Banderas-Cruz, mattatori dietro le quinte del cinema
Courtesy of Manolo Pavon

Banderas-Cruz, mattatori dietro le quinte del cinema

di Digital Team

“Competencia Oficial”, protagonisti Antonio Banderas e Penélope Cruz, diverte e conquista la Mostra di Venezia

Senza scomodare un maestro assoluto come François Truffaut, che in Effetto notte svelava i trucchi della realizzazione di una produzione cinematografia, “un film nel film” si diceva, facendo di quel lavoro uno dei manifesti della Nouvelle Vague francese, la curiosità di cosa si cela riguardo dietro le quinte torna però a essere protagonista.

L’occasione è il divertente e satirico Competencia Oficial, dei registi argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, e che va a toccare proprio tutto quel processo creativo, di preparazione, anche surreale, scaramantica, ancor prima che il primo ciak venga battuto. La storia parte da un miliardario, appartenente al ramo farmaceutico che, insoddisfatto della sua vita, vuole provare a dare una scossa, e cosa meglio di un film appunto, finanziato nelle vesti di produttore, in grado di farlo ricordare ancora di più. Ecco che allora l’idea bizzarra prende forma, chiamare la pluripremiata regista Lola Cuevas, la splendida Penélope Cruz, già protagonista di Madres paralelas e due dei migliori attori sulla piazza, lo spregiudicato e maschilista Félix Rivero (Antonio Banderas) e il più posato, intellettuale, proveniente dal teatro, Iván Torres (Oscar Martínez).

Due poli dai caratteri opposti, costretti dalla stessa irriverente cineasta, ‘una senza filtri’, dice l’attrice spagnola, a superare diverse prove, non solo le semplici letture del copione, ma anche qualcosa legato al proprio ego, fiducia reciproca, al dover accettare veder distruggere i premi vinti, per arrivate pronti ad immergersi, ognuno nel proprio ruolo. Alla fine il mix è di quelli esplosivi, spassosi, che genera una pellicola dal tono di commedia, tra le più applaudite di questi giorni, capace strategicamente di mostrare oltremodo la costruzione dell’emozione e il processo creativo degli interpreti, i loro vizi e vezzi, le dinamiche, toccando parallelamente temi riguardo al mestiere d’attore (ma potrebbe essere qualunque) intriso di rivalità e pura (talvolta sleale) competizione

«Ridere è oggi qualcosa di sovversivo, clandestino, racconta lo stesso Banderas, la risata è sostenuta dall’ironia, ma fin dall’inizio bisogna essere chiari, intelligenti, per non essere fraintesi. Il bello sta nel ridicolizzare i tanti meccanismi dell’arte, che, in questo caso, fanno emergere tante chiavi di lettura, il successo, l’invidia, le insicurezze, il bisogno di certezze, come se lo stesso film diventasse gradualmente una lente, sociale, pure politica, per scorgere queste caratteristiche».