Project, com’è stato denominato questo intervento, amplierà gli spazi espositivi in dotazione al museo, che promette di dedicare ulteriori energie all’arte aborigena e australiana nel prossimo futuro.