I piatti e gli ingredienti della chef che da Londra racconta il Ghana e le sue tradizioni. Un Paese la cui cultura gastronomica incuriosisce e piace sempre di più

Buoni, sani e sempre più facilmente reperibili, gli ingredienti come la moringa o il sorgo, cereale privo di glutine e ricco di proteine vegetali, piacciono agli chef in linea con le tendenze del momento. La provenienza di questi prodotti è l’Africa, anzi più specificatamente, una zona del continente Nero ancora sconosciuta dal punto di vista gastronomico, come il Ghana, ma che si sta facendo notare grazie a piatti tradizionali (molto speziati) di solito cucinati in una pentola unica per poi essere condivisi sulla tavola.

Lo sa bene Zoe Adjonyoh, la chef che ha aperto prima un ristorante pop up in East London, Zoe’s Ghana Kitchen, poi ha scritto un libro di cucina che prende il nome dal locale con una raccolta di ricette tradizionali del Ghana rivisitate in chiave contemporanea, e adesso si divide tra masterclass sul cibo africano, cene a domicilio e collaborazioni con il W12 Studios, l’ultima frontiera della court food polifunzionale e al The King & Co. di Londra.

Ciò che cucina la chef mette appetito solo dal profumo e racconta tutta l’intensità della sua Africa. La Adjonyoh insaporisce l’agnello in modo interessante: lo sfrega su una tavolozza colorata di spezie, curcuma, farina di mais, pepe di cayenna, paprika affumicata e un po ‘di zucchero di canna per poi metterlo a sfrigolare direttamente in padella. Una delizia.

E tutte le ricette di Zoe lo sono. La maggior parte, molto personali. I piatti che realizza la chef però non sono solo ghanesi. “Alcune sono nuove ricette fatte con ingredienti provenienti dal Ghana’, spiega Adjonyoh. La Adjonyoh infatti è nata in Essex da madre irlandese e padre ghanese. Ha vissuto in Ghana da piccola, ma è tornata Deptford, nel sud di Londra, a due anni dove poi è cresciuta. Conoscere le origini della cucina dell’Africa occidentale per poi realizzarne una tutta sua è il suo personale modo di restare connessa con l’eredità di suo padre e di sua nonna.

Nel libro tanti consigli su come usare lo zenzero, le cipolle, i peperoni o i pomodori che Adjonyoh chiama chale, una salsa che in gergo ghanese significa ‘amico’. Da gustare (o provare a rifare a casa) il suo cavallo di battaglia: lo stufato di agnello d’arachidi, che può essere sostituito con il montone o, con le verdure per la versione vegetariana.