Ezra Miller, Flash in tacchi a spillo: queer it’s better
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Ezra Miller, Flash in tacchi a spillo: queer it’s better

di Simona Santoni

Schietto paladino del gender fluid, l’attore si smarca da ogni definizione. E sui red carpet sperimenta, provoca, gioca, in look vistosi. Ora mago tormentato di “Animali fantastici 3”, sarà presto il supereroe a velocità sovrumana

Inquieti e inquietanti. Outsider, come lui, che cercano di essere amati e visti. Sono i personaggi che Ezra Miller porta sullo schermo. Sfuggenti, pericolosi, fragili. Come il giovane tormentato Credence Barebone della saga Animali Fantastici, mago che ospita un Obscurus, un’energia magica violenta repressa.

Il divo in rossetto e tacchi a spillo che si smarca da ogni definizione, schietto paladino del gender fluid, duella tra buio e luce, con capelli lunghi corvini e pallore in viso, nel terzo capitolo del prequel di Harry Potter, Animali fantastici – I segreti di Silente, dal 13 aprile al cinema.

Ezra Miller
Photo by Elisabetta Villa/Getty Images for Luisa Via Roma
Ezra Miller all’evento LuisaViaRoma per Unicef a Capri, 29 agosto 2020

Ezra Miller è refrattario alle dinamiche hollywoodiane, eppure è uno dei personaggi più misteriosi della trilogia fantasy diretta da David Yates ed è coinvolto in un’altra grande produzione: è lui in tuta rossa, velocissimo, supereroe della DC Comics dell’atteso film The Flash. A meno che la sua condotta burrascosa non gli devi la rotta: recentemente, infatti, Ezra è stato arrestato alle Hawaii per comportamento disordinato e molesto in un bar. In seguito a ciò è circolata la voce, poi smentita, che la Warner Bros. avrebbe congelato per un po’ i progetti in essere con l’attore.

Lui, lei, anzi loro: Ezra Miller queer e oltre

30 anni a settembre, zigomi spigolosi e occhi scuri assassini, di bellezza carnosa e risoluta, Ezra Miller è l’anticonformista di Hollywood. Attore ma anche musicista, una stella nascente atipica. Non è sui social (c’è solamente la sua band Sons of an Illustrious Father) e invece di trasferirsi a Los Angeles finora ha preferito comprarsi una fattoria in Vermont. Alle interviste si presenta spesso rullando una canna e, sui red carpet, sfoggia look vistosi e inneggianti la fluidità sessuale.

Del resto Ezra Miller è quanto più esplicito: era il 2012 quando si disse queer, ponendosi come sostenitore della comunità LGBTQ americana. Non si definisce gay, «sono stato con molte persone e sono aperto ad amare qualunque cosa». Anzi, proprio non si definisce. «Queer significa semplicemente che non mi identifico. Non mi identifico come uomo. Non mi identifico come donna. Mi identifico a malapena come essere umano».

Ezra Miller
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Ezra Miller alla prima di Justice League al Dolby Theatre di Los Angeles, 13 novembre 2017

Recentemente ha cercato di allontanare da sé anche l’“etichetta” queer, usando per se stesso pronomi plurali o senza identificazione sessuale tipo “loro” (they/them/it): il rifiuto di incanalarsi in un genere. L’identità secondo Ezra Miller non è un binario ma uno spettro. Il suo neologismo? «Polycule». Ovvero il mix delle parole «poliamore» e «molecola», all’insegna di rapporti poliamorosi senza possessività, legati all’affinità di anime.

Ai tempi della scuola Ezra Miller ha dovuto subire bullismo ed emarginazione per la sua eccentricità. «Sono stato ripetutamente aggredito da adolescente, per essere strano. Non riuscivano a capire se fossi un ragazzo o una ragazza, e pensavano che ciò fosse esilarante e anche spregevole». Ecco che è ancora più facile trovare oggi sintonie tra il divo e i suoi personaggi. La furia di Credence e la sua voglia di creare una connessione con gli altri? Quanto c’è di Ezra Miller!

