Viaggiare in bici, 5 ciclovie per scoprire l’Europa
Via Claudia Augusta in Alta Baviera (Foto: Getty Images)

Viaggiare in bici, 5 ciclovie per scoprire l’Europa

di Simona Santoni

Dalla Via Claudia Augusta, dal Danubio passando per le Alpi alla laguna veneta, fino alla Avenue Verte da Parigi a Londra, ecco alcuni itinerari spettacolari per pedalare tra sport ed esplorazione. A quella giusta velocità che solo il cicloturismo sa regalare

In bicicletta alla scoperta dell’Europa, conoscendo luoghi, incontrando persone. Con quella velocità giusta che concede il pedalare: abbastanza celermente per macinare chilometri, con la giusta lentezza per guardarsi attorno e farsi attraversare dallo spirito del posto.
Il cicloturismo è più di una moda del momento: è un modo speciale di viaggiare, tenendosi intanto in forma, tra sport ed esplorazione, con un mezzo di trasporto ecologico che permette di godere di coste pittoresche, lungofiume a piena natura, colline a portata di polmoni, catene montuose da respirare e, senza fretta, conquistare.

Tra ciclovie e piste ciclabili a lunga percorrenza e strade non troppo trafficate, ecco cinque itinerari in bici da provare questa estate.

Via Claudia Augusta, 700 km dal Danubio all’Italia

Lunga la Via Claudia Augusta sulle tracce degli antichi romani, in bici dal Danubio all’Adriatico attraverso le Alpi, solcando la Germania, l’Austria e l’Italia e, per un brevissimo tratto, anche la Svizzera. Non senza salite e tornanti da espugnare.  
La via Claudia Augusta fu costruita sotto l’imperatore Claudio nel 47 d.C.: il suo tracciato si snodava da Altinum fino al Danubio attraverso il passo di Resia e rappresentava l’unica strada imperiale romana transalpina, che collegava l’area prealpina settentrionale con l’Adriatico. In origine usata come strada militare, nei secoli successivi divenne un’importante via di comunicazione per il commercio.
Sulle tracce di quello storico itinerario, pur non ricalcandolo in toto, oggi la Via Claudia Augusta è un percorso ciclabile di grande valore culturale ed escursionistico.

Via Claudia Augusta
Foto: Getty Images
Sulla pista ciclabile Via Claudia Augusta, vicino a Ehrwald, Tirolo, Austria

Da Donauwörth, cittadina tedesca sul Danubio nel land della Baviera, passando per Augusta della famiglia Fugger, e poi Füssen – dove ammirare il castello di Neuschwanstein che ha ispirato quello della Disney -, quindi Imst e Landeck nel Tirolo austriaco, e giù verso Merano, Bolzano e la perla di Trento, dove si pone un bivio: un ramo di Via Claudia Augusta va verso occidente e scende verso il Po fino ad Ostiglia, attraversando la valle dell’Adige, l’altro va a Oriente e punta il mare Adriatico fino ad Altino, ai margini della laguna di Venezia. Da Donauwörth a Ostiglia si percorrono circa 650 km; da Donauwörth ad Altino circa 700 km.

La via Claudia Augusta si snoda su piste ciclabili, strade agricole e di campagna o secondarie, qualche sterrato, pochi tratti su strada trafficata. È sempre segnalata da appositi cartelli, che variano di Paese in Paese (in Germania la segnaletica migliore).
Il tratto da Füssen al passo alpino di Resia, che a 1.450 metri d’altezza è il tetto del tour, è impegnativo ma dal punto di vista paesaggistico è tutto da contemplare. Appena scesi in Italia verso il Lago di Resia si vede il famoso e affascinante campanile di Curon che spunta dalle acque.
È consigliato percorrerla da nord a sud perché le condizioni del vento e la segnaletica sono migliori e il profilo altimetrico è più vantaggioso.

Il campanile di Curon nel Lago di Resia
Foto: Getty Images
Il campanile di Curon nel Lago di Resia, Alto Adige

Avenue Verte, 472 km da Parigi a Londra

Da una capitale europea all’altra, in bici. Uscendo da Parigi pedalando per arrivare fino a Londra lungo la Avenue Verte o viceversa. Tra atmosfere urbane così diverse, la Ville Lumière romantica e sontuosa e la City monarchica e cosmopolita, e in mezzo un’immersione nelle campagne francese e inglesi.
In Francia sono proposte due varianti: o lungo le rive del fiume Oise, passando per la Piccardia in 472 km – con visita immancabile allo spettacolare castello di Chantilly -, o lungo la valle dell’Epte, in Normandia, per 406 km.

