AIUla: il deserto visto da Assouline, l’editore del sublime

AIUla: il deserto visto da Assouline, l’editore del sublime

di Alessandro Turci

L’immaginario del deserto e l’enigma della perla saudita AlUla è stato racchiuso in due preziosi volumi editi da Assouline. Un modo raffinatissimo per prepararsi al viaggio, in attesa che l’Arabia Saudita apra il sito ai visitatori internazionali.

Il primo a parlarmene è stato Sebastien Ratto-Viviani, con la sua inconfondibile eleganza cosmopolita, una sera di un anno fa all’Istituto di Cultura Araba di Parigi. Mi anticipava il futuro gioiello di Assouline, la casa editrice più lussuosa del mondo, dedicato ad AlUla, la mitica perla saudita del deserto.

Nei suoi gesti armonici visualizzavo le pagine del libro che ora è finalmente disponibile in due versioni, d’imbarazzante pregio, rispettivamente da 820 e da 11 mila euro. Il fotografo è Robert Polidori (il ritrattista di Versailles) e le illustrazioni di Ignasi Monreal, acclamato per la campagna Gucci del 2018. Ma soprattutto, l’editore è Assouline.

I suoi tipi ci hanno regalato titoli indimenticabili (come la serie: the Impossible Collection…) e la grazia del suo catalogo è ormai emblema. Un’editoria votata unicamente alla craftmanship d’Arte che sfiora gli ambiti del design e dell’arredo d’interni. Non stupirebbe leggere, in quegli annunci d’affitto newyorkesi di appartamenti offerti secondo le eccellenze che racchiudono, una descrizione su questa falsa riga: divani di Gae Aulenti, lampade di Ana Kraš, libri di Assouline.

Il volume “economico” ricade nella formidabile collana Ultimate Collection: ogni pagina è creata a mano (35.5 x 42 cm | 156 pagine | 90 illustrazioni | 4 pieghevoli) il cofanetto in lino che lo racchiude è disponibile in blu o in beige. Il volume XXL (76.8 x 102 cm | 168 pagine | 90 illustrazioni | edizione realizzata a mano racchiusa in un cofanetto in legno con cavalletto) ha dimensioni di mobile d’arte e postula una stanza o una nicchia per cullare il suo segreto da cripta nabatea.

In attesa che L’Arabia Saudita apra, evento storico, le porte di AlUla ai viaggiatori (la meta è certamente dedicata al turismo high end) questo volume, voluto con spirito mecenatesco dalla Royal Commission of AlUla, è la miglior maniera di prepararsi a un viaggio indimenticabile. Sosteneva Bruce Chatwin che “chi percorre il deserto scopre in sé stesso una calma primitiva (nota anche al più ingenuo dei selvaggi), che è forse la stessa cosa della Pace di Dio.”

E in effetti AlUla è stata nei secoli cammino del Pellegrinaggio alla Mecca, come è il fulcro, per il viaggiatore odierno, del regno dei Nabatei. I colori sono quelli del deserto seduttore, lento e metafisico delle carovane; dell’immaginario avventuroso che coniuga il coraggio dell’impresa con la cultura, mai improvvisata, dell’appassionato archeologo.

Raramente un libro esaudisce un viaggio ancora da compiere, ma forse è proprio questa la fascinazione e l’enigma del volume AlUla: il richiamo costante al lato ancestrale che si racchiude in ogni viaggiatore, ma anche in ogni collezionista di rango.

Se la sfida di Prosper e Martine Assouline è stata quella di diventare il “first brand of luxury culture”, il libro dedicato ad AlUla rappresenta forse l’approdo di un lungo cammino, ma va letto nella cifra del deserto. Una cifra infinita.