Londra celebra il secondo anniversario dalla morte e il 30° compleanno dell’artista con eventi ed esibizioni che raccontano il passaggio da ordinary girl a star planetaria

La voce innanzitutto. Potente e profonda, un incredibile mix di sonorità soul, jazz e hip-hop. Le sarebbe bastato il talento musicale per essere ricordata come icona mondiale. Invece Amy Winehouse era (è) molto di più. Una star a livello planetario entrata nella storia anche per aver lasciato il segno nel costume e nella moda, come musa ispiratrice di stilisti dell’haute couture: da Karl Lagerfeld (che la considerava la nuova Brigitte Bardot e le dedicò la collezione Chanel pre-fall 2008), a Jean Paul Gaultier, Christian Dior, fino a Fred Perry, per il quale firmò la linea presentata nel marzo 2011.

La sua morte poi, avvenuta il 23 luglio 2011 a soli 27 anni, l’ha inserita nella lista delle leggende della musica scamparse tutte alla stessa età e all’apice della carriera: Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain.

Due anni dopo, la famiglia di Amy cerca di colmare quel vuoto immenso attraverso mostre, eventi, appuntamenti e la realizzazione di una statua commissionata allo scultore inglese Scott Eaton che sarà installata nel 2014 sulla terrazza della Roundhouse di Camden (il quartiere dove Amy viveva) a Londra.

Attivissimo nel mantenere vivo il ricordo di Amy, il fratello Alex ha raccolto oggetti, abiti, dischi e memorabilia per regalare ai fan una visione più intima della famosa sorella, puntando l’attenzione sulle origini ebraiche, la famiglia, l’adolescenza. Il risultato è la mostra Amy Winehouse: a Family Portrait allestita al Jewish Museum di Camden, fino al 15 settembre. Ricordi di famiglia, foto inedite che ritraggono amici, parenti e l’amatissima nonna Cynthia. E ancora la prima chitarra, uno dei 5 Grammy conquistati nella breve carriera, l’abito indossato al suo debutto sulla tv americana ospite del David Letterman Show

Non solo. Per celebrare il 30° compleanno che  Amy avrebbe festeggiato il prossimo 14 settembre, una nuova esibizione aprirà i battenti il 12 settembre (fino al 6 ottobre) alla Proud Camden. Sempre curata dal fratello Alex, Amy Winehouse: For You I Was a Flame presenterà graffiti, lavori e immagini di grandi fotografi che raccontano i momenti salienti della vita e della carriera dell’artista che testimoniano il passaggio da ordinary girl del Nord di Londra a star che ha toccato il cuore di milioni di persone. Questa mostra darà il via a un mese (tutto settembre) ricco di eventi intitolati #Amys30, a supporto della Amy Winehouse Foundation, creata dalla famiglia per informare e aiutare a prevenire gli effetti devastanti di droga e alcol.

Il fenomeno Amy Winehouse non accenna a scemare e a ragione. Amy non era solo un mix di genio e sregolatezza, talento ed eccessi: il mondo della musica è pieno di personaggi trasgressivi ed irrequieti ma capaci di regalare brani indimenticabili. Piuttosto, la Winehouse ha saputo essere protagonista a tutto tondo, dettando addirittura le regole dello stile e dell’estetica. Dello stile si è detto: ha conquistato i grandi couturier che hanno preso ispirazione dalle sue mise apparentemente trasandate, al limite del volgare e del cattivo gusto, per creare collezioni di alta moda che hanno fatto tendenza. E trendy sono diventati i tatuaggi numerosi e quel trucco pesante e trash, con la riga di eyeliner spessa e scura, e le labbra sempre colorate di rosso. Imitatissima poi la pettinatura esageratamente cotonata ma portata con la sfrontatezza di chi sa il fatto suo e decide che le mode vanno create, non subite. Ragionamenti da vera star.

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