10 attori che hanno lasciato Hollywood (e a volte sono tornati)
Terrence Howard (Photo by Mike Windle/Getty Images)

10 attori che hanno lasciato Hollywood (e a volte sono tornati)

di Simona Santoni

Prima tra lustrini e applausi, quindi schiacciati e dimenticati. O semplicemente stanchi e desiderosi di sperimentare altro. Da Daniel Day-Lewis a Terrence Howard, ecco i divi che hanno fatto un passo indietro. Per sempre o per un po’

Hollywood srotola davanti a trionfanti passi da attore un carpet glorioso di rubini, lodi, cachet, script, a valanga, soverchiante. Oppure ecco che riavvolge il tappetto in un lampo, gira il capo e dimentica.
Brendan FraserKe Huy Quan eccoli lì ora raggianti con il loro Oscar in mano, ma per quanti anni hanno pensato di aver chiuso per sempre con il cinema. Dimenticati. Schiacciati dalle delusioni. E anche quando la fama ha buona memoria, alcuni divi scelgono di fare un passo indietro, di allontanarsi da ingrannaggi fascinosi e pressanti. Si può anche dire no a Hollywood.

Ecco 10 attori che hanno lasciato Hollywood, per sempre o per un po’. 

Daniel Day Lewis
Photo by Steve Granitz/WireImage
Daniel Day Lewis con l’Oscar vinto per “Lincoln”, 24 febbraio 2013

Daniel Day-Lewis, tre Oscar posson bastare

A 60 anni scoccati, dopo essere stato il talentuoso e maniacale stilista de Il filo nascosto, Daniel Day-Lewis è andato in pensione. Nel giugno 2017 si è ritirato dalle scene con poche stringate parole affidate alla sua agente: «Non lavorerà più come attore, è immensamente grato a tutti i suoi collaboratori e al pubblico di questi anni». Qualche mese dopo l’attore britannico in un’intervista ha fatto fatica a trovare il motivo della decisione: «Non l’ho capito. Ma è radicato in me, è semplicemente lì. Ho paura di usare la troppo usata parola ‘artista’, ma c’è qualcosa della responsabilità dell’artista che incombe su di me».
Schivo, elegante e raffinato, Daniel Day-Lewis è uno degli interpreti più sublimi degli ultimi anni, con tre Oscar da attore protagonista conquistati per Il mio piede sinistro, Il petroliere, Lincoln.
E già prima del ritiro definitivo aveva abbandonato per un po’ Hollywood: alla fine degli anni ’90 venne a lavorare in Italia come… apprendista calzolaio! Si trasferì a Firenze, trovò casa a piazza Santo Spirito e si mise a imparare il mestiere presso un calzolaio di scarpe per vip. Fu Martin Scorsese a togliergli raspe e punzoni dalle mani per portarlo sul set di Gangs of New York. Anche dopo la vittoria dell’Oscar per Lincoln (2012), si era preso un periodo sabbatico nella sua fattoria in Irlanda.

Mia Wasikowska
Photo by Karwai Tang/WireImage
Mia Wasikowska al London Film Festival, 11 ottobre 2014

Mia Wasikowska via dal tapis roulant

33 anni appena, eppure già stanca di Hollywood, di sentirsi come un criceto sulla ruota. Mia Wasikowska ha le idee chiare.
Dopo un susseguirsi di successi e ruoli importanti, da Alice in Wonderland (2010) a L’amore che resta (2011), da Solo gli amanti sopravvivono (2013) a Crimson Peak (2015), dopo il flop di critica e di incassi del sequel Disney Alice attraverso lo specchio (2016) Mia ha allentato la presa. Alla fine degli anni 2010 ha lasciato Hollywood per tornarsene a casa, a Sydney. E da allora lavora solo a progetti indipendenti con registi che ammira, tra cui Mia Hansen-Løve in Sull’isola di Bergman (2021).
«Ero su un tapis roulant», ha detto. «Voglio fare più cose nella vita oltre a stare in una roulotte. È fantastico, e ci sono molte cose fantastiche, ma la percezione di ciò è molto diversa dalla realtà».
A Bronte Beach ora è «abbastanza contenta. Se potessi avere il meglio di entrambi i mondi, entrando e uscendo di tanto in tanto, sarei davvero felice».

Terrence Howard
Photo by Jeff Kravitz/FilmMagic
Terrence Howard agli Academy Awards, 26 febbraio 2017

Terrence Howard stanco di fingere

«Stanco di fingere». Così si è definito Terrence Howard, 54 anni, quando nel 2019 ha annunciato di ritirarsi dai set dopo l’ultima stagione della serie tv Empire vissuta da protagonista, come magnate dell’industria discografica Lucious Lyon. Miglior amico di Tony Stark in Iron man (2008), candidato all’Oscar per Hustle & Flow – Il colore della musica (2005), ha detto di aver chiuso con la recitazione e di voler concentrarsi sul «portare la verità nel mondo».
Nonostante ciò, tra il 2020 e il 2022 è stato rivisto in vari ruoli, anche nella miniserie The Best Man: The Final Chapters del 2022. Durante la promozione della serie ha ribadito di essere pronto a ritirarsi: «Questa è la fine per me, è la fine». E poi: «Mi sono ritirato due anni fa. Avevo chiuso… 10 anni fa ho chiesto a Sidney Poitier se avesse voglia di lavorare a qualcos’altro, lui mi ha detto: “Perché dovrei passare i miei ultimi 10 anni a fare l’imitazione di me stesso?”. Ed è la stessa conclusione cui sono giunto anche io. Ho dato tutto il mio meglio come attore. Ora mi diverto a guardare i nuovi talenti».

