Audi Skysphere Concept: La roadster sportiva a guida autonoma di Marc Lichte

Audi Skysphere Concept: La roadster sportiva a guida autonoma di Marc Lichte

di Adriano Tosi

Scopri l’incredibile metamorfosi dell’Audi Skysphere, un’auto elettrica dalle prestazioni emozionanti e interni da fantascienza

Date carta bianca alla fantasia di un designer vulcanico come Marc Lichte, numero uno dello stile Audi, e otterrete risultati che definire sorprendenti sarebbe riduttivo. Se queste parole vi sembrano esagerate, guardate l’Audi Skysphere concept, ammesso che non l’abbiate già fatto di persona alla Milano Design Week 2023, dov’è stata la protagonista assoluta. Una roadster sportiva che è anche una lounge a guida autonoma: pensate a quanto siano lontani questi due concetti di auto e quanto possa essere difficile condensarli in una sola. Eppure, in Audi ci sono riusciti. In che modo?

Audi Skysphere
Audi Skysphere

L’Audi Skysphere concept è capace, per esempio, di modificare di 25 cm la lunghezza del passo (la distanza fra le ruote anteriori e quelle posteriori) e della carrozzeria – che spazia da 4,94 a 5,19 metri – per adattarsi al meglio alle richieste di chi si trova a bordo. Sì, avete letto bene: attraverso un complesso meccanismo di attuatori ed elementi telescopici, questo concept si allunga quando si desidera il massimo relax e si accorcia quando ci si vuole divertire. Ma la metamorfosi non si esaurisce qui. In configurazione lounge, volante e pedaliera spariscono e il cervellone elettronico prende il comando delle operazioni, con il guidatore chiamato a intervenire entro un determinato periodo di tempo, in caso di problemi: i sistemi di assistenza alla guida sono di Livello 4. Quando si seleziona la modalità sportiva, invece, l’assetto si abbassa di un centimetro e i comandi tornano al proprio posto, per dare modo al cliente di gestire la potenza elettrica della vettura e, in definitiva, godersi la guida in prima persona.


Audi Skysphere

Nel caso non si fosse capito, con Skysphere Audi vuole dimostrare che anche le auto elettriche a guida autonoma possono emozionare. In che modo? Prima di ogni altra cosa, porgendo (letteralmente) volante e pedaliera al guidatore, su richiesta. Poi, con le forme scultoree, che vanno dritte al cuore ancor prima che l’auto si muova. Ancora, la Skysphere emoziona con le prestazioni fulminanti dell’elettrico: 632 CV e ben 750 Nm di coppia. Sì, non si tratta di numeri da record, perché gli ingegneri di Ingolstadt hanno preferito puntare sul contenimento del peso: la Skysphere pesa infatti 1.800 kg. Pochi per un’elettrica dotata di 80 kWh di batteria e 500 chilometri di autonomia. 


Audi Skysphere

Ciò significa che non solo il piacere di guida ne trae beneficio, ma anche la sostenibilità: per quanto elettrica, un’auto da oltre 2,5 tonnellate (e ce ne sono tante…) ha un impatto iniziale molto forte sull’ambiente. Però ci stiamo allontanando dal vero focus di questo progetto: la Skysphere è emozione. Quella regalata per esempio dalla spinta impressionante, come dimostrano i quattro secondi nello 0-100 km/h, ma ancor di più dalla trazione posteriore e dalle ruote posteriori sterzanti. Per non dire delle sospensioni a triangoli sovrapposti, come le auto da competizione. Gli interni? Da fantascienza: se l’auto dev’essere guidata, l’abitacolo assume le forme di un cockpit avvolgente ed ergonomico, mentre il pannello strumenti e il monitor touch (largo 142 cm) arretrano. What else?