Missione ecostar: 10 attori ambientalisti
Mark Ruffalo (Photo by Mark Metcalfe/Getty Images for Disney)

Missione ecostar: 10 attori ambientalisti

di Simona Santoni

Dal solito Leonardo DiCaprio, in prima fila contro i cambiamenti climatici, a Mark Ruffalo, strenuo sostenitore delle energie rinnovabili, ecco 10 divi dal cuore verde

Preoccupati della sorte del mondo. Per il loro futuro, per quello dei loro figli, per le generazioni che non conoscono ancora. Attori ambientalisti, che sfruttano la loro fama come nobile cassa di risonanza di campagne e intenti green. Leonardo DiCaprio in testa, certo, ma non solo lui. Con le loro voci destinate a non cadere nel vuoto.
Del resto alcune delle più grandi crisi dell’era moderna hanno ricevuto slancio sociale e politico proprio da messaggi veicolati da divi sullo schermo, come la minaccia nucleare durante la Guerra Fredda, affrontata dal cult satirico Il dottor Stranamore (1964) di Stanley Kubrick con Peter Sellers, o il brutale impatto dell’epidemia di Aids, raccontato in Philadelphia (1993) di Jonathan Demme, con un emaciato e commovente Tom Hanks.

Mentre la Giornata della Terra ogni 22 aprile sta lì a ricordarci la salvaguarda del nostro pianeta, e per l’occasione anche film ambientalisti in uscita come il cartoon ucraino Mavka e la foresta incantata o il doc francese Bigger Than Us – Un mondo insieme, ecco 10 divi dal cuore verde. Missione ecostar.

Leonardo DiCaprio
Photo by Dominique Charriau/WireImage
Leonardo DiCaprio alla proiezione di “Once upon a time In Hollywood” al Festival di Cannes, 21 maggio 2019

Da DiCaprio carne vegetale e supereroe green

Ovviamente lui: Leonardo DiCaprio è una delle celebrità più operose nel movimento contro il cambiamento climatico. Con la sua Leonardo DiCaprio Foundation, sorta nel 1998, l’attore dispensa iniziative a promozione della consapevolezza ambientale.
Nel 2014 nominato “messaggero di pace” dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza globale sul cambiamento climatico, presente alla CoP26 di Glasgow, pur non essendo vegano sprona a ridurre il consumo di carne per il bene del pianeta: è tra i finanziatori di Beyond Meat, startup che produce sostituti per la carne a base vegetale, e Aleph Farms e Mosa Meat, aziende del settore emergente della carne coltivata, più sostenibile e dal ridotto impatto sull’ambiente rispetto a quella derivata dai normali allevamenti. È anche tra i promotori delle sneaker vegane e sostenibili Løci.

Per instillare la consapevolezza ambientalista anche tra le più giovani coscienze, dopo esser già stato produttore di diversi documentari green, ora è alle spalle di Captain Planet, film in fase di sviluppo su un supereroe ambientalista che combatte l’inquinamento.
«Abbiamo solo un pianeta», ha detto DiCaprio. «L’umanità deve diventare responsabile su vasta scala per evitare la distruzione arbitraria della nostra casa collettiva. Proteggere il nostro futuro su questo pianeta dipende dall’evoluzione consapevole della nostra specie».

Mark Ruffalo
Photo by Larry Busacca/Getty Images
Mark Ruffalo al Sundance Film Festival, 19 gennaio 2014, Park City, Utah

Mark Ruffalo, più verde di Hulk

Verde, come il suo personaggio iconico quando si arrabbia, l’incredibile Hulk dei film Marvel. Mark Ruffalo è un irremovibile sostenitore delle energie green, co-fondatore di The Solutions Project, organizzazione che punta ad accelerare negli States la transizione verso l’uso di energia rinnovabile al 100%. Non a caso su Instagram si definisce «marito, padre, attore, regista e sostenitore della giustizia climatica e delle energie rinnovabili con un occhio di riguardo per l’amore e la speranza».
È stato tra i primi volti noti del movimento americano anti-fracking, discussa tecnica di estrazione del gas naturale dal sottosuolo. Nel 2010 ha fondato l’organizzazione no profit Water Defense contro tale pratica e per la difesa delle riserve di acqua.

Nel 2019 è stato protagonista nonché produttore del film Cattive acque di Todd Haynes, nei panni dell’avvocato ambientalista Robert Bilott autore di un’estenuante battaglia legale durata ben 19 anni contro il colosso chimico DuPont, rappresentando 70mila cittadini dell’Ohio e della Virginia la cui acqua potabile era stata contaminata dallo sversamento incontrollato di PFOA (acido perfluorooctanico).

