Le mostre più belle del 2022 da non perdere in giro per il mondo
MOMAT/DNPartcom

Le mostre più belle del 2022 da non perdere in giro per il mondo

di Carolina Saporiti

Da una grande retrospettiva dedicata a Marlene Dumas a Venezia a un’imponente performance che prende vita a Mosca, fino alla Biennale del Whitney Museum di New York. Le esibizioni che meritano un viaggio nel 2022

Viaggiare con la scusa di vedere una mostra. Forse lo facciamo troppo poco e invece è sempre un’ottima idea, per visitare una città mai vista o per tornare in una che già conosciamo e che, proprio per quello, non consideriamo quando è il momento di prenotare il prossimo viaggio. Però l’amiamo così tanto che, sì, ci torneremmo proprio volentieri. E ora che musei, fondazioni e istituzioni stanno finalmente realizzando le mostre che sono saltate o slittate nell’ultimo anno e mezzo (e altre nuove) è il momento giusto per decidere di farlo.

Abbiamo selezionate alcune delle migliori mostre del 2022 in giro per il mondo, tutte imperdibili.

© Metropolitan Museum of Art
Leonora Carrington, “Self-portrait” c. 1937-38. The Metropolitan Museum of Art, New York, The Pierre and Maria – Gaetana Matisse Collection,
© 2021 Estate of Leonora Carrington / Artists Rights Society
(ARS), New York

Surrealism Beyond Borders, Tate Modern – Londra,

Una mostra che vuole riscrivere la storia di questo movimento artistico rivoluzionario, partendo dal presupposto che il surrealismo non è uno stile, ma uno stato d’animo che mira a sovvertire la realtà, a trovare il misterioso nel quotidiano. È un atteggiamento che prova ad attingere ai nostri desideri inconsci e a dare vita ai sogni. E, soprattutto, per molti artisti in tutto il mondo, è stato un modo per sfidare l’autorità e immaginare un nuovo mondo. Le precedenti mostre sul surrealismo si sono concentrate su Parigi negli anni Venti, invece questa va oltre, coprendo più di 50 anni, evidenziando come gli artisti di tutto il mondo sono stati ispirati e uniti dal surrealismo. Surrealism Beyond Borders sarà allestita all’interno dell’Eyal Ofer Galleries.

Dal 24 febbraio al 29 agosto 2022.

Credits collection: Pinault Collection. Paris, France. Copyright work and courtesy image: Marlene Dumas. Credits photography: Peter Cox, Eindhoven
Marlene Dumas, “Losing (Her Meaning)”, 1988, oil on canvas, 50 x 70 cm

Open-end, Palazzo Grassi – Venezia, Italia

Nell’ambito del programma di monografiche dedicate a grandi artisti contemporanei che dal 2012 a oggi si alternano a esposizioni tematiche della Pinault Collection, Palazzo Grassi presenta una grande mostra dedicata a Marlene Dumas. La mostra è curata da Caroline Bourgeois, in collaborazione con Marlene Dumas, e presenta oltre 100 opere, tracciando un percorso incentrato sulla sua produzione pittorica, con una selezione di dipinti e disegni che vanno dal 1984 a oggi e opere inedite realizzate negli ultimi anni, provenienti dalla Collezione Pinault, da musei internazionali e collezioni private. Considerata una delle artiste più influenti nel panorama artistico contemporaneo, Marlene Dumas nasce nel 1953 a Cape Town, Sudafrica dove cresce e studia belle arti durante il brutale regime dell’apartheid. Nel 1976 si trasferisce in Europa per proseguire gli studi e si stabilisce ad Amsterdam, dove ancora oggi vive e lavora.

Dal 27 marzo 2022 all’8 gennaio 2023.

© Edouard Taufenbach et Bastien Pourtout, collection Pierre Passebon, 2021
Díptico Marlène Dietrich: Masque & Narcisse

Cine y moda. Por Jean Paul Gaultier, CaixaForum Madrid – Madrid, Spagna 

Un binomio che esiste da quando è nato il cinema e che, nel corso degli anni ha dato vita a fruttuosi scambi creativi. Attraverso gli occhi di Jean Paul Gaultier, co-curatore e direttore artistico – questa mostra evidenzia l’influenza reciproca di questi settori. L’esibizione include principalmente abiti, ma anche manifesti, fotografie e frammenti di film, che riflettono questo stretto legame. Al di là della mitomania, questa esibizione esplora i contesti di creazione, sia degli abiti sia dei film, e offre anche un approccio sociologico, affrontando diversi temi come quello dei movimenti di emancipazione, specialmente femminile, mostrando come questi si siano sempre riflessi nella moda e nella filmografia dell’epoca.

Dal 18 febbraio al 5 giugno 2022.

V–A–C Foundation
“Santa Barbara – A living sculpture” by Ragnar Kjartansson

Santa Barbara – A Living Sculpture by Ragnar Kjartansson, GES-2 – Mosca, Russia

Si inaugura con una straordinaria e lunga performance dell’artista islandese la nuova sede della V–A–C Foundation, che ha già una sede a Venezia. La Casa della cultura GES-2 sorge in una storica centrale elettrica in disuso, costruita nel 1907 e situata nel centro di Mosca, nel quartiere Ottobre Rosso. Il lavoro di riqualificazione è opera dell’architetto Renzo Piano. Santa Barbara deve il titolo alla prima soap opera occidentale trasmessa per un intero decennio (dal 1992 al 2002) dalla tv russa. Molto amata dal pubblico, ha avuto un impatto notevole sulla formazione della vita post-sovietica. Insieme alla regista Ása Helga Hjörleifsdóttir e con un cast e una troupe russi, Kjartansson girerà novantotto nuovi episodi della soap opera in russo, di fronte a un pubblico dal vivo che potrà essere coinvolto, mentre il girato verrà trasmesso in diretta in un’area dedicata. 

