Minorca fuori stagione: tra grotte naturali, fitte foreste, spiagge isolate e mare pazzescamente bello
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Minorca fuori stagione: tra grotte naturali, fitte foreste, spiagge isolate e mare pazzescamente bello

di Rita Bossi

Una scelta in pieno understatement: è l’isola giusta per chi ha voglia di vacanze in sordina fuori stagione e fuori dalle mete più abusate, tra parchi, grotte e scogliere inquiete e spiagge al sapor di Caraibi. Poi, a tavola e a ballare senza eccessi. Ma a strapiombo sul mare

Minorca è un vero gioiello. Lunga di circa 48 km con una larghezza massima di 16 km, ospita 80 fra spiagge e calette da sogno che non ha paragoni. E un’infinità di altre cose da vedere (e da vivere). 

Seconda isola delle Baleari per estensione, nel Mar Mediterraneo a est di Maiorca, è l’isola con le spiagge fra le più belle al mondo. Nel 1993 è stata anche dichiarata dall’Unesco Riserva della biosfera

È una meta tranquilla e poco cementificata e vale la pena godersela anche d’inverno grazie anche al suo clima mite tutto l’anno

Volare a Minorca

Come per altre destinazioni delle Isole Baleari, raggiungere Minorca non è sempre immediato.

Diverse compagnie low cost raggiungono l’isola, ma voli diretti dall’Italia sono previsti solo durante l’estate e si possono prenotare in genere da aprile. Da Milano con con easyJet.

Da metà ottobre in poi non ci sono voli diretti ma solo con scalo a El Prat – e potrebbe l’occasione per un bel weekend a Barcellona – con Vueling da diverse città italiane (Roma, Milano, Venezia, Bologna).

Minorca, luoghi da visitare

  • Chi arriva a Minorca, non può tralasciare una visita a Ciutadella con il centro storico con monumenti importanti, fra cui la cattedrale e l’Ajuntament, sede del municipio e da qui si sale al Mirador, la terrazza con una spettacolare vista sul porto.
  • Tappa obbligata la capitale Mahón, un centro ricco di storia: dopo i cartaginesi fu occupata dai greci, dai fenici e dai romani, che nel 123 a.C. ne fecero una provincia dell’impero. In seguito fu conquistata dagli Arabi e subì anche un saccheggio da parte turca.

    La caratteristica principale di Mahón è il porto naturale, lungo 5 chilometri e largo 30, il più grande del mondo dopo quello di Pearl Harbor.

    Passeggiando nel centro storico, si possono osservare sia le case inglesi, con le finestre a bow window, sia i palazzi barocchi che si affacciano sulle stradine che portano alla centralissima piazza di Spagna, dove sorge la Chiesa di Santa Maria e poco distante il municipio.

    Da vedere il mercato del pesce e le antiche Distilerias Xoriguer, che producono il gin artigianale tipico dell’isola.

  • A pochi minuti di barca dal porto di Mahón, l’isola del Lazareto, dove si trovano le rovine di un antico ospedale militare (visite guidate da giugno a ottobre). Dal 28 al 30 novembre sull’isola si terrà la seconda edizione di Starlight, il congresso internazionale dedicato all’astroturismo, con la partecipazione di oltre 50 professionisti locali ed internazionali.
  • Per ritrovare un po’ di silenzio bisogna raggiungere l’incantevole borgo bianco degli artisti di Binibeca Vell, stile arabo-mediterraneo, con tante casette attaccate una all’altra, una piazzetta con ristorante e un piccolo attracco per le barche.
  • Il parco naturale di S’Albufera des Grau è una delle zone più interessanti dell’isola di Minorca. Habitat incontaminati che dalla laguna passano a terreni, pascoli e boscaglie di arbusti. Ambienti naturali preziosi per lo sviluppo della ricchezza biologica dell’isola, che è riserva di biosfera e garantisce la protezione a diverse specie di uccelli, oltre che a numerose piante.
  • Minorca è anche una delle isole del Mediterraneo con la maggiore concentrazione per metro quadro di patrimonio archeologico.

    Tra i siti storici interessanti: il villaggio di Trepucó, considerato dal 1931 Monumento Storico Nazionale, uno dei più grandi e ricchi di costruzioni megalitiche. La Naveta d’es Tudons (il più visitato) ancora in buono stato di conservazione: ai confini di Ciutadella, il nome “naveta” deriva dalla forma di nave che la caratterizza.