Costa d'alabastro
Foto: Getty Images
Passeggiata sulla spiaggia sulla bellissima costa d’alabastro, Normandia, Francia

Sul versante francese si riconoscono i paesaggi che ispirarono i pittori impressionisti nella valle della Senna, si attraversa la natura incontaminata del Parco naturale regionale del Vexin francese, scoprendo quindi dimore, fortezze e abbazie nelle valli dell’Epte o dell’Oise, lasciandosi allettare dalla gastronomia del Pays de Bray con il suo celebre formaggio Neufchâtel a cuore, fino alle imponenti scogliere della Costa d’Alabastro sulla Manica che sono un tuffo nella meraviglia.
E quindi traversata in traghetto tra Dieppe e Newhaven. In Inghilterra, negli ultimi 148 km, si pedala per il South Country cantato dai poeti e per la Cuckoo Trail ricavata da un’antica ferrovia prima di immergersi nel variopinto trambusto di Londra, costeggiando il Tamigi.

L’itinerario è per lo più pianeggiante e con poco dislivello, adatto anche a famiglie con bambini. È composto soprattutto da piste ciclabili, sentieri anche sterrati e strade secondarie. Ben segnalato anche se in maniera disomogenea.

Da Berlino a Copenaghen pedalando per 708 km

Sotto la porta di Brandeburgo, all’ombra della Vittoria alata, inizia la via ciclabile che collega Berlino a Copenaghen: 708 km ben segnalati dalla Germania alla Danimarca per lo più pianeggianti e su strade asfaltate, che si snodano tra paesaggi vari, seguendo fiumi, laghi e la costa del mar Baltico.

Usciti dalla capitale tedesca si attraversa il Parco nazionale Barnim, tra specchi d’acqua e terreni agricoli, passando quindi per Zehdenick, nel Brandeburgo. Dalla città acquatica di Fürstenberg/Havel al Mar Baltico si pedala vicino ai piccoli laghi nel Meclemburgo, un mosaico composto da 320 bacini limpidi, spesso interconnessi. Nel mezzo la città barocca di Neustrelitz e il Parco nazionale Müritz con il secondo lago più grande tedesco, fino al castello di Güstrow. I boschi lasciano quindi il posto a campi di papaveri rossi, scendendo verso Rostock. Prima di attraversare il Mar Baltico in traghetto è possibile fare una gita alla località baltica di Warnemünde con la sua ampia spiaggia sabbiosa e il vecchio faro.

Copenaghen
Foto: Getty Images
Copenaghen

Ed eccoci di là, in terra danese, dove il vento potrebbe far diventare più faticosa la pedalata, nell’isola di Falster, lungo percorsi secondari tra campi di fiori, mulini a vento, fattorie e insenature. Prosegue un tour tra le isole, pedalando verso Møn e attraversando Halskov Vænge, una foresta con 72 tumuli funerari antichi e sei misteriosi dolmen. Il bel Dronning Alexandrines Bro (Ponte della Regina Alessandrina) collega Zealand e Møn.
La città portuale di Køge presenta il centro storico medievale meglio conservato di Danimarca. Seguendo un percorso costiero tra parchi e spiagge, con i primi grattacieli all’orizzonte, ecco la città della Sirenetta e la sua fitta rete di ciclabili: buona parte della popolazione locale si muove quotidianamente in bicicletta.

Ciclovia Alpe Adria, da Salisburgo a Grado in 415 km

415 km pedalando dalla città di Mozart al mare Adriatico, passando per le Alpi, percorrendo in parte vecchi tracciati ferroviari e tunnel. Come la Via Claudia Augusta, anche la Ciclovia Alpe Adria collega il cuore dell’Europa al mar Adriatico, dall’Austria all’Italia, da Salisburgo a Grado.
Si sviluppa per lo più su piste ciclabili e strade secondarie, con buona segnaletica. È un itinerario senza grandi difficoltà, per lo più collinare con qualche salita. La parte più impegnativa del tragitto è attraverso il Pass Lueg, con le impressionanti gole del Salzach, che tocca appena 553 metri di altitudine.

