Gin Tonic fuori dalla norma
(Credits: Instants/iStock) – 17 aprile 2018

Gin Tonic fuori dalla norma

di Aldo Fresia

Affumicati, con un tocco di zafferano o ispirati all’Africa: ecco 5 gin dal sapore curioso per cocktail originalissimi

Il Gin Tonic è probabilmente il cocktail più versatile al mondo. Si prepara con 4/10 di gin, 6/10 di acqua tonica, ghiaccio e una fettina di limone, ma dato che esistono in commercio decine di gin, anche di sapori diversissimi, di fatto puoi realizzare con un’unica ricetta una quantità enorme di varianti. Quelle classiche utilizzano alcuni dei marchi più famosi al mondo, si tratti di Tanqueray, Hendrick’s, Monkey 47, Bombay o Gin Mare. Volendo però concedersi un twist dal gusto originale, vale la pena di puntare su prodotti curiosi (e di indubbia qualità).

Prima dei consigli urge una premessa: abbiamo selezionato gin “sperimentali”, dunque meglio mescolarli con un’acqua tonica discreta, capace di sostenere il gusto senza allargare ulteriormente il bouquet del cocktail, rischiando di comprometterlo irrimediabilmente.

JINZU
Le botaniche (cioè le erbe, spezie e radici utilizzate durante la distillazione) omaggiano un ardito incontro fra Est e Ovest: dall’Oriente abbiamo i fiori di ciliegio giapponesi e gli agrumi yuzu, dall’Occidente ginepro, coriandolo e angelica. Il tocco in più è che, una volta terminata la distillazione, viene aggiunta una quantità (segreta) di sake, che aggiunge morbidezza e dolcezza al risultato finale.

PIERDE ALMAS BOTANICA
Per certi versi questo è un gin e insieme un mezcal, la tradizionale bevanda messicana a base di agave. Si parte sottoponendo a doppia distillazione l’agave, poi si mettono a macerare nove botaniche e si procede a un’ultima distillazione. Le botaniche sono ginepro, anice, radice di angelica, corteccia di cassia, coriandolo, semi di finocchio, noce moscata, scorza d’arancia e anice stellato. È un prodotto curiosissimo, dal gusto affumicato, resinoso e con la morbidezza tipica del ginepro.

EDEN MILL HOP GIN
In questo caso l’incontro è fra la tradizione del gin e quella della birra. Tra le botaniche di base non possono mancare ginepro, angelica e coriandolo, ma è la presenza del luppolo (ingrediente base della birra) a fare la differenza. Il bilanciamento è sorprendente e armonizza note fruttate e rotonde con quell’amarezza rinfrescante che è caratteristica delle birre luppolate.

SAFFRON GIN
Il nome anticipa l’ingrediente che lo rende particolare: si tratta dello zafferano, che va ad aggiungersi a un mix più tradizionale composto da ginepro, coriandolo, limone, scorza d’arancia, semi di angelica, iris e finocchio. Il colore giallognolo non deve ingannare: lo zafferano non emerge con prepotenza e anzi si fa sentire con discrezione, dopo che le altre botaniche hanno delineato il gusto, aggiungendo una curiosa nota speziata.

ELEPHANT GIN
Ispirato all’Africa, ma distillato ad Amburgo, è un prodotto particolarmente originale: fra le quattordici botaniche utilizzate, infatti, ne troviamo tre decisamente fuori dal comune. Si tratta del frutto del baobab, dell’artemisia sudafricana e del buchu (pianta con un sapore simile a quello del ribes nero). È un gin morbido e complesso, ma ben bilanciato. Curiosità: sin dal 2013, suo anno di nascita, il 15% dei ricavi è devoluto in beneficenza a due fondazioni che si occupano di preservazione della flora e della fauna africane.