L’acquavite norvegese che invecchia in mare
(Credits: imamember/iStock) – 13 febbraio 2018

L’acquavite norvegese che invecchia in mare

di Aldo Fresia

Prima di essere imbottigliata, la norvegese Linie attraversa per due volte l’equatore: una ricetta nata per caso

Si vanta di essere l’acquavite più antica del mondo, la norvegese Linie, ma al di là di questo titolo altisonante è la sua storia ad attirare l’attenzione: comincia malissimo e prevede l’attraversamento dell’equatore, per due volte.

LINIE, UNA STORIA INIZIATA MALE
Inizialmente la storia di Linie sembrava quella di una debacle colossale, poi il destino ci ha messo lo zampino e il finale è da incorniciare. Tutto comincia nel 1805, quando una famiglia di mercanti norvegesi decide si spedire nelle Indie Orientali un’imbarcazione piena di bottiglie di acquavite di patate: il carico arriva a destinazione, nessuno si fa avanti per acquistarlo e così il battello torna a casa con la classica coda fra le gambe. Nel 1807 getta l’ancora in patria e i Lysholm, questo il nome dei mercanti, decidono di stappare qualche bottiglia, non è dato sapere se per affogare i dispiaceri. Proprio in questo momento, però, fanno una scoperta interessante: il lungo viaggio via mare ha grandemente modificato il sapore del distillato e l’ha fatto in modo molto positivo.

IL SUCCESSO ARRIVA DAL MARE
Il palato dei Lysholm non si sbaglia e la versione “marittima” di Linie incontra l’interesse dei buongustai. Detto fatto, da allora l’acquavite si produce sempre attraversando due volte l’equatore, però senza utilizzare un veliero. La ricetta, segretissima, prevede di partire dalla fermentazione delle patate (ingrediente di base anche della wodka) e poi di distillarle unendo alcune erbe, per esempio cumino e anice stellato. L’acquavite così ottenuta viene travasata in botti di quercia, che aggiungono sentori di vaniglia e legno, e lasciata riposare per un anno nelle cantine dell’azienda. Successivamente, le botti vengono imbarcate per un viaggio di quattro mesi che le porta a sud e poi indietro verso nord, attraversando appunto l’equatore per due volte.

L’IMPORTANZA DEL VIAGGIO
L’etichetta sulla bottiglia indica il percorso del viaggio effettuato da ogni lotto: non è detto che sia uguale per tutte le botti, infatti, perché il tempo atmosferico influisce grandemente sull’affinamento e bisogna andare in cerca delle giuste condizioni di navigazione, in modo che il rollio e i cambiamenti della temperatura e dell’umidità lavorino in favore del sapore finale e non contro. Per esempio, un mare piatto non va bene, perché non muove abbastanza il distillato all’interno delle botti; onde eccessivamente alte sono altrettanto controindicate: occorre la giusta via di mezzo. Allo stesso modo, serve a poco mettere le botti nei ponti alti di una nave, in modo che il sole del giorno influisca su temperatura e umidità, se poi il sole non fa mai capolino tra le nuvole.

TRE BOTTI DIVERSE
La ricetta utilizzata durante la distillazione non cambia sin dal 1821. Nel corso degli anni, però, sono state realizzate differenti acquaviti modificando le botti dell’invecchiamento. La versione classica di Linie prevede di utilizzare quelle nelle quali in precedenza è invecchiato lo sherry: in aggiunta c’è la linea realizzata con botti di Porto, quella con botti di Madeira e un’edizione speciale natalizia. Si trovano a un prezzo compreso tra i 20 e i 30 euro, a seconda dei rivenditori.