Joaquin Phoenix
Photo by Dominique Charriau/WireImage
Joaquin Phoenix alla presentazione di “Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot” al Festival di Berlino, 20 febbraio 2018

Joaquin Phoenix l’animalista da Oscar

Joker dalla risata dolorosamente tragica, Joaquin Phoenix nel 2020 nel ritirare il suo primo meritatissimo Oscar come miglior attore ha sciorinato un discorso animalista su mucche e vitelli: «Molti di noi sono figli di una visione egocentrica del mondo, per questo crediamo di essere il centro dell’universo. Andiamo nella natura e deprediamo le sue risorse. Ci sentiamo autorizzati a inseminare artificialmente una mucca e a rubare il suo piccolo non appena lo dà alla luce, nonostante i suoi inequivocabili pianti di disperazione. Poi prendiamo il suo latte che sarebbe destinato al cucciolo e lo mettiamo nel caffè o nei cereali», ha detto sul palco del Dolby Theatre. «Quando usiamo l’amore e la compassione come principi guida, possiamo creare, sviluppare e implementare sistemi di cambiamento che fanno bene a tutti gli esseri senzienti e all’ambiente».

Vegano convinto, sia per scelta etica che come azione per fermare la crisi climatica, Phoenix ha prodotto numerosi documentari relativi al consumo di carne animale e al suo immenso impatto sull’ambiente. Una sua premura sul set: che i vestiti di scena non siano di pelle animale.
È attivo sostenitore della Peta, che l’ha nominato “persona dell’anno” nel 2019. Nel 2020 è stato arrestato, insieme alla collega Jane Fonda, durante una protesta contro il cambiamento climatico fuori dal Campidoglio a Washington.

Cate Blanchett
Photo by Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images
Cate Blanchett presidente di giuria alla Mostra del cinema di Venezia, 2 settembre 2020

Cate Blanchett ad energia solare

«Mi interesso del cambiamento climatico per i miei figli. Voglio salvaguardare il loro futuro». Parola di mamma Cate Blanchett. Eccola quindi nel 2006 entrare a far parte del Climate Reality Project dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore e nel 2007 diventare ambasciatrice dell’organizzazione ambientalista Australian Conservation Foundation.

La divina Cate sostiene SolarAid, charity che vuole portare energia solare nelle abitazioni delle famiglie africane grazie all’istallazione di pannelli fotovoltaici. Il tetto del teatro The Wharf di Sidney? Oggi è ricoperto di pannelli solari, che producono oltre il 70% dell’elettricità necessaria alla struttura, grazie al progetto Greening the Wharf che ha visto proprio Cate e suo marito drammaturgo Andrew Upton tra i promotori.
A favore della Green Carpet Challenge sulla moda sostenibile, sul tappeto rosso della Mostra del cinema di Venezia 2020 come presidentessa di giuria ha sfoggiato solo abiti “vecchi”, già indossati in altre occasioni.

Brad Pitt
Photo by Andreas Rentz/Getty Images
Brad Pitt alla proiezione di “C’era una volta a…. Hollywood” al Festival di Cannes, 21 maggio 2019

Brad Pitt appassionato di architettura green

Attivo su più fronti, da quello umanitario a quello ambientalista, Brad Pitt nel 2009 ha ricevuto un premio dall’U.S. Green Building Council, organizzazione no profit che promuove un’edilizia sostenibile, per il suo progetto di alloggi verdi.

Appassionato di architettura, l’ex autostoppista avvenente di Thelma & Louise ha fondato la Make It Right Foundation, coinvolgendo diversi studi di architettura e l’organizzazione ambientalista Global Green USA, per la ricostruzione di 150 case efficienti dal punto di vista energetico nella New Orleans post uragano Katrina (anche se poi gran parte delle abitazioni ecologiche realizzate ha avuto problemi di rapido decadimento strutturale, con conseguenti noie legali).

Shailene Woodley
Photo by Michael Tran/AFP via Getty Images
Shailene Woodley al party Stella McCartney X Adidas, Los Angeles, 2 febbraio 2023

Shailene Woodley e gli alberi come credo

31 anni e la coscienza pulsante di chi sa che il futuro le appartiene. E può fare qualcosa per cambiarlo. Shailene Woodley è una vivace paladina green, addirittura arrestata nel 2016 per la sua protesta contro il Dakota Access Pipeline, oleodotto sotterraneo per il trasporto di petrolio. Fu proprio durante la manifestazione che conobbe l’attivista Calina Lawrence, portata alla cerimonia dei Golden Globe 2018 come sua ospite.
Appena diciannovenne era già co-fondatrice nel 2010, insieme alla madre, dell’organizzazione no profit All it Takes, per educare i giovani all’empatia e alla responsabilità nella speranza di promuovere un cambiamento sostenibile e positivo per se stessi e l’ambiente.

«La mia religione è la Terra. Credo negli alberi», ha detto la star di Divergent di elfico fervore, super connessa alla natura tanto da procurarsi l’acqua da sorgenti fresche, fare da sé il suo formaggio, riconoscere e raccogliere le piante selvatiche. «Le mie più grandi passioni sono l’ambiente e la salute. E quando dico ‘salute’ intendo i segreti dietro la salute e il nostro sistema alimentare».
Ocean Ambassador per Greenpeace, nel 2019 ha intrapreso una spedizione di tre settimane nel Mar dei Sargassi per studiare l’impatto della plastica e delle microplastiche sulla vita marina.

