Come scegliere un catering di qualità

Come scegliere un catering di qualità

di Chiara Degl’Innocenti

Riccardo Cioni, ideatore di King of catering al Pitti Taste 2014, svela cinque trucchi per riconoscerne uno da primo premio

Che sia una festa, un anniversario o un evento aziendale scegliere un catering di qualità vuol dire creare un’atmosfera rilassata e predisporre alla partecipazione e al divertimento senza intoppi. Ogni evento è speciale e unico, ecco perché è importante non lasciare niente al caso. Dalla scelta della location alla data, dal numero e la composizione degli ospiti al menu, fino al servizio e al preventivo.

Ma come si riconosce un catering da podio? A dare cinque consigli utili per non sbagliare sulla scelta è Riccardo Cioni de La Buccia che, dopo aver messo a tavola oltre 190mila persone in trent’anni d’esperienza nel settore eventi, da quattro anni è l’ideatore di King of Catering, il premio che viene aggiudicato alle migliori aziende di Catering e Banqueting all’interno Pitti Taste 2014 organizzato a Firenze, dall’8 marzo al 10 marzo.

La scelta della data e la location.
Perché tutti siano soddisfatti lo stile, il servizio, la logistica e l’approccio che il catering ha con il food durante l’evento è come la musica per uno spot pubblicitario, ossia il 50% del suo successo. Si consiglia di scegliere di festeggiare in date neutre. Ad esempio mai durante i mondiali di calcio, le Olimpiadi o altri eventi che gli ospiti potrebbero non gradire di perdere. La location è vincolata alle stagioni e alla temperatura e al numero degli ospiti.

La mise en place.

Meglio farsi fare almeno tre proposte con preventivo oltre che mostrare la mise en place durante la prova dei menu. Dopo aver visionato le fotografie, infatti, è consigliato chiedere di farsi mostrare biancheria, servizi di posate, bicchieri e, soprattutto, i tavoli con la specifica delle relative misure e distanze tra un ospite e l’altro. Sembra banale, ma se il ricevimento è formale si arriva a contare anche cinque bicchieri diversi, poi ci sono le posate e il piattino del pane che rubano altro spazio.
In una cena di gala il tavolo ideale ha un diametro di 2 metri e, quindi, non può ospitare oltre 10 persone. Per una cena informale, invece, un catering a cinque stelle proporrà apparecchiature creative con tavoli più piccoli, anche quadrati o in stile cenacolo. Di solito si propongono in ambienti chiusi dove gli ospiti vogliono chiacchierare senza dover alzare troppo la voce. Un tavolo di due metri per una festa informale va bene ma all’aperto, dove è consentito anche tenere il tono delle voce più alto.

La prova del cuoco.

Il trend rivela che oggi il food è considerato un momento conviviale, un intrattenimento culinario che propone una cucina tradizionale eseguita però ad alti livelli e rinterpretata con fantasia e creatività. Altra tendenza, materie prime di stagione e a km zero.

No, quindi, a piatti stravaganti, particolarmente estrosi e grassi. Ad esempio, l’ostrica è molto raffinata da presentare, ma altrettanto difficile da digerire. Le frittatine sono spesso presenti, ma anche l’uovo può appesantire lo stomaco e smorzare la fame togliendo il gusto di mangiare altro. Un catering da podio propone varietà di cibi che sopperiscono la pesantezza. La pasta di kamut mette d’accordo tutti. È buona e più digeribile e si può sostituire senza che gli ospiti si accorgano della differenza. Una prova? Lo spaghetto di kamut alle vongole veraci. Un buon catering non deve proporre una maionese pronta, ma quella eseguita con oli ottenuti da miscele di semi, ne esistono varietà per soddisfare in leggerezza tutti i gusti.
Stessa cosa per i dolci: per non mortificare gli ospiti, che siano a dieta o che non debbano addormentarsi al volante, meglio un’alternativa appetitosa ma light, tipo il tiramisu alla frutta con una spolverata di cacao e yogurt. Assaggiare i piatti del proprio ricevimento prima di decidere, quindi, è un must.

Cucina express. È importante che la cucina sia espressa, ma soprattutto che lo spazio per lo sporzionamento delle pietanze (il luogo dove il cibo passa dalla teglia al piatto) sia adeguato. Ogni piatto non deve attendere per più di un minuto prima di essere servito e il luogo in cui aspetta deve essere igienico e riparato dalla temperatura. Consiglio di farsi mostrare gli spazi cucina prima dell’evento, anche un occhio all’ordine può connotare la struttura da scegliere. Il catering di qualità servirà gli ospiti, qualunque sia il numero, in un’ora dal momento in cui si siedono a tavola, ossia dall’antipasto al caffè.

Il vino. Il catering aiuta anche nella scelta dei vini. È importante che chi invita e chi organizza conosca bene le abitudini degli ospiti. Capire cosa faranno dopo il ricevimento è fondamentale per la riuscita della festa. Diffidare da chi vi propone vini troppo pesanti se gli ospiti tornano a casa in giornata o tardi la notte; meglio accertarsi che chi guida sappia rinunciare al vino. Nel caso, predisporre anche succhi di frutta e cocktail analcolici.