Vino e cibo orientale, i consigli delle sommelier giapponesi
Una sommelier durante gli assaggi dei Sakura Award (Credits: sakuraaward.com)

Vino e cibo orientale, i consigli delle sommelier giapponesi

di Aldo Fresia

Quale vino accompagnare alla cucina thai, coreana, cinese o giapponese? I Sakura Award forniscono indicazioni preziose

Accostare vino e cibo orientale si rivela spesso un’impresa complessa, tanto che il più delle volte si ripiega sull’acqua per andare sul sicuro. Se però la tentazione del vino resta, allora vale la pena di ascoltare il parere delle sommelier che ogni anno assegnato i Sakura Award.

La particolarità di questi premi è che sono conferiti esclusivamente da sommelier donne, tutte radunate attorno all’autorevole Yumi Tanabe: una delle più famose assaggiatrici al mondo, tenuta in considerazione dai produttori che operano in autentiche mecche del buon bere come la Champagne o il Bordeaux.

Tuttavia, ciò che interessa maggiormente in questo caso è che i Sakura Award non indicano solamente i migliori vini al mondo in base al giudizio delle esperte, ma anche i migliori accostamenti con le varie espressioni della cucina orientale.

Il responso prende in considerazione bottiglie da tutto il mondo e segnala per ogni categoria il vino d’elezione e poi una serie di seconde scelte. L’elenco completo si trova sul sito ufficiale dei Sakura Award 2017, qui indichiamo il vino ideale e gli eventuali italiani fra le seconde scelte.

IL MIGLIOR VINO PER IL SUSHI
Vince il Grand Marrenon Blanc, annata 2015, un bianco fermo del produttore francese Marrenon. Le seconde scelte italiane: Franciacorta Brut di Majolini (bolle dalla Lombardia) oppure Terre Del Noce Chardonnay 2016 di Mezzacorona, bianco fermo dal Trentino-Alto Adige.

IL MIGLIOR VINO PER IL TEMPURA
Vince il bianco fermo Single Vineyard Riesling, annata 2015, prodotto dalla cilena Vina Cono Sur. Le seconde scelte italiane sono entrambe piemontesi: Crevoglio 2015, un bianco fermo di Borgo Maragliano, e Pinot Chardonnay Spumante Brut, bolle prodotte da Santero F.lli & C.

MIGLIOR VINO PER IL SUKIYAKI
Si torna in Francia, grazie all’annata 2014 del rosso fermo Crozes-Hermitage, prodotto da Vidal-Fleury. In mancanza di questo, possiamo rivolgerci al Tarocco Riserva 2013, rosso fermo prodotto dalla toscana Torraccia di Presura.

MIGLIOR VINO PER LO YAKITORI
L’ideale è procurarsi l’annata 2015 del Chardonnay Viognier, un bianco fermo francese, prodotto da Domaines Paul Mas. L’alternativa made in Italy è rappresentata dal Lambrusco Ca’ del Lupo Brut 2014, prodotto in Emilia-Romagna da Ferrarini.

MIGLIOR VINO PER IL TEPPANYAKI
Questa volta vince il Sudafrica: il vino consigliato è il Kadette Cape Blend, annata 2015, un rosso fermo prodotto da Kanonkop. Tre le alternative dall’Italia, tutti rossi fermi: Pignolo 2008 di Colutta (Friuli-Venezia-Giulia), Barolo Cannubi 2012 di L’astemia pentita (Piemonte) e Ghiaie della Furba 2012 di Capezzana (Toscana).

MIGLIOR VINO PER IL POT-AU-FEU GIAPPONESE
La prima scelta è italiana: si tratta di bolle venete e per la precisione dell’annata 2015 del Prosecco Treviso millesimato extra dry, prodotto da San Martino. In alternativa, viene consigliato anche il Crudoo, bolle prodotte dalla lombarda Giorgi a partire da uve di Pinot Nero e Chardonnay.

MIGLIOR VINO PER LA CUCINA COREANA
Il vino migliore secondo i Sakura Award è un rosso fermo che arriva dall’azienda sudafricana Rietvallei: l’annata 2013 del JMB Cabernet Franc. Altri due rossi fermi rappresentano l’Italia: Impari 2012 dei siciliani Vigneti Zabu e Barbera d’Asti superiore 2011 della piemontese Eredi di Chiappone Armando.

MIGLIOR VINO PER LA CUCINA CINESE
Ancora Sudafrica: questa volta il vincitore è il Nine Yards Chardonnay 2015, bianco fermo prodotto da Jordan Winery. Non vengono indicate seconde scelte italiane.

MIGLIOR VINO PER LA CUCINA THAI
Il vino più azzeccato arriva dalla Francia e in particolare dai produttori Rigal: è il bianco fermo Instant Gros Manseng Moelleux, annata 2016. Tre le alternative italiane, due dalla Puglia e una dalla Sicilia. Nell’ordine: Noi Due demi-sec 2015 della Tenuta Viglione (bolle), 12 e mezzo Malvasia del Salento 2016 di Varvaglione (bianco fermo) e Pioggia di luce 2015 di Pietra Cava (bianco fermo).