Quella di Ragnar Kjartansson al Louisiana di Copenaghen è la mostra dell’anno
© Ragnar Kjartansson

Quella di Ragnar Kjartansson al Louisiana di Copenaghen è la mostra dell’anno

di Carolina Saporiti

Per la prima volta un museo scandinavo dedica una retrospettiva all’artista islandese. Si intitola “Epic Waste of Love and Understanding” e dura fino al 22 ottobre. Prenotate un volo e preparatevi a lasciarvi incantare dall’arte divertente e malinconica di Ragnar Kjartansson

Si ride e si piange visitando la mostra di Ragnar Kjartansson al museo Louisiana di Copenaghen. Il titolo – dato dalla prima opera dell’artista islandese che si incontra nel cortile di ingresso di quello che è considerato giustamente uno dei musei più belli del mondo – è Epic Waste of Love and Understanding ed è una bella sintesi di ciò che si incontrerà all’interno dell’esibizione. Del lavoro di Kjartansson, in generale, lui che è una delle voci essenziali dell’arte di oggi. Il titolo dell’opera che dà il nome all’intera esibizione nasce da una discussione avuta una sera con la moglie che gli avrebbe detto queste parole che lui ha poi riportato su un grande monumento in legno che ricorda quelli classici in forma di iscrizione e che è un invito a riflettere sullo spreco di amore ed empatia durente i conflitti e nelle relazioni, in quelli personali e con il mondo.

La mostra occupa, oltre al cortile d’ingresso e il tetto del ristorante del museo che guarda al mare con l’installazione dell’insegna Scandinivian Pain (che ironizza sulla famosa malinconia scandinava, trattandosi di una delle regioni più privilegiate del mondo), l’ala sud del Louisiana con alcune delle opere più famose dell’artista e altre più recenti. La breve introduzione alla mostra lo dichiara: ‘si ride e si piange’ e per molti sarà così davvero. Si accede in un lungo corridoio dove su una parete si trovano in fila decine e decine di saliere, sulle quali le scritte ‘sale’ e ‘pepe’ sono state sostituite da Fear‘ e ‘Guilty‘, due stati emotivi che la nostra società ben conosce.

D’altronde tutti i lavori di Kjartansson incarnano un dialogo a volte con i toni da innamorato, altri drammatici o, a volte, critici con la cultura occidentale. Mentre si procede ‘tra la paura e la colpa’, si sente una musica ripetuta all’infinito: è l’artista, in un video, che canta vestito alla Elvis Presley, la stessa frase, quasi come ossessionato: Oh why, do I keep on hurting you?. La domanda è tanto semplice quanto complessa e Kjartansson la lascia in sospeso tra la retorica e la sincerità più profonda. Emergono malinconia, senso di colpa e autoassoluzione, come spesso accade nella musica country. C’è poi, ricorrente, il tema della mascolinità in Occidente, della sua presunta superiorità come torna in altre opere anche la musica. Nell’eccezionale performance dei The National, per esempio, A lot of Sorrow registrata nel 2013 al MoMA di New York in cui la rock band americana ha suonato per sei ore ininterrotte la stessa canzone, Sorrow, ma anche in The Visitors ein No Tomorrow

Non vogliamo raccontare tutta la mostra, anche se nessuna descrizione e nemmeno foto o video, possono diminuire l’esplosione delle emozioni camminando di stanza in stanza. C’è tutto in questa mostra, c’è tutta la nostra umanità, ci sono i nostri successi, i fallimenti, la malinconia, la confusione, le speranze e le assurdità. Le opere di Kjartansson oscillano – sempre in maniera ambigua – tra la gravità come condizione della nostra esistenza e la più bella leggerezza. È una tensione continua tra commedia e tragedia: è insomma la vita.

Il Louisiana Museum of Modern Art si trova a Humlebaek, a 30 minuti circa dal centro Copenaghen e si raggiunge in treno. Lungo la strada per arrivare al museo ci sono molte altre attrazioni che valgono una sosta, come il museo Ordrupgaard, con la casa di Finn Juhl, la casa museo di Karen Blixen, l’autrice di La mia Africa, e la stazione di Benzina progettata da Arne Jacobsen.

Il museo Louisiana è aperto dal martedì al venerdì dalle 11 alle 22 e il sabato e la domenica dalle 11 alle 18. Rimane chiuso il lunedì. Il biglietto intero d’ingresso costa circa 20 €. All’interno del museo si trova anche il Louisiana Cafe, dove vale assolutamente la pena fermarsi per pranzo o cena.