Città e natura, se non fosse mai finita la quarantena: Giovanni Garrone e il progetto Beyond
Credits: Giovanni Garrone

Città e natura, se non fosse mai finita la quarantena: Giovanni Garrone e il progetto Beyond

di Alessandra Mattanza

Un giovane artista immagina il mondo se la quarantena non fosse mai finita. Tra fotografia, immaginazione e poesia.

“Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono” suggerisce J.K. Rowling, la scrittrice e creatrice del maghetto Harry Potter.

Cosa succede quando la fotografia incontra design e poesia e il tutto si miscela in un magnifico insieme? Giovanni Garrone lo ha dimostrato con un progetto per immagini nato dalla sua incredibile immaginazione. Con una domanda: vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se la quarantena non fosse mai finita? Come sarebbe il mondo se la natura prendesse il sopravvento?

«In quarantena siamo diventati tutti un po’ artisti!» riflette Giovanni. «Mi sono trovato bloccato in Italia, nella casa dove sono cresciuto, insieme a mia madre. Non potendo uscire, la sera, dopo una giornata di lavoro virtuale al computer, mi sono dedicato a questo progetto», spiega.

In realtà Beyond, come lo ha chiamato, è un’avventura cominciata con l’idea di postare ogni giorno una fotografia su Instagram, con la tecnica del collage e l’intenzione di creare una miniserie di immagini. «Mi servo sia di fotografie scattate da me, che di altre immagini scoperte su Internet o tramite diverse fonti. In alcuni luoghi sono stato, altri sono mete ideali nella mia mente, evocatrici di magica suggestione», dice Giovanni.

Nato ad Alessandria, ha studiato architettura a Torino e l’ultimo anno di tirocinio ha deciso di farlo in Norvegia in uno studio di design. «Lì sono stato conquistato dalla natura incontaminata e dall’equilibro che la popolazione locale ha trovato con essa, ma anche dal design. Quando mi sono laureato non ho più lavorato come architetto ma solo come graphic designer. Sono stato assunto prima proprio in Norvegia, nello stesso studio dove ero stato e poi da un’altra azienda di Amsterdam, per cui adesso mi occupo di tutto il marketing e commercio online. Ero venuto a trovare mia madre in Italia il weekend proprio nel momento in cui hanno chiuso le frontiere. Dato che tutto il lavoro è digitale ora, e che comunque mi avrebbero messo in quarantena al mio immediato ritorno, non è stato un problema non poter tornare in Olanda», precisa. «Vivendo all’estero ci si rende conto di quanto sia meravigliosa l’Italia, un posto davvero speciale e unico al mondo. Un giorno vorrei tornare, ma per ora mi piace fare esperienza all’estero», racconta.

Nelle immagini create da Giovanni si scopre una fantasia senza confini, che evoca sogni, emozioni, memorie. «Mi sono affidato alla mia sola immaginazione. Sono convinto che, qualche volta, sia semplicemente bello lasciarsi andare e farsi trasportare perfino in qualcosa di, probabilmente, impossibile… Come le palme nel cuore di New York.» riflette.  

Il suo viaggio immaginario comincia dall’Italia e vaga per tutto il mondo. «Sono partito dall’Italia, da Venezia, dove mia nonna aveva una casa e dove andavo spesso da bambino, una città che conosco molto bene quindi. Ho pensato successivamente a città iconiche europee e mondiali che hanno un’aura magica per me, ma senza un filo conduttore particolare. Alcune mi sono familiari, altre, come New York, dove andrò per la maratona quest’anno, sono un sogno…» prosegue.

Nelle sue fotografie si vaga tra immagini e parole.

Venezia

“Un ricordo della mia infanzia.”

Londra

“Il primo viaggio all’estero e un omaggio a Renzo Piano, architetto Italiano, con The Shard.”

Pyongyang 

“Città affascinante e misteriosa della quale si sa sempre poco.”

Parigi

«Una delle città più affascinanti e belle dal punto di vista storico e architettonico. Il segnale della metro è stato una delle prime fotografie che feci quando vi andai per la prima volta».

New York 

«Rappresenta il mio sogno di visitarla e viverla».

Dubai 

«La natura si prende una rivincita sull’artificiale».

Firenze

«Il futuro… La Toscana in generale è dove mi piacerebbe andare a vivere una volta tornato in Italia».

Berlino

«Rigida e sempre in trasformazione… Come sarebbe se tutto si fermasse?»

Roma 

«Mi dà l’idea di eternità. Il mio sogno? Viaggiare e scoprire culture, architetture, design, sogno di lavorare viaggiando e spero che in futuro il mio desiderio possa avverarsi. Vorrei connettere il lavoro, la fotografia e al design. E, come credeva il poeta francese Charles Baudelaire: “Immaginazione è la regina del vero, e il possibile è una delle province della verità’».