Cinema e cibo: 5 film da gustare fino all’ultimo morso
Courtesy of Eric Zachanowich. Courtesy of Searchlight Pictures.

Cinema e cibo: 5 film da gustare fino all’ultimo morso

di Andrea Giordano

Gustosi e indigesti, abbondanti e misteriosi. Il binomio “cinema e cibo”, a partire dall’ultimo “The Menù”, non smette di fare tendenza

Tutti a tavola, il cinema ne cucina di cotte e crude, ma certe volte sforna veri e propri capolavori. Che il cibo (così i vini) sia diventato uno strumento di narrazione tra i più gettonati, è ormai cosa nota, e non certo degli ultimi tempi. Un legame con le portate affascinante, che è anche il metro gustoso per assaporare ulteriormente una storia e i suoi personaggi. Ecco allora i 5 film più particolari (da rivedere e mangiare con gli occhi) sul tema.

1. La grande abbuffata di Marco Ferreri

Courtesy of Sunset Boulevard/Corbis via Getty Images)
Michel Piccoli, Philippe Noiret e Ugo Tognazzi in “La grande abbuffata” di Marco Ferreri

Un cult assoluto (La Grande Bouffe in francese), che l’anno prossimo compie esattamente 50 anni. I protagonisti sono quattro uomini, insoddisfatti delle loro vite noiose, che proprio per questo decidono di rinchiudersi in una villa vicino a Parigi, iniziandosi ad una sorta di “esperienza gastronomica” assolutamente unica. L’obiettivo: suicidarsi con una vera abbuffata di cibo e sesso. Un film godereccio, estremo, sui piaceri della gola e del corpo, ma capace di muovere pure una riflessione sociale sui consumi, i nostri bisogni (e desideri) di esseri umani. Gioiello senza tempo, diretto da uno Chef come Marco Ferreri, contornato da un cast immenso, a partire da Ugo Tognazzi, insieme a Philippe Noiret, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni e una musa burrosa, Andrea Farreol. 

2. Il sapore del successo di John Wells

Courtesy of 01 Distribution
Una scena con Bradley Cooper tratta da “Il sapore del successo”

Uno chef, Adam Jones, da ben due stelle Michelin, riparte da Londra, dopo aver fatto fallire il proprio ristorante a Parigi, a causa di problemi di droga e alcool. Per riscattarsi mette insieme una nuova brigata, intento a inseguire il terzo alloro, quello che gli permetterebbe di entrare nell’Olimpo dei grandi e assaporare finalmente il meritato successo. Nel mentre si innamora della nuova Sous-chef, ma deve fare pure i conti col passato che sembra non abbandonarlo. Altro cast super, a partire da Bradley Cooper, (im)perfetto quanto basta nel portare ‘al pas’ i piatti migliori, coadiuvato da Sienna Miller, Riccardo Scamarcio e Daniel Brühl. E alla fine ci riuscirà.

3. Vatel di Roland Joffe

Courtesy of Etienne George/Sygma via Getty Images)
Gerard Depardieu e Uma Thurman in “Vatel” di Roland Joffe

Lo sfondo è la Francia del 1671. A Chantilly, presso la corte del Principe di Condè, il maestro di cerimonie, François Vatel (interpretato da Gérard Depardieu), è incaricato di preparare i festeggiamenti e pranzi per la tre giorni di permanenza del Re Sole, Luigi XIV. Un banchetto dai sapori diversi (anche strategici), ma il cui epilogo stupirà tutti. Nel frattempo si innamorerà di Anne de Montauisier (Uma Thurman), la dama di compagnia della regina. Dirige Roland Joffe, regista di Mission, traendo da una storia vera e riportata nelle “Mèmoires” del Duca de Saint Simon.

4. Il pranzo di Babette di Gabriel Axel

Courtesy of John Springer Collection/CORBIS/Corbis via Getty Images)
Stephane Audran, protagonista de “Il pranzo di Babette”

In un remoto villaggio danese del XIX secolo, due sorelle, Martina e Philippa, conducono una vita rigida, occupandosi  del padre, che è anche pastore protestante e guida spirituale della comunità. Entrambe hanno avuto l’opportunità di lasciare il villaggio, una sposando un giovane ufficiale dell’esercito, l’altra un cantante d’opera francese, cosa che alla fine gli è stata negata. Molti anni dopo, alla morte del genitore, decidono di accogliere una rifugiata francese, Babette Hersant, che accetta di lavorare come loro domestica. Dopo aver vinto alla lotteria, Babette vuole ripagarle per la gentilezza ricevuta e si offre dunque di cucinare un pasto francese per loro e gli amici, proprio nel centenario della nascita del padre. Si rivelerà un’esperienza che aprirà gli occhi e il cuore a tutti. Meraviglioso ritratto, in cui i ricordi si mescolando insieme ai sapori e dove il menù fa la differenza: brodo di tartaruga, quaglie en sarcophage, torta Savarin, caffè con tartufi al rum. Tratto dal romanzo omonimo di Karen Blixen, la scrittrice di un altro viaggio immersivo, La mia Africa.

5. The Menu di Mark Mylod

Courtesy of Eric Zachanowich. Courtesy of Searchlight Pictures
“The Menu” di Mark Mylod

Una coppia (interpretata da Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult) si reca su un’isola costiera per mangiare in un ristorante molto esclusivo dove lo chef (Ralph Fiennes) ha preparato un menù sontuoso, con alcune scioccanti sorprese. Il film, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma, è la dark comedy pronta a stupire, in sala dal 17 novembre. Esclusività e horror. Il menù è servito, dunque i commensali del grande schermo sono avvisati.