Ciclovia Alpe Adria
Foto: Getty Images
Ciclovia Alpe Adria

La partenza è dalla Mozartplatz nel centro storico di Salisburgo, incantevole città barocca. Si segue il corso del fiume Salzach. È possibile vedere la cascata di Golling, dalla portata che raggiunge i 15.000 litri al secondo.
Si cambia lungofiume, ora con il Gasteiner Ache, tra le cime degli Alti Tauri, per attraversare la località termale di Bad Gastein, la Montecarlo delle Alpi. Da Böckstein a Mallnitz è necessario un trasferimento in treno per passare sul versante sud della catena alpina centrale, in 11 minuti circa: sono disponibili 50 posti per treno per il trasporto di biciclette.

Si segue quindi il fiume Möll tra paesaggi montani arrivando alla graziosa Villach, seconda città della Carinzia. Il confine italiano è a pochi chilometri. Ecco Tarvisio, un crocevia di lingue e culture dove si incontrano Italia, Slovenia e Austria. E poi Venzone,  monumento nazionale: rasa al suolo dal terremoto del 1976 è stata ricostruita così come era nel Medioevo. Si procede agevolmente verso Udine e infine a Grado, l’isola del sole immersa nell’azzurro dell’Alto Adriatico in Friuli Venezia Giulia.

Lungo il Danubio per chilometri e chilometri

La Ciclovia del Danubio è il grande classico dei cicloturisti, uno dei percorsi più battuti, che taglia l’Europa da ovest a est, seguendo il corso del fiume, ora su una sponda, ora sull’altra.
Dalla sorgente del Danubio alla sua force sul Mar Nero, si snoda per circa 2.850 km tra piste ciclabili e strade secondarie adatte a tutti, toccando otto Paesi (Germania, Austria, Repubblica Slovacca, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria e Romania) e tre capitali europee con la B, Bratislava, Budapest e Belgrado. E ovviamente la raffinata Vienna. In parte è inglobata nella mitica EuroVelo 6, la rotta che unisce l’Oceano Atlantico e il Mar Nero.
È una pedalata facile in una somma di paesaggi e di storie e tradizioni, che nei secoli è stata anche importante via di commercio, nota come Via Istrum ai tempi dei Romani. Ovviamente si può scegliere di spezzarla a proprio piacimento, alla scoperta dei luoghi più graditi, con la consapevolezza che i segmenti tedeschi e austriaci sono i meglio sviluppati e segnalati.

Passau
Foto: Getty Images
Passau

Idealmente la Ciclovia del Danubio si può suddividere in tre parti più frequentate: la porzione tedesca, quella austriaca e il tragitto da Vienna a Budapest.
Il Danubio tedesco ha origine da Donaueschingen, nel versante orientale della Foresta Nera, e arriva in Baviera fino a Passau, la città dei tre fiumi (l’Inn da sud, il Danubio da ovest e l’Ilz da nord) per circa 600 km.

La ciclabile da Passau a Vienna è il segmento più famoso. Non servono cartine al seguito perché il tracciato è ottimamente segnalato e nel dubbio basta seguire il fiume o la fiumana di ciclisti nella stessa direzione. E intanto si passa per apprezzabili siti turistici, da Linz – con possibile deviazione al tristemente noto abitato di Mauthausen con il memoriale dell’Olocausto – al castello di Greinburg, dall’abbazia di Melk alla Wachau, la valle del vino. In tutto sono circa 320 km.

Budapest
Foto: Getty Images
Budapest

Da Vienna in poi il percorso si fa più selvaggio, meglio avere guida e mappe al seguito. Si pedala verso Bratislava, capitale della Slovacchia incastonata tra i vigneti e i Piccoli Carpazi, procedendo  tra strade di campagna e secondarie che a volte si allontanano dal fiume, che ogni tanto rifà capolino tra i vari paesini ungheresi. Verso Budapest, la città più grande sul Danubio, l’itinerario si fa più movimentato nelle altimetrie ma sempre affrontabile. Archiviati altri 340 km.

Il tragitto è segnalato in maniera incompleta in Croazia, la ciclabile è completa in Serbia, spesso per strade laterali non sempre asfaltate, in Bulgaria ci si sposta da una riva all’altra del fiume, fino al tratto più lungo della ciclabile, oltre 1000 km in Romania. Il Delta del Danubio è patrimonio dell’umanità e riserva della biosfera dell’Unesco.