Bourbon whiskey, i consigli per l’assaggio
(Credits: GMVozd/iStock) – 9 gennaio 2018

Bourbon whiskey, i consigli per l’assaggio

di Aldo Fresia

Prodotto tipicamente statunitense, il bourbon sta conoscendo fortuna commerciale in tutto il mondo: ecco di cosa si tratta e quali bottiglie scegliere

Se parliamo di whisky, il mercato globale è ancora in mano ai single malt, meglio se di provenienza scozzese (whisky scozzese) oppure, in seconda battuta, giapponese. Gli analisti registrano però una crescita del cugino statunitense, cioè il bourbon whiskey. Ecco di cosa si tratta e quali bottiglie scegliere.

Whiskey con la e

Per prima cosa, onde evitare fraintendimenti, vale la pena di ricordare che si parla del bourbon come di un whiskey, scritto con la lettera “e”: grafia che vale per i distillati degli Stati Uniti e dell’Irlanda, mentre nel resto del mondo si utilizza la parola whisky. È una distinzione puramente grafica, perché in linea di massima la lavorazione del prodotto è simile.

Il bourbon whiskey? Solo negli Stati Uniti

Se però il whiskey può essere anche quello irlandese, il bourbon è solo statunitense: si tratta infatti di un distillato che il Congresso degli Stati Uniti ha whiskey, il cui disciplinare prevede un determinato tipo di cereali, di botti per invecchiamento, di luoghi di produzione, eccetera.

Tendenzialmente dolce

Senza abbandonarci ai tecnicismi, caratteristica peculiare del bourbon è un sapore che tende ad essere piuttosto dolce, con note di frutta e/o vaniglia. Dopo di che, a seconda dei prodotti e dei distillatori, può essere più o meno speziato e risentire in misura maggiore o minore dell’interazione con il legno delle botti, ma in linea di massima il suo attributo principale resta la dolcezza. Niente di stucchevole, ma qualcosa di radicalmente diverso, per esempio, dal gusto affumicato e di torba tipico di un whisky scozzese dell’isola di Islay.

Straight vs Kentucky bourbon 

Al fine di meglio leggere nomi ed etichette, bisogna però aggiungere un paio di indicazioni. La prima è che lo straight bourbon è quello invecchiato per un minimo di due anni, la seconda è che il Kentucky bourbon è quello distillato nell’omonimo stato americano e lì affinato in botte per almeno un anno.

Bourbon, cosa assaggiare?

Una bottiglia molto interessante, con un gusto morbido e leggermente speziato, è il Maker’s Mark, un Kentucky straight bourbon piuttosto apprezzato e dal prezzo più che ragionevole (si trova attorno a 30/35 euro).

Per chi vuole qualcosa di più ricercato, vale la pena di puntare sul Maker’s Mark Private Select, che però non è semplice da procurarsi.

Cambiando distilleria, molti tessono le lodi del Booker’s Off Your Rocker Bourbon, un whiskey dal sapore intenso che riposa in botte per esattamente sei anni, sette mesi e ventitré giorni.

Ultima dritta, l’Old Forester 1920 Prohibition Style Bourbon Whiskey, un omaggio all’era del Proibizionismo, quando la distilleria Old Forest era autorizzata a produrre whiskey da vendere sotto prescrizione medica: la ricetta del 1920 Prohibition Style è proprio quella utilizzata allora.

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