Tra scoperte, classici e icone, ha inizio la 73esima edizione

Tutto pronto (o quasi) per srotolare il red carpet di fronte al Palazzo del Cinema di Venezia. Si va in scena, dal 31 agosto al 10 settembre, per l’edizione numero 73 della Mostra, che si preannuncia una delle più ricche degli ultimi anni. Un programma complesso e traversale quello costruito da Alberto Barbera, ma che alla fine ha portato ad un cartellone che non mancherà di accontentare pubblico, critica e forse qualche voce fuori dal coro.

Apertura/Chiusura. Ad aprire le danze sarà appunto il 31 agosto il musical La La Land diretto da Damien Chazelle, con Emma Stone e Ryan Gosling, già in rotta di collisione con i prossimi Oscar. Giornata invece all’insegna del western quella finale, il 10 settembre, grazie a I magnifici sette di Antoine Fuqua, remake dell’originale del 1960 di John Surges, con un altrettanto cast stellare, da Denzel Washington a Ethan Hawke.

– Giurie e Leoni alla Carriera. A presiedere la giuria del concorso sarà il regista-premio Oscar Sam Mendes, al quale si affiancheranno, tra i suoi membri, anche Chiara Mastroianni, Laurie Anderson e Gemma Arterton. Cambio di rotta confermata per i Leoni alla carriera, ben due anche quest’anno, attribuiti rispettivamente al regista polacco Jerzy Skolimowski e all’attore francese Jean-Paul Belmondo.

Coppie, biopic e icons. Una Mostra all’insegna dei rapporti personali, artistici, passionali, adolescenziali. Si va da Michael Fassbender e Alicia Vikander in The Light Beetween Oceans, pellicola che poi li ha fatti davvero innamorare nella vita, a Piuma, una delle pellicole italiane in concorso, di Roan Johnson, e al documentario Spira Mirabilis, diretto a quattro mani da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, anch’esso in lizza per il Leone d’Oro. Attesissimo il ritorno dietro la macchina da presa di Tom Ford, dopo il suo “debutto” con A Single Man, con Nocturnal Animals, protagonisti Amy Adams e Jake Gyllenhall, così come sarà curiosa la conversazione uomo-donna, in 3D, creata da Wim Wenders in Les Beaux Jours D’Aranjuez. Imperdibile Jackie, nuovo lavoro di Pablo Larraìn, con Natalie Portman (presente anche in Planetarium) nei panni di Jacqueline Kennedy, The Bleeder sulla figura del pugile Chuck Wepner, Hacksaw Ridge incentrato sul soldato-eroe Desmond Doss, qui con Mel Gibson a dirigere ed Andrew Garfield ad illuminare. Attenzione anche al documentario-ritratto su Franca Sozzani, firmato dal figlio Francesco Carozzini e ai due nuovi capitoli di Miu Miu Women’s Tales, rispettivamente di Naomi Kawase e Crystal Moselle.  Ed una perla, quella di Nick Cave, voce estemporanea nel viaggio simbolico di Andrew Dominik in One More Time With Feeling.

– Esperienze e scoperte. Una su tutte, grazie a Terrence Malick e il suo Voyage of Time, per esplorare-riflettere su luoghi e anime. E poi il filippino Lav Diaz, capace di maratone poetiche in bianco/nero, con The Woman Who Left, senza dimenticare il fantascientifico Arrival di Denis Villeneuve con Jeremy Renner e ancora Amy Adams, e Dawson City: Frozen Time, alla scoperta della storia americana degli anni ’10 e ’20 attraverso 500 film ritrovati nello Yukon. Ciliegina, The Young Pope, la serie-evento firmata da Paolo Sorrentino con Jude Law.

– I Classici non muoiono mai. Pellicole entrate nella storia e restaurate in nuove versioni, ma anche documentari. Si va da Manhattan di Woody Allen a La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, fino a I sette samurai di Akira Kurosawa. Senza dimenticare la serata horror dedicata a Zombie di George Romerefno, presentata per l’occasione da Dario Argento e Nicholas Winding Refn, e gli omaggi per riscoprire Dennis Hopper in Along for the ride, celebrando poi due maestri come Bruno Bozzetto ed Ermanno Olmi.

A tutto questo, i “Fuori concorso”, “Orizzonti”, crocevia di stili e ricerche, per una sezione da sempre considerata uno dei fiori all’occhiello della Mostra, così come quella autonoma e di qualità de le “Giornate degli Autori” e della “Settimana Internazionale della Critica”. Non mancheranno ovviamente feste, presentazioni, premiazioni, cene, rituali goderecci, per un brindisi continuo che durerà 10 giorni.