Cameron Diaz
Photo by Stuart C. Wilson/Getty Images
Cameron Diaz al photocall di “Sex Tape” a Londra, 3 settembre 2014

Cameron Diaz più padrona dei suoi giorni

La recitazione stava occupando troppo tempo della sua vita ed è così che Cameron Diaz ha deciso di abbandonare Hollywood. La reginetta delle commedie oggi cinquantenne, la Mary di Tutti pazzi per Mary (1998), intorno ai 40 anni ha iniziato a rendersi conto che doveva lasciar spazio ad altre parti di sé: «C’erano tante parti della mia vita che non stavo toccando e non stavo gestendo». E ancora: «Quando fai qualcosa a un livello veramente alto per un lungo periodo di tempo», altre parti di te devono «essere trasferite ad altre persone». Diaz adora tuttora recitare, ma era stanca di viaggiare per le riprese e voleva aggiungere maggiore semplicità ai suoi giorni.
Annie – La felicità è contagiosa (2014) è il suo ultimo film; nel 2017 l’annuncio del ritiro, confermato nel 2018. Intanto ha conosciuto suo marito, il cantante Benji Madden, ha accolto sua figlia Raddix, si è data alla produzione di vino biologico.
In verità sembra sia ricaduta or ora in tentazione e che a febbraio sia stata avvistata su un set a Londra con Jamie Foxx per un film Netflix di Seth Gordon. Il titolo la dice lunga: Back in Action.

Brendan Fraser
Photo by Mike Slaughter/Toronto Star via Getty Images
Brendan Fraser

Brendan Fraser e l’Oscar del ritorno

The Whale ha salvato Brendan Fraser che, sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles, facendo centro alla sua prima nomination, così ha accolto il salvifico Oscar ricevuto lo scorso 12 marzo a 54 anni per la sua interpretazione di un prof gay disperato e obeso formato “balena”: «Ho iniziato in questo business 30 anni fa e le cose non sono state facili per me. C’era una struttura che all’epoca non apprezzavo, finché non si è fermata». E ancora: «È stato un po’ come una spedizione subacquea sul fondo dell’oceano. Risalire non è stato facile».
Per Fraser un grande ritorno a Hollywood, tredici anni dopo il suo ultimo ruolo importante. Diventato famoso negli anni ’90, ex sex symbol della trilogia colossal La mummia, a fine anni 2000 ha iniziato a uscire dai riflettori. Intorno al 2008 è caduto in una grave depressione.
Nel 2018 ha rivelato una presunta molestia sessuale subita nel 2003 per mano dell’ex presidente della Hollywood Foreign Press Association (l’organizzazione che vota per i Golden Globe) Philip Berk, che avrebbe negato: secondo Fraser, da allora si è sentito nella lista nera dell’HFPA.

Ke Huy Quan
Photo by Mike Coppola/Getty Images
Ke Huy Quan arriva alla cerimonia degli Oscar, 12 marzo 2023

Ke Huy Quan, il telefono che non squillava

Una lunga pausa dalla recitazione e anche per Ke Huy Quan un ritorno con i fiocchi, nel film dell’anno Everything Everywhere All at Once, con in mano un Oscar da migliore attore non protagonista. Dal campo profughi all’Academy Award.
Era infatti il 1975 quando Ke Huy Quan arrivava a Los Angeles con la sua famiglia dopo essere fuggito dal Vietnam del Sud. Pochi anni dopo si è ritrovato ad accompagnare il fratello a un provino per Indiana Jones e il tempio maledetto (1984): aveva 12 anni, il direttore del casting lo notò, lo fece partecipare all’audizione, la parte fu sua. Eccolo poi bambino attore nel cult I Goonies (1985) nei panni dell’ingegnoso Data.
Anche se prima di lavorare con Harrison Ford e Steven Spielberg mai avrebbe pensato di fare l’attore, dopo l’incredibile doppietta di successi Quan immaginava davanti a sé una «carriera straordinaria». E invece, a parte alcuni ruoli minori in film o serie tv, le opportunità si sono ritratte rapidamente. Per di più non pullulavano di certo le parti per attori di origini asiatiche.
«È stata dura», ha raccontato. «Aspettavo che il telefono squillasse e succedeva raramente». All’inizio degli anni 2000, dolorosamente, ha deciso di abbandonare la recitazione per diventare assistente di regia e coordinatore degli stuntman.
Nel 2018 la visione del film Crazy rich Asians, con uno stuolo di attori asiatici a comporre il cast, è stato lo sprone che lo ha richiamato al suo primo amore, la recitazione. Una decisione che l’ha ampiamente ripagato.

