Leonardo DiCaprio e Timothée Chalamet: così diversi, così simili
Foto: Niko Tavernise/Netflix © 2021

Leonardo DiCaprio e Timothée Chalamet: così diversi, così simili

di Simona Santoni

Come sul finir del millennio esplose la Leomania, ora tutti impazziscono per Timothée. E, per la prima volta, il superdivo e il ragazzo d’oro si ritrovano nello stesso film, “Don’t look up”

Leonardo DiCaprio e Timothée Chalamet, 21 anni di differenza eppure così simili. Eccoli lì ora, uno accanto all’altro nello stesso film, Don’t look up di Adam McKay (dall’8 dicembre al cinema, dal 24 dicembre su Netflix): per la prima volta nello stesso film il superdivo del colossal romantico Titanic (1997), che ha mandato in delirio le teenager di fine millennio e scaldato generazioni di fan, e il nuovo inquilino dell’Olimpo di Hollywood, ragazzo d’oro osannato e amato da pubblico e critica, lanciato da Chiamami col tuo nome (2007), un’altra intensa storia d’amore, ma omosessuale.

I tempi cambiano e, vent’anni dopo, anche una struggente love story gay può essere – fortunatamente – un trampolino verso il successo. Come insegna Timothée Chalamet, il Leonardo DiCaprio di oggi.

Leonardo DiCaprio, Timothée Chalamet
Photo: Peter Jordan – PA Images/PA Images via Getty Images | Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images
A sinistra: Leonardo DiCaprio alla prima di “La maschera di ferro”, 19 marzo 1998, a Londra all’Odeon Leicester Square. A destra: Timothée Chalamet alla Berlinale alla presentazione di “Chiamami col tuo nome”, 13 febbraio 2017

In verità anche DiCaprio, appena ventenne, aveva vissuto un tormentatissimo amore omosessuale in Poeti dall’inferno (1995), come Arthur Rimbaud dalla faccia d’angelo e dalle inquietudini oscure, in un morboso e masochistico legame con il più maturo Paul Verlaine. Leo ereditò il ruolo, purtroppo, da River Phoenix, che morì poco prima che iniziassero le riprese.
«Dopo la morte di River, era chiaro che Leonardo era il giovane attore più affascinante che ci fosse… Penso che senza di lui, non avrei mai fatto il film» disse a posteriori la regista Agnieszka Holland. Simili parole al miele ha usato più recentemente Luca Guadagnino verso il suo Timothée: «Ci siamo incontrati ed è subito scattata una scintilla», ha detto il regista di Chiamami col tuo nome. E poi: «È un grande attore. Veder decollare la sua carriera mi fa sentire orgoglioso di lui».

DiCaprio, statunitense di origini italiane, aveva circa 20 anni quando interpretò in tutto il suo charme maledetto Rimbaud, poeta 16enne approdato a Parigi dalla provincia transalpina. Chalamet, statunitense di origini francesi, aveva circa 20 anni quando interpretò il diciassettenne Elio Perlman, nelle campagne del Cremasco ammaliato dal più maturo Oliver. 
Leonardo DiCaprio e Timothée Chalamet, due soli infiammati all’improvviso. Così come era esplosa più di due decenni fa la Leomania, con poster, caccia all’autografo, ore di attese lungo i red carpet, oggi pulsa la Chalamania, come l’ha definita il Guardian.

Leonardo DiCaprio
Photo by Catherine McGann/Getty Images
Leonardo DiCaprio posa per una foto a New York, 1995

Sebbene oggi sembrino così distanti – Leo 47enne con il suo Oscar finalmente in bacheca (per Revenant – Redivivo), corpulenza da uomo vissuto, lungo listino di modelle tra le ex e grande operosità ambientalista, Tim, 25enne mingherlino e sorridente, rincorso da nuovi progetti cinematografici (i sequel di Dune su tutti) – ad accomunare i due attori, mettendoli di fianco alla stessa età, c’è anche un simile modello di mascolinità: fisico minuto e volto efebico. Leo però, agli esordi, biondissimo, un po’ scugnizzo, occhi di cielo puntati addosso; Tim riccioli bruni, mascella volitiva, lineamenti raffinati ed eterei. Entrambi inclini a ruoli da outsider.

Timothée Chalamet
Photo by Lia Toby/Getty Images
Timothée Chalamet alla proiezione di “Dune” a Londra, all’Odeon Leicester Square, 18 ottobre 2021

In Don’t look up per la prima volta si incontrano, anche se i ciak insieme sono pochi e brevi.
Leonardo DiCaprio, che nel frattempo si è messo addosso diversi chili in più che gli hanno tolto il bel faccino da eterno fanciullo, in Don’t look up è un professore di astronomia barbuto e pacato, incline alla depressione e con ansie da Xanax. Jennifer Lawrence è la sua studentessa un po’ punk che fa un’incredibile scoperta: una cometa, della grandezza dell’Everest, sta per colpire la Terra. La fine del mondo può essere imminente.

Leonardo DiCaprio
Foto: Niko Tavernise/Netflix © 2021
Leonardo DiCaprio in una scena del film “Don’t look up”

Lo “scienziato sexy”, così verrà ribattezzato, e la studentessa inizieranno un’odissea per rendere pubblica la loro scoperta, nel vano tentativo che qualcuno creda alle loro parole, passando dalle lunghe attese nelle stanze di una Meryl Streep presidentessa degli Stati Uniti senza scrupoli e per gli studi televisivi patinati della cinica Cate Blanchett. Fino a piombare tra skate, sballo e strada, sotto gli occhi sognanti e scapestrati di Timothée Chalamet. Spetterà a lui, sotto l’egida di Leo, recitare la preghiera che cesella la scena finale.

Timothée Chalamet
Foto: Niko Tavernise/Netflix © 2021
Timothée Chalamet in un’immagine del film “Don’t look up”

Don’t look up è stato girato tra novembre 2020 e febbraio 2021. Ospite di The Late Show with Stephen Colbert, Jennifer Lawrence ha raccontato un aneddoto divertente dei momenti condivisi sul set con Leonardo DiCaprio e Timothée Chalamet. Nella sequenza in auto, i due l’hanno stremata: «È stata la scena più fastidiosa della mia vita», ha raccontato l’attrice. «Mi hanno fatto impazzire quel giorno. Timothée era semplicemente entusiasta di essere uscito fuori di casa (dopo il lockdown, ndr). Penso che fosse tipo la sua prima scena. E Leo aveva scelto la canzone che stavamo ascoltando in macchina ed era tipo: “Sai, questa canzone parlava di, bla, bla, bla”. Ricordo solo di aver passato una pessima giornata, era l’inferno».

Un altro elemento in comune tra Leonardo DiCaprio e Timothée Chalamet: a volte sanno essere sfiancanti.