Cocktail, le tendenze 2019
gregory_lee / iStock

Cocktail, le tendenze 2019

di Aldo Fresia

Le previsioni sui drink che andranno per la maggiore nei cocktail bar

I cocktail stanno attraversando ormai da qualche tempo una nuova età dell’oro: sempre più persone li bevono e sempre più bartender si ingegnano per offrire drink di qualità. All’interno di questo panorama hanno acquisito importanza i trend di ogni nuovo anno e anche per il 2019 gli esperti hanno voluto indicare le tendenze che scandiranno i prossimi dodici mesi. Le abbiamo riassunte in 4 punti, partendo dalle previsioni indicate dal Culinary + Cocktail Trends Forecast redatto da Kimpton Hotels & Restaurants e da quelle dei partecipanti al concorso internazionale Diageo Reserve World Class.

1 – MAGGIORE ATTENZIONE AGLI ANALCOLICI
Vanno sotto il nome di mocktail e sono quei cocktail preparati con ricette che prevedono poco o niente alcol. Di per sé non sono una novità assoluta, perché è sempre stato possibile entrare in un cocktail bar e ordinare un analcolico: la differenza sta nel fatto che ormai non si viene più guardati come dei paria, indegni dell’impegno di un bartender. La crescita continua dei trend legati al benessere ha portato a un aumento sensibile di coloro che vogliono bere mocktail e dunque a un’attenzione maggiore per gli ingredienti e il loro bilanciamento nelle varie ricette: nel 2019 saranno sempre più complesse e intriganti.

2 – LA SOSTENIBILITÀ È FONDAMENTALE
Il rispetto dell’ambiente e l’adozione di politiche di responsabilità sociale erano già stati indicati come trend per il 2018 e si confermano anche per il 2019. Del resto, e per fortuna, sta crescendo una coscienza ecologista che, per esempio, non apprezza più l’uso di cannucce di plastica e lo spreco dei tovaglioli di carta. Secondo un’indagine svolta da Nielsen il 73% dei millenial è disposto a spendere di più per un cocktail realizzato con un brand sostenibile, mentre in base al report di Kimpton Hotels & Restaurants l’88% dei bartender sta sostituendo le decorazioni con materiali edibili e sta studiando cocktail che possano essere serviti a temperatura ambiente (riducendo in questo modo l’impiego di energia per produrre ghiaccio o tenere al fresco gli ingredienti).

3 – L’ASPETTO ESTERIORE CONTA
L’ormai imperante usanza di postare foto di ciò che si beve sui social network porterà nel 2019 a una sempre maggiore attenzione per l’aspetto esteriore del drink. Anche l’occhio vuole la sua parte, insomma, un po’ come i reality show di cucina hanno trasformato l’impiattamento in un elemento fondamentale del lavoro di uno chef. Il fenomeno non è solo legato ai social, ma anche al fatto che la nuova età dell’oro dei cocktail ha prodotto un numero crescente di bartender di livello: se dunque è ormai facile trovare professionisti capaci di preparare un eccellente Old Fashion o un perfetto Moscow Mule, la necessità di distinguersi sta inesorabilmente producendo un trend improntato a un look che possa ben figurare davanti all’obiettivo di una fotocamera.

4 – INGREDIENTI INASPETTATI
Qui entriamo nel mondo della sperimentazione e di conseguenza la tendenza riguarderà probabilmente solo i cocktail bar più innovativi, quelli che nel 2018 hanno già adottato ricette con prodotti sorprendenti: ad esempio il chorizo, le alici e i cachi. Il trend del 2019 vedrà un aumento dello spettro degli ingredienti ‘strani’: si prevede un’ascesa del topinanbur, del tomatillo, del chayote, degli infusi a base di funghi e delle foglie di moringa (saranno il nuovo matcha, ipotizzano gli esperti). Il tutto alla ricerca di sapori sorprendenti, adatti a un pubblico esperto e in cerca di novità. Anche senza spingere l’acceleratore sulle stranezze, assisteremo comunque all’uso sempre più diffuso di curcuma, petali di rosa, dragoncello e sedano rapa: gusti meno estremi, ma comunque capaci di regalare un twist sorprendente.