Look e make up da prestigiatore. O provocatore

Con tacchi a spillo e orecchie da coniglietta stile Playboy o stretto in un Moncler by Pierpaolo Piccioli che simula un abito lungo o un sacco a pelo, Ezra Miller anche nell’abbigliamento va oltre le definizioni. Sperimenta, rivoluziona, gioca. I suoi look esuberanti sono i più ambiti dai fotografi.

Edonista, si sbizzarrisce anche in make up e acconciature. Eccolo spesso in rossetti dalle tonalità accese, ora con capelli stile Giulio Cesare o scolpiti in mood anni ’70 o come lame di ghiaccio punk.

Tra gli stili più disorientanti? Quello esibito al Met Gala del 2019, in Burberry gessato e corsetto a gabbia tempestato di cristalli: dopo aver celato il viso dietro una maschera, eccolo svelarsi e confondere con un trucco da prestigiatore, con occhi disegnati che creano una sorta di illusione ottica, firmati dalla makeup artist a Mimi Choi.

Ezra Miller
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Ezra Miller al Met Gala 2019, 6 maggio 2019

Uno dei più giocosi: la versione lingerie rosa e gigantesco cappello da fungo del Comic-Con 2018, stile Toadette, la fidanzata di Toad nei videogiochi di Super Mario.

Il manifesto della sua sessualità vivace? Alla sfilata Primavera 2020 di Saint Laurent a Parigi ha accompagnato camicia di seta e pantaloncini corti in stampa leopardata con acconciatura e trucco rosa e nero luminoso anni ‘80 che includeva la parola “Slut” (ovvero “tr***”) sulla guancia.

Ezra Miller
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Ezra Miller alla sfilata Womenswear Spring/Summer 2020 a Parigi, 24 settembre 2019

Dal cinema indipendente ai cinecomic fino a Dalì

Ezra Miller ha esordito come attore da adolescente, nel 2008, facendosi subito notare come protagonista di Afterschool, studente introverso che riprende per caso la morte per overdose di due compagne di scuola.

E poi nel 2011 il film che con cui ci ha conquistato, con il suo sguardo bello e diabolico, …e ora parliamo di Kevin, dove è un figlio avido d’affetto in violento conflitto con la madre (Tilda Swinton): poco prima di compiere i 16 anni, armato di balestra, compie una strage a scuola dopo aver ucciso padre e sorellina. La fermezza espressiva di Ezra è raggelante.

Noi siamo infinito (2012) è il suo film più dolce. Ovviamente, pieno di tormenti e dubbi sull’identità e sul proprio posto nel mondo. Liceale gay all’ultimo anno, esuberante e sopra le righe, Ezra Miller crea un magnifico terzetto con Logan Lerman ed Emma Watson, adolescenti alla scoperta di sé tra droga leggera e alcol, rappresentazioni del Rocky Horror Picture Show e scambi di cassette musicali alla ricerca della colonna sonora perfetta.

Ezra Miller
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Ezra Miller alla prima di “Animali fantastici – I crimini di Grindelwald”, Parigi, 8 novembre 2018

Dopo aver lavorato per lo più nel cinema indipendente, la sua carriera ha virato verso prodotti molto più mainstream, abbracciando due saghe risonanti, dal Wizarding World di J.K. Rowling all’universo dei superpoteri DC Comics.

Come Credence Barebone, dolorosamente alla ricerca delle sue origini, in Animali fantastici – I segreti di Silente lo vediamo duellare a colpi di bacchetta magica contro Jude Law, in una battaglia distruttiva.

E tornerà a breve, a Warner Bros. piacendo, nel supereroe che si muove a velocità sovrumana. Dopo averlo visto per la prima volta nei panni di Flash in un cameo di Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), seguito da un’altra fugace apparizione in Suicide Squad (2016) e poi tra i personaggi principali di Justice League (2017), il turbinoso Ezra si è meritato un monografico, come protagonista assoluto di The Flash, che arriverà al cinema nel giugno 2023.

Volendo immaginare Ezra Miller trasfigurare in un fulgente pittore, che artista balenerebbe in mente? Un giovane Salvadar Dalì eccentrico e rockstar? Esatto. Sarà l’icona del Surrealismo nel prossimo film Dali Land. Ma senza rossetto e tacchi a spillo.