Tequila: cos’è, come gustarla e come riconoscere quella buona
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Tequila: cos’è, come gustarla e come riconoscere quella buona

di Aldo Fresia

Tutto sull’ambasciatore (alcolico) del Messico, da come viene fatto il distillato agli indizi di qualità, dai brand da seguire ai cocktail da provare

Dici tequila, e dici Messico.

Perché è l’unico luogo al mondo dove può essere prodotto: è il distillato nazionale messicano, ed è un territorio molto vasto da esplorare.

Tanto che può risultare utile una guida veloce per capire le cose essenziali da sapere. Ad esempio come si fa, come riconoscere i prodotti di qualità, quali distillatori tenere d’occhio e quali cocktail assaggiare.

Ricordando però l’ammonimento del comico statunitense George Carlin: ‘Una tequila, due tequila, tre tequila, pavimento’.

Tequila: cos’è e come si fa

La tequila è ottenuta dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nel cuore della pianta di agave e dalla sua successiva distillazione.

Può essere utilizzata esclusivamente la più pregiata tra le oltre duecento varietà di agave presenti in Messico. Quella chiamata Blue Weber o Weber Azul, e solo quella che cresce in alcune zone specifiche: attorno alla città di Tequila e in determinate aree dello stato di Jalisco.

Tequila: le tipologie

Se la tequila viene filtrata e imbottigliata dopo un breve periodo di riposo in vasche d’acciaio, allora abbiamo la varietà Blanco, che, come dice il nome, è trasparente. È quella più schietta e nella quale emergono con maggiore evidenza i profumi e i sapori dell’agave.

Gli altri tipi di tequila sono distinti invece dal grado di invecchiamento, che aumenta le note organolettiche e ammorbidisce il gusto:

  • Reposado il prodotto maturato in botti di rovere per almeno tre mesi
  • Añejo quello che trascorre a contatto con il legno da uno a tre anni
  • Extra añejo quello che supera i tre anni

Come riconoscere una buona tequila

La spia di una tequila di qualità è l’indicazione, sull’etichetta, che è stata prodotta con un 100% di puro agave.

La legge messicana dice che un distillato può definirsi tequila se è fatto con almeno il 51% di agave: le bottiglie più dozzinali si fermano a questa percentuale e completano la bevanda con altri zuccheri (non derivati dall’agave) e altro alcol aggiunto. L’indicazione 100% è dunque garanzia di qualità.

I marchi di tequila da tenere d’occhio

Fra i marchi più popolari al mondo troviamo Don Julio, Ocho e Patrón: un terzetto che sembra non conoscere rivali in termini di fama e che offre un’ampia scelta di livello.

Allargando lo sguardo si fanno notare, e a ragione, brand come Herradura, Calle 23, Tapatio ed Espolòn. Si dicono grandi cose anche dalla tequila di George Clooney: Casamigos.

I 3 cocktail essenziali fatti con la tequila

  • Il Margarita, uno dei cocktail più famosi al mondo e fra i più amati dallo scrittore e giornalista Hunter S. Thompson.
  • Il Tequila Sunrise, molto fresco grazie alla presenza del succo d’arancia.
  • Il Vampiro, variante del Bloody Mary ideale per un aperitivo a base di verdure (utilizza tequila al posto della vodka).

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