Meryl Streep
Photo by Christopher Polk/Getty Images for TNT
Meryl Streep agli Actors Guild Awards, Los Angeles, 29 gennaio 2017

Meryl Streep contro i pesticidi

Erano gli anni ’80 quando Meryl Streep già dava il via ai suoi sforzi ambientalistici sostenendo il Natural Resource Defense Council. In quanto madre, si sentì forse per la prima volta attenta alla qualità del cibo e al futuro del pianeta per amore dei suoi figli; nel 1989 ha co-fondato Mothers & Others, per aumentare la consapevolezza sui pesticidi tossici utilizzati nella produzione alimentare, a sostegno dell’agricoltura biologica.

Il suo punto di riferimento green è l’architetto William McDonough il cui mantra è: «Progettare un mondo sicuro, sano e delizioso per l’amore di tutti i bambini, di tutte le specie, di tutti i tempi».
Impegnata in iniziative verdi e attenta consumatrice negli acquisti, promotrice di coltivazioni sostenibili e locali, Streep è or ora protagonista della serie ecologista Extrapolations – Oltre il limite di Apple Tv, dramma ambientato in un futuro prossimo in cui gli effetti caotici del cambiamento climatico sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana.

Ben Affleck
Courtesy of Marco Bertorello/AFP via Getty Images
Ben Affleck al photocall di “The Last Duel” alla Mostra del cinema di Venezia 2021

Ben Affleck in difesa dei gorilla

Premiato con l’Environment Media Award nel 2013, Ben Affleck è un attivista che spesso catechizza e sensibilizza sugli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento.
Dismesso il mantello da cavernoso Batman dell’universo DC, il divo sui social invita a uno stile di vita ecologista improntato alla sostenibilità. Fondatore nel 2010 della Eastern Congo Initiative per sostenere la Repubblica Democratica del Congo, è strenuo difensore del Parco nazionale dei Virunga e dei gorilla di montagna che lo popolano, minacciati dalle estrazioni petrolifere.

Marion Cotillard
Photo by Christopher Polk/Getty Images
Marion Cotillard sul red carpet degli Oscar, 22 febbraio 2015

Marion Cotillard e il docufilm Bigger than us

È Marion Cotillard, la diva francese dal sorriso dolce di frolla, la produttrice di Bigger than us – Un mondo insieme, il docufilm ambientalista di Flore Vasseur che esce al cinema dal 22 al 26 aprile in occasione della Giornata della Terra su giovani attivisti provenienti da tutto il mondo, dall’indonesiana Melati Wijsen, che ha ottenuto un decreto che vieta la vendita e la distribuzione di sacchetti di plastica, imballaggi e cannucce sulla sua isola, alla statunitense Xiutezcatl Martinez, che porta avanti la lotta per la giustizia ambientale. 

«Per più di 20 anni sono stata coinvolta in cause ambientali e sociali, cercando di sensibilizzare la gente per un mondo più equo», ha detto l’attrice premio Oscar per essere stata Édith Piaf in La Vie en rose. «Diventando mamma ho sentito subito che i miei figli avevano tanto da insegnarmi. La nuova generazione sta scegliendo la vita e la dignità. E ci stanno mostrando la strada. Questo è il motivo per cui ho deciso di produrre questo film e aiutare Flore a fare luce su Melati e su tutti questi giovani attivisti che vogliono fare la differenza».
Cotillard dal 2001 è portavoce di Greenpeace, per cui ha partecipato a diverse campagne. Inoltre coopera con la Fondazione Maud Fontenoy, impegnata in Francia e nel mondo per preservare gli oceani.

Emma Watson
Photo by Christopher Polk/Getty Images
Emma Watson agli Oscar, Hollywood, 2 marzo 2014

Emma Watson e la moda sostenibile

L’ex Hermione della saga di Harry Poterr ha nascosto più di 40 libri sui problemi climatici in giro per Glasgow durante la CoP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, affinché le persone potessero trovarli: tra questi il saggio How women can save the Planet della sociologa Anne Karpf.
Attrice oggi 32enne, ambientalista femminista, nominata ambasciatrice di buona volontà dall’UN Women, Emma Watson per i suoi red carpet si affida a marchi di moda etica come Stella McCartney, Catbird e Simon Miller, che usano materiali riciclati e ridotto consumo di acqua ed emissioni di CO2. Per orientare le sue scelte si avvale della piattaforma di rating di sostenibilità Good On You. «La moda aiuta a plasmare le nostre identità», ha detto Watson. «Ciò che indossiamo significa chi siamo e cosa rappresentiamo. Sostengo Good On You perché ho bisogno di sapere che i miei vestiti non danneggiano il nostro prezioso pianeta o la sua gente».
Ha anche disegnato lei stessa alcuni capi per il brand di abbigliamento equo e solidale People Tree.