A Londra una mostra celebra l’iconicità di uno dei più bei mezzi di comunicazione
The Postal Museum

A Londra una mostra celebra l’iconicità di uno dei più bei mezzi di comunicazione

di Carolina Saporiti

A Londra, al Postal Museum, un’esibizione celebra più di 150 anni di storia della cartolina britannica, da quelle vittoriane fino a quelle prodotte o usate da artisti contemporanei. Perché il loro fascino è intramontabile, anche ora che si usa scriverne sempre di meno

“Mandami una cartolina”, per i nostalgici leggere questa frase è un po’ un colpo al cuore. Non sono passati molti anni da quando era normale spedire cartoline agli amici e ai parenti quando si andava in vacanza, eppure oggi quante persone lo fanno ancora? Il fascino però è rimasto uguale, anzi oggi se ricevessimo una cartolina sarebbe così inaspettato da renderci davvero entusiasti e forse farci ancora più felici di allora. Una mostra al The Postal Museum di Londra celebra il ruolo iconico di questo oggetto, un connettore di persone per oltre un secolo. L’esibizione si intitola Wish You Were Here: 151 Years of the British Postcard e racconta la storia della cartolina e la sua evoluzione. In Gran Bretagna le prime furono realizzate nel 1870, ma l’invenzione di questo rivoluzionario, perché più rapido ed economico rispetto alla posta tradizionale, mezzo di comunicazione si deve agli Austriaci.

La popolarità delle cartoline aumentò in fretta in tutta Europa con la crescita del turismo: all’inizio si trattava di immagini illustrate poi i disegni vennero sostituiti dalle fotografie di città, località di villeggiatura, castelli e ristoranti. Ma a rendere speciale questa forma di comunicazione era (ed è ancora) la possibilità di personalizzarla con messaggi segreti d’amore o di incoraggiamento ai soldati in guerra o a volte, più “semplicemente” erano usati per far sapere delle proprie vacanze. Un po’ come facciamo oggi noi con i social network su cui pubblichiamo foto delle nostre vacanze o dei luoghi che visitiamo, anche per far sapere a chi ci segue dove siamo e cosa stiamo facendo. Solo che allora era un messaggio mirato e pensato per una persona o una famiglia ed era un pensiero che si trasformava in qualcosa di concreto, in un oggetto che poteva essere custodito.

E sono così affascinanti che anche il mondo dell’arte si è lasciata conquistare da queste piccole fotografie su cartoncino. La mostra del Postal Museum racconta tutto questo, ripercorre la storia delle cartoline – che per lunghi anni fecero parte della tradizione delle vacanze britanniche, con disegni che rappresentavano scene balneari e messaggi sul tempo – ma impone anche una riflessione sul presente e sul futuro, fatto di cartoline digitali e opere d’arte contemporanea, come quelle di Emily May, Francesca Colussi Cramer e Guy Atkins. Non solo l’artista Peter Liversidge, famoso per le sue opere d’arte ispirate al mondo della posta, ha creato per la mostra 4 cartoline che i visitatori possono decidere se tenere per sé o spedire.

Wish You Were Here dedica molta importanza alle cartoline d’arte. Fu negli anni Sessanta, quando diventarono molto popolari, che divennero fonte d’ispirazione per molti artisti contemporanei come Ben Vautier, Ray Johnson, Stephen Shore, Bruce Nauman, Gilbert & George e Gerhard Richter che le utilizzarono nel loro lavoro manipolandole, creando dei collage o inserendole in installazioni o altri lavori.

Una mostra, si diceva, che piacerà soprattutto ai nostalgici, ma non solo. E chissà che non ci faccia tornare voglia, in queste vacanze estive, di pubblicare meno post e spedire qualche cartolina agli amici.