

Old Fashioned, il re dei cocktail classici
Nasce nel 1881, a Louisville, e poi diventa uno dei protagonisti della cocktail invasion. Oggi continua a essere il più ordinato al mondo
Amatissimo da Don Draper, il direttore del reparto creativo nella serie tv Mad Men, l’Old Fashioned è uno dei cocktail che ogni barman deve conoscere: nonostante i migliori bar del pianeta abbiano un debole per la sperimentazione, questo grande vecchio resta una delle ricette classiche più richieste.
IL PIÙ ORDINATO AL MONDO
L’autorevole Drink International ha recentemente intervistato 108 fra i migliori bartender al mondo e ha stilato la classifica annuale dei cocktail classici più serviti: l’Old Fashioned ha conquistato il primo posto per il terzo anno consecutivo, dimostrando inoltre di essere in crescita nelle preferenze di clienti.
TANTI OLD FASHIONED
Intorno agli Sessanta del XIX secolo esistono molti Old Fashioned: la definizione viene infatti applicata a una serie di ricette in voga sin dai primi anni del secolo, e che dunque meritano l’appellativo ‘alla vecchia maniera’. Si tratta però di una descrizione generica, applicata senza distinzioni a cocktail a base di bourbon, rye whiskey, brandy, rum oppure gin.
UN SOLO OLD FASHIONED
Il primo uso del termine Old Fashioned associato esclusivamente a un cocktail con whiskey risale al 1881. Leggenda vuole che questa restrizione di campo sia merito del bartender del Pendennis Club, circolo per signori con sede a Louisville, in Kentucky. In quel momento la definizione smette di essere legata al concetto di cocktail fatti come una volta e diventa il nome ufficiale della ricetta preparata presso il Pendennis Club per il colonnello James E. Pepper. È un nome importante per la storia dei cocktail: si tratta del distillatore di bourbon che ebbe il merito di portare il nuovo Old Fashioned nel bar del Waldorf-Astoria Hotel di New York City, città fondamentale per l’affermazione dei cocktail nel mondo.
LA RICETTA
Secondo la International Bartenders Association, l’Old Fashioned si prepara mettendo una zolletta di zucchero in un bicchiere basso e largo e imbevendola con due gocce di angostura bitter e uno spruzzo di soda water oppure di seltz ghiacciati. Si mescola fino allo scioglimento dello zucchero e poi si aggiungono un paio di cubetti di ghiaccio. Si termina aggiungendo 50 millilitri di bourbon whiskey e mescolando lentamente con un cucchiaio da bar. Si guarnisce con una fettina d’arancia, una di limone e due ciliegie al maraschino.
LA VARIANTE AMARA
Secondo David Wondrich, autorevole studioso di cocktail e distillati, è possibile che la ricetta realizzata al Pendennis Club prevedesse il rye whiskey al posto del bourbon. È una variante consigliata a coloro che preferiscono sapori più amari, perché il rye è meno dolce del bourbon.