Françoise Hardy, storia di un sex symbol in sette immagini
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E’ nata a Parigi alle 9 e 30 della sera del 17 gennaio 1944. In quel giorno (non in quell’anno) sono nati tipi come George Pichard, che ha disegnato fumetti in confronto ai quali le 50 sfumature sono Disneyland, Mohammed Ali e Michelle Obama. Nel segno di Françoise, il Capricorno, quello che ha come motto: “Non esistono cose impossibili, solo che ci vuole più tempo”, ci sono anche Giovanna d’Arco, Michelle Mercier, Kate Middleton, Patricia Highsmith, Joan Baez, Carla Bruni, Marlene Dietrich, Iva Zanicchi, Noomi Rapace, Sienna Miller.
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L’esordio di Françoise Hardy si intreccia con la grande Storia: il 18 novembre 1962 la Francia è davanti alla tv per la prima tornata delle elezioni presidenziali che vedranno la vittoria del generale De Gaulle, confermando anche la conquista dell’indipendanza da parte dell’Algeria. I risultati tardano ad arrivare e i siparietti di spettacolo vengono ampliati. Lei canta più volte Tous le garcons et les filles, che in Italia sarà: Quelli della mia età. La canzone, musica e testo, è tutta sua, anche se, per ragioni legali, fu firmata insieme a Roger Samyn.
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L’exploit italiano di "Quelli della mia età", prima in hit parade per 15 settimane dall’agosto 1963 (anche con la voce di Catherine Spaak) viene ribadito nello stesso anno con la canzone L’età dell’amore, quinta per altrettante settimane. Nel 1966, con "Parlami di te", Françoise Hardy entra ancora in classifica, per 10 settimane, ma al dodicesimo posto.
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Françoise Hardy ha partecipato a una edizione storica del Festival di Sanremo, quella del 1966, che porta sul palco le band dei “capelloni” in omaggio al travolgente successo di Beatles e Rolling Stones. Ma se lei si fece notare per la carica sensuale, con i capelli sciolti o raccolti nell’allora inedita coda di cavallo, i complessi non diedero il meglio: gli Yardbirds cantarono ubriachi fradici.
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Jeans e giubbotto di pelle sono stati per Francoise Hardy una vera divisa che ne ha fatto una tipica icona sessuale dei primi anni Sessanta. Nel 1967 il disegnatore Guy Pellaert copia i suoi lineamenti per Pravda la survireuse. L’enigmatico volto dell’eroina motociclista sormonta un cinturone e un gilet di pelle. Indossati a pelle.
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E vissero per sempre felici e contenti, Strano ma vero, per un sex symbol conturbante come Françoise Hardy questo è il succo della vita sentimentale. Innamorata dal 1967 di Jacques Dutronc, papà del loro Thomas dal 1973, lo ha sposato nel 1981 e non è successo nient’altro. Solo che lei è gelosissima. Françoise Hardy si è ritirata dalle scene a 30 anni, pur continuando a cantare in album (l’ultimo, uscito a novembre, è L’amour fou), e si è dedicata all’astrologia, come studio dei caratteri e delle attitudini umane, scrivendo anche libri sull’argomento.
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La chiamavano la ragazza yè-ye: la sua caratteristica erano i lunghi capelli lisci, la frangia sugli occhi, la chitarra, ma soprattutto l’aria sexy senza malizia e con malinconia (s)vestita da Courreges e Paco Rabanne. Non si smentisce neanche al cinema, al quale fu prestata per poche volte. Tra i suoi film memorabili: "Grand Prix" (in questa foto, con Antonio Sabato) e "Ciao Pussycat".
Tecnicamente la sua definizione è: cantautrice. Che è illuminante come definire Michelle Obama: avvocato. In realtà Francoise Hardy, negli anni che annunciavano il ’68, è stato il più stuzzicante dei sex symbol, per la grazia inimitabile e originale della sua bellezza poco carnosa, quasi scorticata, e del sorriso all’ombra di lunghi capelli lisci. Una ragazza sognante, riservata e pudica, che ha stimolato sogni audacissimi, rappresentati da un fumetto che la mostrava vestita di un cinturone e di un gilet. Una cantante che molti quarantenni devono avere nel dna: ha fatto da colonna sonora agli amori dei loro genitori. Donna di un solo amore ma di un fascino dalle innumerevoli sfumature. Scopritela in sette movimenti.
Rivoluzionaria inconsapevole, Françoise Hardy attraversò come una cometa l’immaginario degli anni 60. Valeria Bilello ne fa rivivere il carisma sbarazzino