Fino al 13 marzo 2022.

Courtesy of the artist and Cardi Gallery, Milan-London
Davide Balliano UNTITLED_0222, 2021

Davide Balliano – Cardi Gallery, Milano

Davide Balliano, originario di Torino, lavora in quello stretto spazio che separa e, al tempo stesso unisce, pittura e scultura. Utilizzando un linguaggio austero e minimale di geometrie astratte in forte dialogo con l’architettura, il suo lavoro indaga temi esistenziali come l’identità dell’uomo nell’era della tecnologia e il suo rapporto con il sublime. Attraverso una pratica che si autodefinisce monastica, austera e concreta, i meticolosi dipinti di Balliano appaiono, a prima vista, puliti e precisi. Tuttavia, un’ispezione più attenta rivela graffi che scoprono la superficie organica del legno sotto gli strati di vernice, come una facciata decadente e abbandonata. 

Dal 19 gennaio al 26 marzo 2022.

Courtesy of The Museum of Contemporary Art. Photo by Zak Kelley
Installation view of Pipilotti Rist: Big Heartedness, Be My Neighbor, September 12, 2021–June 6, 2022 at The Geffen Contemporary at MOCA

Pipilotti Rist: Big Heartedness, Be My Neighborness, MoCA – Los Angeles, USA

Le installazioni di Pipilotti Rist esplorano le relazioni tra video e corpo, tra ambienti esterni e paesaggi psicologici interni, tra ragione e istinto. Sondano la capacità del mezzo video – per il colore vivido, le ampie vedute e i primi piani estremi, l’introspezione e la critica culturale e, soprattutto, la creazione di esperienze condivise all’interno dello spazio pubblico del museo. La mostra ripercorre più di trent’anni di lavoro dell’artista svizzera: include quindi i primi video a canale singolo, le installazioni su larga scala piene di colori e partiture musicali ipnotiche e le sculture che fondono oggetti quotidiani, video e altre forme decorative. Ma soprattutto verrà esposta una nuova installazione audio-video realizzata appositamente per il Geffen Contemporary del MOCA.

Fino al 6 giugno 2022.

© Kehinde Wiley. Courtesy of Stephen Friedman Gallery and Galerie Templon.
Film still from ‘In Search of the Miraculous’, 2021

Kehinde Wiley. The Prelude at The National Gallery, The National Gallery – Londra, UK

Kehinde Wiley è un artista americano noto soprattutto per i suoi quadri che ritraggono persone di colore nelle posizioni tradizionali dei dipinti antichi. Nel 2017 è stato incaricato di dipingere Barack Obama, diventando il primo artista nero a dipingere un ritratto ufficiale di un presidente degli Stati Uniti. Il suo lavoro fa riferimento al canone della ritrattistica europea, raffigurando però personaggi contemporanei neri, provenienti da ambienti etnici e sociali diversi, nelle pose delle figure storiche, religiose o mitologiche. Le sue immagini sollevano interrogativi su potere, privilegio, identità e soprattutto mettono in luce l’assenza o la relegazione delle figure nere all’interno dell’arte europea. In questa mostra, Wiley sposterà la sua attenzione da una tradizione europea – la ritrattistica – a un’altra, ovvero la pittura di paesaggio.

Fino al 18 aprile 2022.

Foto: Ed Lederman 2015
Vista da Gansevoort Street.

Whitney Biennal 2022, Whitney Museum – New York, USA

La Biennale del Whitney Museum esiste dal 1932 per volontà della stessa fondatrice del museo, Gertrude Vanderbilt Whitney. Istituita per tracciare gli sviluppi dell’arte degli Stati Uniti, è la rassegna d’arte più longeva del Paese. L’attuale formato – una mostra d’indagine di tutti i linguaggi artistici contemporanei – è stato istituito nel 1973. La mostra del 2022 sarà l’ottantesima edizione.

Aprile – Agosto 2022.

Courtesy of the artists
asinnajaq, “Rock Piece (Ahuriri Edition)”, 2018, Vidéo, 4’02’’

Réclamer la terre, Palais de Tokyo – Parigi, Francia

‘Mettere insieme ecologia, femminismo e politica indigena significa abbandonare la visione eurocentrica e adottare una visione veramente globale’. Prendendo atto della necessità, sociale e politica, di pensare il mondo al di là della natura e della cultura, questa mostra collettiva espone le opere di artisti che lavorano in modo diverso con la materia cosiddetta ‘naturale’: legno, terra, piante, conchiglie o minerali. La selezione di artisti comprende persone di diverse generazioni e background, che affrontano questioni come la relazione tra il corpo e la terra, la scomparsa di alcune specie, l’estrattivismo, la trasmissione di storie e conoscenze indigene, la giustizia sociale e la guarigione collettiva e tanti altri. Allontanandosi da una visione occidentale-centrica, gli artisti in mostra sviluppano nuove connessioni con la natura, il vivente o l’ambiente. 

Dal 15 aprile al 4 settembre 2022.