5 film (belli) per chi odia San Valentino
Foto: Bim Distribuzione

5 film (belli) per chi odia San Valentino

di Simona Santoni

Altro che smancerie da cuore & amore. Per i Grinch della Festa degli innamorati, ecco cinque film ironici o crudi da vedere in compagnia o ancor meglio da soli

Altro che limousine bianca, mazzo di rose e bacio appassionato sulla scala antincendio come nelle favolette alla Pretty Woman. I Grinch del San Valentino detestano il lieto fine telefonato e i dialoghi al miele. Alle smancerie da cuore & amore preferiscono l’ironia se non il sarcasmo e le relazioni strampalate ed eversive.

Per chi odia la Festa degli innamorati, ecco allora cinque film (belli) da vedere (o rivedere), in compagnia o ancor meglio da soli.

Harold e Maude (1971) di Hal Ashby

L’amore, il trovarsi, l’affinità possono avere tante forme e rivelazioni. Ecco allora da una parte un diciottenne (Bud Cort) benestante e disilluso, ossessionato dal suicidio, e dall’altra un’ottantenne (Ruth Gordon) vitale ed eccentrica. Luogo d’incontro: un funerale.
Può nascere tra i due una relazione romantica che sa di tabù? Chissà. E intanto insieme esplorano la vita da una nuova prospettiva, in una commedia bizzarra e calda a cui piace sovvertire, col sorriso.

Lei (2013) di Spike Jonze

Ma perché soffrire e affannarsi dietro a umori, capricci e respingimenti di nostri simili, volubili e incontentabili? Forse meglio rifugiarsi nell’amore confortante di un sistema operativo intelligente. Come fa il Joaquin Phoenix introverso e solo di Lei (Her), film seducente e dolciastro ambientato in un futuro non così lontano dove è possibile innamorarsi di una voce tecnologica (be’, se poi quella voce è di Scarlett Johansson…).

Anomalisa (2015) di Charlie Kaufman e Duke Johnson

Una chicca in stop-motion per i fan del cinema introspettivo. Anomalisa scava con crudele lucidità nelle anse più buie dell’anima, con ingegno e ironia, arrivando al cuore della solitudine e della disperazione, indagando la fragilità dei rapporti umani.
Il pupazzo protagonista, celebre oratore motivazionale, nonostante la fama e una vita all’apparenza appagante da marito e padre, in verità è profondamente infelice. Nel suo sentire gli altri attorno a lui hanno tutti la stessa identica piatta voce, maschile. Tutti e tutte. Finché non incontra la timida Lisa: la sua voce! È diversa! Ed è subito attrazione. Fugace…
La condanna è che ogni rapporto prima o poi risuoni come una stessa identica piatta voce?

The Lobster
Foto: Good Films
Immagine del film “The Lobster”

The Lobster (2015) di Yorgos Lanthimos

In una algida società distopica in cui è obbligatorio stare in coppia e i single devono trovare un partner entro 45 giorni, pena essere trasformati in un animale a loro scelta, voi sareste Colin Farrell, che lasciato dalla moglie per un altro si prodiga a trovare una nuova compagna, oppure sareste Léa Seydoux, leader dei solitari, ribelli e reietti della società che si nascondono nei boschi presso cui, al contrario, è proibito innamorarsi?

After love di Aleem Khan

Una bella proposta c’è anche al cinema or ora. Film rivelazione vincitore di sei British Independent Film Awards e candidato a quattro premi Bafta (gli Oscar britannici), buon esordio alla regia dell’anglo-pakistano Aleem Khan, After Love è in sala dal 9 febbraio distribuito da Teodora.
Insieme alla protagonista, britannica convertita all’Islam, interpretata da Joanna Scanlan, che esprime tutto il suo dolore e stupore in silenzi, occhi sbigottiti e labbra serrate, facciamo rivelazioni sconvolgenti sul suo defunto marito, che dall’altra parte della Manica aveva una vita segreta con una francese (Nathalie Richard). Man man cresce l’empatia verso queste due donne, di due coste opposte tra Dover e Calais, rivali in amore e in fondo unite dalla stessa tragica condivisione e perdita.