Pesche, 5 cose da sapere tra aneddoti e curiosità
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Pesche, 5 cose da sapere tra aneddoti e curiosità

di Aldo Fresia

Da Shakespeare all’immortalità, passando per i sogni, i simboli e la storia vietnamita

WILLIAM SHAKESPEARE
Nel suo libro dedicato al cibo e all’erotismo (Afrodita), Isabel Allende racconta che in un modo o nell’altro alle orecchie del Bardo d’Inghilterra deve essere giunta la reputazione eccitante delle pesche. Tanto che nel Sogno di una notte di mezza estate le fate le utilizzano come afrodisiaco.

SOGNI COLORATI
Chi si diletta di interpretazione dei sogni sostiene che le pesche preannunciano un periodo gioioso e piacevole, spesso caratterizzato da una relazione amorosa pura e sincera. Attenzione però all’albero: se è rinsecchito o privo di frutti potrebbe annunciare un amore non corrisposto.

PARLARE A CUORE APERTO
Nel saggio 1,001 Symbols: An Illustrated Guide to Imagery and Its Meaning, Jack Tresidder si chiede quale fosse il significato simbolico delle pesche utilizzate dai pittori rinascimentali. La risposta è stuzzicante: la pesca rappresenta il cuore, mentre le foglie attaccate al picciolo rappresentano la lingua. Di conseguenza, una pesca con foglie simboleggia il parlare a cuore aperto, senza menzogne o sotterfugi.

PACE E FELICITÀ
Nel 1789 l’imperatore vietnamita Quang Trung riportò una decisiva vittoria contro gli invasori cinesi della dinastia Qing. Per celebrare l’evento chiamò un cavaliere e gli disse: galoppa sino alla capitale e consegna a mia moglie un rametto di pesco in fiore. Da allora i fiori di pesco simboleggiano non solo l’arrivo della primavera ma anche l’augurio di un periodo di pace e felicità.

IL NOME SBAGLIATO
Il nome botanico della pesca è Prunus persica, a indicare la provenienza dalla Persia (attuale Iran). In realtà, studi genetici hanno rivelato che questo frutto proviene dalla Cina, dove era coltivato sin dal 2000 a.C. e da cui successivamente viene esportato in Persia e poi in Europa. Tra l’altro, secondo la tradizione cinese i fiori e i frutti del pesco simboleggiano vitalità estrema, tanto da conferire l’immortalità.