Minorca, cosa fare: sport e divertimento

La qualità di un viaggio però non è legata tanto al come ci si arriva, ma – più che altro – a cosa si decide di fare per respirare l’atmosfera dell’isola e… godersi la vita.

Per ammirare baie e calette nascoste e godersi i panorami di Minorca, per esempio, si può veleggiare al largo della costa.

Incantevole Cala Binidali incastonata in una stretta insenatura a forma di esse delimitata da scogliere e rocce ricoperte di cespugli. Il mare è turchese intenso, cristallino e trasparente. Per un’immersione nella natura a terra, si può percorrere Camí de Cavalls a piedi, in bici o a cavallo. O fare parapendio dal punto più alto dell’isola: Monte Toro.

I veri tramonti da cinema, molto romantici? Vedere per credere quelli dal faro di Cap de Cavalleria, con una splendida spiaggia, perfetta per rilassarsi e farsi un bel tuffo in acque azzurissime, o dalla Cova d’en Xoroi a Cala en Porter (una serie di terrazze scavate in uno sperone di roccia a strapiombo sul mare) con musica chillout di sottofondo.

Dove mangiare a Minorca

  • A Ciutadella a Plaça dels Pins c’è Pins 46, un posto carino con giardino interno. Si viene a pranzare: in menu ci sono tartare di tonno, acciughe marinate, polpette di carne al sugo di pomodoro e pan con tomate.
  • Colazioni abbondanti al ristorante Es Casino de Sant Climent, un posto semplice, pieno di persone del posto. Tapas e piatti tipici fatti con semplicità ma di qualità.
  • Eccezionale la cucina al locale Can Bernat des Grau, sulla strada da Mahón a Fornells: sempre e solo pesce fresco. A dimostrarlo il “menu”: un semplice blocchetto bianco che viene presentato al tavolo e riporta il “pescado del dìa”con relativo peso e prezzo (dai gamberi minorchini, al pesce spatola, allo scorfano). Si consiglia di prenotare!   
  • Bambu Menorca, location fantastica, curata nel minimo dettaglio. Si può andare per un aperitivo ma ci si può fermare anche per la cena. Terrazza stupenda a picco sul mare, ideale per il tramonto.
  • Cene romantiche al Sa Pedrera d’es Pujol, dove lo chef Daniel Gonzalez Mora cura personalmente la selezione dei prodotti tra cui formaggi e salumi locali come una sontuosa sobrasada – insaccato di carne di maiale dal sapore molto intenso -, considerata una rarità per l’isola. 
  • D’obbligo la visita alla Bodegas Binifadet, che organizza tour guidati per assistere al processo di produzione del vino e degustazioni eno-gastronomiche. Qui è carino cenare sotto un grazioso pergolato.
  • È Denominazione d’Origine Protetta Mahón-Menorca il formaggio tipico di Minorca, da provare nella fattoria Torre d’en Quart: si può prenotare una visita per assistere dal vivo al processo di produzione e poi degustarlo. 
  • Lezioni di cucina, per imparare la ricetta della tipica maionese minorchina, a Sant Climent nella finca Musul-la. Sono organizzate dall’associazione Farmers & Co per far scoprire e testare i prodotti locali. 

Dove dormire a Minorca

  • Immerso nella natura, l’hotel Torralbenc ha un eccellente ristorante dove si può cenare in un giardino stupendo in totale relax. Menu con piatti ben studiati e cucinati.
  • A Son Vives l’occhio viene rapito da un panorama splendido: una parte della costa nord con il mare che si perde in un orizzonte infinito. Il complesso di piccoli edifici che costituiscono l’agriturismo è pittoresco. Colazioni con prodotti tipici della zona a chilometro zero.
  • All’interno di una riserva naturale, l’hotel fronte spiaggia Artiem Audax – “adults only”, 4 stelle, si trova a Cala Galdana a circa 15 chilometri da Ciutadella. Ha due ristoranti e una zona benessere top. 
  • A Mahón, si possono prenotare alcune notti al Boutique Hotel & Spa Sant Roc,  situato in centro (molto grazioso).
14 TORRALBENC
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L’hotel Torralbenc ha un ristorante eccellente con possibilità di cenare nel magnifico giardino; innovativa la mise en place e ottime le materie prime. E’ possibile soggiornare in una delle meravigliose suite