Un Gesto Danzato: La noncuranza
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Un Gesto Danzato: La noncuranza

di Alessandro Turci

Torna la rubrica di Alessandro Turci dedicata all’art de vivre. Questa volta si parla della nobile e sottilissima arte della noncuranza. Indispensabile, per varie ragioni.

Mentre il mondo immagina come risollevarsi, con una nuova partenza o tornando ai vecchi vizi, voi avete scelto di attenervi al principio di una sovrana noncuranza. È quell’attitudine che vi fa abbandonare alle carezze del destino. Dovessero poi rivelarsi cicatrici (le donne ne vanno pazze, gli uomini le rispettano), saprete portarle con altrettanto stile.

Tra i diversi aspetti della vita, il tratto di un’autentica noncuranza da post lockdown emergerà da due fattori: il denaro e le discordie. Il denaro può assumere diverse forme, ma quella che conta davvero si manifesta una volta al mese sotto forma di cifra contenuta in una lettera che la vostra banca, con puntualità non richiesta, vi recapita. Cercate il segno meno per individuare quella che vi riguarda, poi dimenticatevene. Il denaro è tutto ma soprattutto è nulla. Non gli permetterete di decidere della vostra libertà. L’allure di una fortuna svanita è impareggiabile e vi rende immuni dalla filosofia tedesca e dallo sguardo ebete dell’uomo che si sente al sicuro.

Ma nulla meglio di una piccola querelle vi permetterà di capire a quale livello di noncuranza siete giunti. In un bisticcio con una donna comportatevi sempre come se voi aveste torto, anche se fosse vero il contrario. E quindi scusatevi. Se un guanto vi dovesse colpire il viso, incassate senza assolutamente reagire. Diverso è invece il caso di un colpo di revolver: lo si evita con un sorriso e una leggera flessione laterale del busto. Fate attenzione che dietro a voi non ci sia il vostro Lalique preferito. Sarebbe un peccato mortale e il sorriso a quel punto
perderebbe di senso.

Di fronte a una revolverata, ma solo in quest’unico caso, siete autorizzati ad agire. Con un gesto misurato, allenatevi allo specchio, esercitate la leggera pressione di due dita in punto preciso e sensuale, e cioè tra il radio e dove poggia il bracciale di onice e tsavorite (una signora che si rispetti vi sparerà sempre protetta da una toilette impeccabile), e fate ruotare dolcemente la mano di lei accogliendo l’arma nel vostro palmo.

La prossima mossa è decisiva. Nascondete il vostro side look per capire dove sia finito il colpo. Se la psicologia ha motivo d’esistere, ne dubitiamo ma perché infierire, la fotografia di vostra madre dovrebbe nuovamente portarne il segno, più o meno all’altezza del cuore. In caso un animale domestico abbia assistito alla scena, evitatene lo sguardo fisso di rimprovero del quale sapete già tutto: io l’avevo detto. Fate portare un tè.

At the opposite end of the spectrum, come dicono gli inglesi, c’è il caso di una questione aperta con un uomo. Anche qui vige una regola aurea: le cose da uomini si sistemano da uomini. Non c’è mamma che tenga, non c’è carta bollata che tenga. E anche le parole stanno a zero. La noncuranza, dimenticavo, è una sublime arte imperfetta.