Con Valentino l’Haute Couture va al night club
Credits: Valentino

Con Valentino l’Haute Couture va al night club

di Digital Team

A Parigi Pierpaolo Piccioli gioca con le commistioni impossibili e le dicotomie, unendo l’Alta Moda con l’underground anni ’80. L’audacia si esprime in colori, motivi grafici e volumi, nell’evocazione della pura gioia del vestire e travestirsi

L’alta moda avviluppa a sé l’underground anni ’80 su una playlist rock-synthpop d’atmosfera. Pierpaolo Piccioli, ad effetto, sceglie un ex club di Parigi, sotto il ponte Alexandre III, per la sfilata Haute Couture Valentino Le Club Couture Spring/Summer 2023, invitando il dj Andrew Butler, tra gli autori della colonna sonora candidata agli Oscar di Lion – La strada verso casa, a creare un sottofondo sonoro a tema.

Il direttore creativo di Maison Valentino riflette sull’impossibilità dell’Haute Couture come espansione dell’immaginazione, come unico ed eccezionale che sfida le percezioni per creare nuove audaci realtà: l’incredibile che diventa materiale. Da qui il salto verso altri impossibili, ovvero l’ardito l’incontro tra l’universo della Couture e quello del club.

Ecco allora colori e motivi grafici, decori e volumi, tutti splendidamente temerari. I volant inventano nuove architetture intorno ai corpi, i pois e le righe sono reinterpretati attraverso il taglio, dando vita a due dimensioni da tre. I tropi Couture sono messi in discussione attraverso la loro celebrazione, ricami e drappeggi a mano, piume rosa pallido annodate con fiocchi di raso nero. Un gioco di scala amplifica i dettagli. E intanto risuonano hit rock come Life in Tokyo dei Japan, Bizarre love triangle di New Order, Close to me dei Cure, See you dei Depeche Mode.

Valentino Le Club Couture Spring/Summer 2023
Credits: André Lucat – AndreKina Photography
In passerella per Valentino Le Club Couture Spring/Summer 2023

Il glamour di Valentino viene risignificato, riflettendo l’espressione di sé di una nuova generazione. Gioca sulla dicotomia di linguaggi, trovando una sinergia tra il lessico della Couture e il mondo del night clubbing. I valori comuni? Gesti reciproci di stravaganza, la concezione degli abiti come strumenti di trasformazione, la costruzione di un vero sé, un vocabolario di contrasti ma al tempo stesso duale di esibizione e rivelazione. Di performance attraverso la vita. Il gender fluid è ribadito: i look maschili sono ovviamente indossabili anche da donne.
All’interno dell’arena egualitaria del club, la Couture si fa semplice evocazione della gioia umana più pura del vestire e del travestirsi.