Modular Imagination. L’ultimo progetto di Virgil Abloh, firmato con Cassina

Modular Imagination. L’ultimo progetto di Virgil Abloh, firmato con Cassina

di Paolo Lavezzari

Gioco e immaginazione allo stato puro firmano l’ultimo progetto di design di Virgil Abloh

Quando si parla di Virgil Abloh, si ricorda sempre l’impronta rivoluzionaria che ha lasciato, pur nel volgere di un brevissimo arco di anni, soprattutto nel mondo della moda, grazie a quel suo mix di alto e basso, lusso e street style, insomma a quella visione eccentrica, da ‘esterno’ libero da codici precostituiti, come diceva lui ‘senza paura’. Così la sua formazione accademica di ingegnere e architetto, la conoscenza che aveva ‘da dentro’ del mondo del progetto, delle sue dinamiche, delle sue finalità, rischiano di essere meno considerate. E tuttavia di Abloh si ricordano alcune significative realizzazioni nel design.


A parte l’homeware firmato Off White, ai collezionisti non sarà sfuggita la limited edition Markerad firmata per Ikea – una collezione che comprendeva un po’ di tutto, dai tappeti, agli orologi da muro, fino a un tavolo, sedute, specchi, vetrinetta – tutti oggetti  anonimi nella loro  quotidianità che il creativo reinterpretava con un twist artistico. E forse qualcuno ricorderà un’altra incursione, quella volta da Vitra, per una sempre limited edition, chiamata 2035, in cui rileggeva alla sua maniera una luce e una seduta di Jean Prouvé, nonché un mattone riletto in ceramica. Probabilmente l’ultima esperienza nel design e che lasciava presagire sviluppi interessanti (a cominciare dal fatto che finalmente si tratta di un progetto non più limited, ma in produzione seriale) è stata quella con Cassina. E le date sono importanti: il progetto infatti era partito nel 2020, e questo fa pensare che tipo di evoluzione/maturazione stava probabilmente già intraprendendo Abloh. Ancora una volta l’approccio è quello spiazzante e ludico cui comunque eravamo abituati.


CASSINA- Modular Imagination Virgil Abloh

Visti così, infatti, i due elementi chiamati non a caso Modular Imagination appaiono usciti da una scatola di mattoncini per costruzioni fuoriscala. il concetto è quello: sono due elementi base per poi costruire casomai, semplicemente assemblando varie unità, sedute, superfici d’appoggio, insomma per configurare lo spazio a piacere. Pronipote di quei 3 elementi costruttivi/complementi che Mario Bellini aveva battezzato nel 1971 Gli Scacchi  (rieditati da B&B Italia nel 2020) la collezione di Abloh si assembla non più per incastro come Gli Scacchi, ma grazie a un  modulo di raccordo, cioè un piedino cilindrico (arancione a contrasto con il total black delle unità) che serve da incastro (il Lego insegna). Nello spirito del tempo ogni componente del progetto è riciclabile, dalla struttura interna di legno (gia da riciclo), al rivestimento di  poliuretano. A sancire l’iconicità dei moduli, ben impresso in bassorilievo su ogni lato c’è il logo rotondo ‘Cassina-Abloh’. Ce n’era bisogno davvero? Ai soliti posteri la risposta.