Le città più gay friendly del mondo da visitare quest’anno
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Le città più gay friendly del mondo da visitare quest’anno

di Carolina Saporiti

Mentre sempre più nazioni concedono maggiori diritti alle coppie dello stesso sesso, ecco le destinazioni più progressiste e inclusive, che accolgono a braccia aperte i viaggiatori LGBTQ

Come stilare una classifica delle città più gay friendly del mondo quando, fortunatamente, in tutto il mondo sono sempre più riconosciuti diritti e pari opportunità alle coppie dello stesso sesso? I criteri sono vari e possono essere, per esempio la presenza di una comunità LGBTQ riconosciuta e ascoltata dalla città, l’esistenza di locali ed eventi ‘dedicati’, il sentirsi a proprio agio in pubblico… Ecco, in base a questi e altri criteri, queste sono le città più gay friendly del mondo da visitare quest’anno, da soli e in coppia (anche da etero, ovviamente!), consigliate da Lonely Planet.

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Copenhagen

Copenhagen, Danimarca

La Danimarca è un Paese di grandi (e importanti) primati. Se oggi quello più famoso è il fatto di ospitare tra i migliori cuochi del mondo, in realtà ne possiede uno ancora igliore: nel 1989, infatti, furono riconosciute le unioni tra coppie dello stesso sesso. È evidente che un contesto di questo genere abbia aiutato a far diventare la capitale una delle città più accoglienti verso la comunità LGBTQ. Copenaghen ospita il più antico bar apertamente gay d’Europa, il Centralhjørnet, che ha festeggiato il suo centesimo anniversario nel 2017, e Vesterbro, il quartiere a luci rosse della città. La città vanta una delle comunità più tolleranti e aperte d’Europa, molti cocktail bar e boutique hotel gay-friendly e un icco calendario di eventi. Ultima curiosità, vicino alla Torre del Municipio si trova piazza Arcobaleno, nominata così nel 2014 per sensibilizzare alla parità di diritti.

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Toronto

Toronto, Canada

Toronto continua a essere una meta molto amata dai viaggiatori LGBTQ e, in generale, il Canada è uno degli stati più progressisti del continente americano. The Village, situato a Church-Wellesley, è il centro culturale della città, con numerose gallerie, teatri e attività commerciali gay friendly. Sede di un grande evento Pride che include anche una Dyke March (una marcia di protesta e visibilità lesbica), Toronto ospita un centro comunitario LGBTQ ben consolidato e la sub-cultura gay continua a prosperare in ogni parte della città. Uno degli eventi clou dell’anno è la festa di Halloween a Church.

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Sitges

Sitges, Spagna

Sitges è una città spagnola che si trova a circa 35 km a sud-ovest di Barcellona, sulla Costa Dorada, ed è una delle destinazioni migliori in Europa per i viaggiatori LGBTQ, essendo stata dichiarata la ‘città più gay di Spagna’. Tante sono le spiagge per nudisti, ma soprattutto la città ha un ricco calendairo di eventi che riesce sempre ad accontentare tutti e moltissimi bar e locali. In Spagna vale la pena ricordare anche Gran Canaria e Ibiza come destinazioni gay friendly.

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Berlino

Berlino, Germania

Berlino è famosa per essere una città con una vita notturna ‘selvaggia’, dove dare sfogo alle proprie fantasie. Anche per la comunità LGBTQ, dal momento che la città può vantare una storia gay e d’inclusione che risale ai ruggenti anni Venti. I quartieri di Schöneberg (che ospita il Pride), Kreuzberg e Prenzlauerberg ospitano moltissimi club, bar e ristoranti da provare e non essendoci un ‘orario di chiusura’ a Berlino, la festa può non finire mai! I più avventurosi si segnino in agenda (e facciano presto a comprare i voli) la Easter Leather Fetish Week, che si svolgerà dal 12 al 18 aprile.

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Montevideo

Montevideo, Uruguay

L’Uruguay è la nazione più progressista del Sud America e la sua capitale è quindi la città migliore per chi cerca una destinazione gay friendly in questa parte di mondo. Nel 2013, l’Uruguay è stato il secondo paese dell’America Latina a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’omosessualità è stata depenalizzata nel 1934. L’atteggiamento rilassato presente nella capitale uruguaiana di Montevideo è un buonissimo motivo per scegliere il piccolo stato (il più piccolo) del Sud America. Unica nota negativa: sebbene sia progressista nel proteggere i diritti della comunità LGBTQ, sono in realtà sconsigliate eccessive manifestazioni d’affetto in pubblico.

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Portland

Portland, Oregon

Il carattere di Portland è in generale molto rilassato, quindi non sorprende che abbia anche un carattere gay friendly. Tantissimi sono i bar e i locali frequentati dalla comunità LGBTQ, ce ne sono alcuni leggendari, come il Darcelle con le sue famose drag queen o il Botanist nel Pearl District, altri più nuovi, alcuni eleganti… insomma davvero per tutti i gusti. Il Portland Pride, poi, è tra i più spettacolari: ogni giugno per giorni lungo il fiume Willamette è tutto una grande festa. Ma in realtà si possono trovare eventi queer friendly tutto l’anno. In definitiva, Portland è una città molto inclusiva, dove le persone gay possono contare su molti gruppi di attivisti e una rete di supporto ampiamente sviluppata.

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Brighton

Brighton, Regno Unito

Secondo quanto riportato da Lonely Planet, Brighton non è solo una delle città più gay friendly del Regno Unito, ma ha anche una delle popolazioni LGBTQ più concentrate del Paese. Questo ha un motivo storico, infatti fin dal XIX secolo, Brighton è stata un rifugio per le coppie gay, grazie all’importanza della città come guarnigione per le truppe durante le guerre napoleoniche fino alla Prima Guerra Mondiale. I bar gay e le altre attività commerciali gestite da persone omosessuali hanno iniziato a fiorire più apertamente negli anni Trenta, come è successo a Berlino, nell’era di Weimar e in altre città con una lunga storia di cultura gay. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Brighton è diventata un paradiso per la comunità LGBTQ, proprio come San Francisco negli Stati Uniti.