Hugh Grant
Photo by John Stoddart/Popperfoto via Getty Images
Hugh Grant, 1993

Hugh Grant, quando Hollywood l’ha abbandonato

Non è stato Hugh Grant, oggi 62enne, ad aver lasciato Hollywood, ma Hollywood ad aver lasciato Hugh Grant. Dopo il film Scrivimi una canzone (2007), il belloccio britannico di tante commedie sentimentali stile Notting Hill, non più giovincello, ha avuto una pausa di sette anni. «I giorni in cui ero un protagonista molto ben pagato sono improvvisamente finiti dall’oggi al domani», ha raccontato l’attore. «È stato leggermente imbarazzante, ma ho lasciato la vita libera per altre cose».
Nel frattempo è diventato padre per la quarta volta e si è concentrato sulla campagna Hacked Off, per leggi più severe alla stampa del Regno Unito, dopo aver scoperto che la sua linea telefonica era stata spiata da per anni dai tabloid inglesi.
Poi il ritorno per una proposta irrinunciabile, il film Florence (2016) accanto a sua maestà Meryl Streep soprano stonato. Sono seguiti poi altri titoli e la serie tv The Undoing – Le verità non dette.

Robert Redford
Photo by Art Zelin/Getty Images
Robert Redford sul set di “I tre giorni del Condor”, 1970 circa, New York

Robert Redford in pensione. O forse no

Nel 2016, dopo il film Old Man & the Gun (2018), Robert Redford ha detto basta. Del resto a 80 anni, con due Oscar in bacheca (uno per la regia di Gente comune e uno alla carriera), per quanto non si abbiano i problemi di salute del povero Jack Nicholson – dal 2013 via dai set per problemi di memoria – può anche essere arrivato il momento di riposarsi. «Mi muoverò verso la pensione. Faccio questo lavoro da quando avevo 21 anni. Penso che sia abbastanza».
Per poi però pentirsi di aver annunciato il ritiro da Hollywood. Durante la promozione del film, infatti, Redford ha ritrattato: «Penso che sia stato un errore dire che mi stavo ritirando perché non si sa mai».
E si è quindi concesso un cameo in Avengers: Endgame (2019).

Eva Mendes
Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images
Eva Mendes al Festival di Roma, 30 ottobre 2010

Eva Mendes, mamma in pausa

Una pausa lunga quasi dieci anni. Ma non un addio, secondo Eva Mendes. È da Lost River (2014), diretta da suo marito Ryan Gosling, che la bellissima americana cubana non torna ad Hollywood. Il ruolo di mamma prima di tutto, di Esmeralda e Amanda, figlie di 8 e 6 anni. «Non ho mai smesso di recitare», ha specificato su Instagram. «Volevo essere a casa con le mie bambine e fortunatamente le mie altre iniziative imprenditoriali mi hanno permesso di farlo più della recitazione». E poi: «Inoltre non ero entusiasta dei ruoli stereotipati che mi venivano offerti in quel momento».
È entusiasta invece del lavoro di madre: «Sono un’attrice, ho disegnato abiti, ho fatto una serie di cose diverse. Ma questa è la cosa più creativa, creare la vita con loro».
Sul futuro ritorno sul set si sente più che possibilista ma anche esigente: «Sarebbe divertente prima o poi. Ma penso che la mia lista sia diventata così breve: non voglio fare niente di violento, non voglio fare niente di sessuale». Cosa resta?

Portia de Rossi
Photo by Amanda Edwards/WireImage
Portia de Rossi al PaleyFest di Los Angeles per la presentazione di “Scandal”, 15 marzo 2016

Portia De Rossi verso qualcosa di stimolante

Glaciale e sarcastica avvocatessa di Ally McBeal, odiosa e viziata Lindsay Bluth Fünke della serie tv Arrested Development – Ti presento i miei, l’attrice australiana Portia De Rossi, oggi cinquantenne, ha deciso di lasciare i set prima del suo quarantacinquesimo compleanno, nel 2018.
«Mi stavo avvicinando ai 45 anni e mi stavo chiedendo se c’è qualcosa che avrei potuto fare che non ho mai fatto prima, di davvero stimolante e diverso», ha spiegato alla moglie Ellen DeGeneres nel suo talk show. «Per certi versi sapevo già come sarebbe stato recitare per i successivi 10 o 20 anni, quindi ho deciso di smettere e avviare un’impresa».
Ha fatto uno strappo alla scelta fatta per Mitch Hurwitz, il creatore di Arrested Development, che per la quinta stagione l’ha inserita in cinque episodi. Da ex attrice ha fondato un’attività di stampa artistica di fascia alta, la General Public, che riproduce grandi opere d’arte seguendo la tecnica Synograph.