I luoghi più inaccessibili e affascinanti del mondo
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I luoghi più inaccessibili e affascinanti del mondo

di Carolina Saporiti

Difficili da raggiungere, a volte non solo per i turisti, ma anche per le poche le persone che li abitano. Eppure sono i luoghi che più ci attraggono. Dall’isola Socotra in Yemen a quella (impronunciabile) in Groenlandia

Lontano nel mondo, per citare la bellissima canzone di Luigi Tenco. Così è ognuno di questi luoghi inaccessibili di questa gallery. Sono posti sperduti, difficili da raggiungere, quasi impossibile, ma dal fascino irresistibile. Non è solo per via della natura, della conformazione geografica, è proprio il loro essere remoti a renderli particolarmente attraenti ai nostri occhi.

In un mondo di over tourism, i posti lontani dalle folle, sconosciuti, a volte inseplorati, risvegliano la nostra curiosità e la nostra naturale indole di esploratori. Non sono tanti i luoghi che ancora possono essere definiti inaccessibili al mondo, la facilità di movimento ha reso il mondo sempre più piccolo: eppure ce ne sono ancora. In questa lista ne trovate 5… straordinari e davvero lontani.

Socotra, Yemen

L’isola di Socotra è uno dei luoghi più ‘strani’ della Terra, soprattutto per lo strano (anche nel nome) albero dragon blood tree – letterlamente, sangue di drago. L’isola si trova nel Golfo di Aden, nello Yemen, e custodisce oltre 800 specie rare di piante, un terzo delle quali non si trova in nessun’altra parte del mondo. Alcune di esse hanno un aspetto un po’ extraterrestre, ma le loro strane forme riflettono il modo in cui si sono adattate al clima tropicale desertico dell’isola. Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, l’isola di Socotra conta 40.000 abitanti, ma vi è stata costruita la prima strada solo nel 2011. Si potrebbe raggiungere con un volo diretto da Sanaa, la capitale dello Yemen, purtroppo la situazione politica al momento impedisce di compiere questo viaggio. I nativi parlano una lingua non scritta, nota come Soqotri; a Socotra vivono anche immigrati di origine araba, somala, greca e dell’Asia meridionale.

Tristan da Cunha, Territori Britannici Oltremare

L’isola vulcanica di Tristan da Cunha, nell’Oceano Atlantico meridionale, ha una popolazione di 258 persone con solo nove cognomi diversi. Gli abitanti parlano inglese, ma hanno anche inventato un proprio dialetto con parole derivate da scozzese, inglese, sudafricano, americano, olandese, italiano e irlandese, che riflettono i vari luoghi di origine di ‘ognuno’ di loro. Il Sudafrica è il Paese più vicino a questo Territorio Britannico d’Oltremare, che si pare sia l’arcipelago abitato più remoto del mondo. Per arrivarci, bisogna programmare la visita con una delle tre navi che ogni anno compiono nove viaggi da Città del Capo – un viaggio di 1.732 miglia. Perché andarci? Perché è uno dei luoghi migliori per avvistare le balene, ma anche delfini, pinguini e uccelli marini.

Ittoqqortoormiit, Groenlandia

Fondata nel 1925 da coloni provenienti da Tasiilaq e dalla parte occidentale della Groenlandia, Ittoqqortoormiit è il luogo abitato più remoto della nazione. È così lontana che per raggiungerla serve un volo in elicottero dall’aeroporto più vicino. Ci vivono 450 persone e a queste si aggiungono pochi, pochissimi, turisti che vengono per la sua natura e per avvistare l’aurora boreale. È anche una destinazione crocieristica, nonostante il ghiaccio marino impedisca alle navi di attraccare per nove mesi all’anno. C’è un solo negozio di alimentari e un pub che è aperto una sola sera a settimana, rimane isolata per gran parte dell’anno e si trova all’interno del Parco Nazionale della Groenlandia (il più grande del mondo) e Scoresby Sound (il fiordo più grande del pianeta).

Isole Pitcairn

Pitcairn Island è il nome di una delle omonime isole nell’Oceano Pacifico meridionale. Si tratta di un Territorio Britannico d’oltremare al largo (molto al largo) della Nuova Zelanda. Qua non è mai atterrato nessun aereo né elicottero e per raggiungerla è necessario un viaggio in barca di 32 ore. Non si sa molto dei primi coloni dell’isola, anche se gli ammutinati europei di una nave chiamata ‘Bounty’ scoprirono nel 1790 i resti di una civiltà polinesiana, tra cui divinità di pietra, luoghi di sepoltura e forni fatti di terra. Oggi Pitcairn Island è un’isola idilliaca su cui continuano a vivere poche persone (sono una cinquantina), nonostante il Regno Unito offra terreni gratuiti a chi decide di diventare residente, anche se effettivamente ci vuole tanto coraggio per venire ad abitare qui. Diverso è visitare l’isola come turisti: le sue acque sono tra le più belle del mondo. 

Supai, Arizona (USA)

A Supai, in Arizona, la posta viene consegnata alle persone della tribù Havasupai a dorso di mulo. Si tratta di un villaggio molto remoto nel ramo sud-occidentale del Grand Canyon, raggiungibile solo in elicottero, a cavallo o con un’escursione di 13 km ad andare e 13 a tornare, quindi sicuramente non adatta a tutti. Supai è il centro tribale dell’Havasupai Indian Reservation, che significa ‘Popolo delle acque verdi e blu’, che fa riferimento alle quattro cascate lungo l’Havasu Creek, molto frequentate dai turisti. Oggi sono rimaste circa 200 persone a viverci ed è considerato il posto più remoto dei 48 stati continentali degli USA. Ovviamente non ci sono auto nella comunità.