Sanremo 2022: il festival che mette tutti d’accordo
SANREMO, ITALY - FEBRUARY 03: Achille Lauro attends the 72nd Sanremo Music Festival 2022 at Teatro Ariston on February 03, 2022 in Sanremo, Italy. (Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/Getty Images )

Sanremo 2022: il festival che mette tutti d’accordo

di Cristina Marinoni

Dalla canzone d’autore alla trap, l’edizione al via stasera promette di incollare allo schermo spettatori di ogni genere

Mancano poche ore all’inizio del Festival di Sanremo e tutta Italia aspetta che le luci del Teatro Ariston si accendano. Il motivo di tanta attesa? La varietà del cast, capace di attirare il pubblico di ogni età. È proprio la ricchezza di proposte, diverse per stile e di alta qualità, a dare il valore aggiunto di questa edizione. La numero 72 e la terza firmata da Amadeus, presentatore e direttore artistico a cui va il merito di avere finalmente eliminato le due categorie: i 25 partecipanti alla gara non saranno suddivisi in Big e Nuove Proposte, ma si sfideranno come Artisti.

La rivoluzione dell’unico girone rinfresca la competizione che, così com’era secondo tradizione, aveva poco senso: sempre più spesso sono i giovani talenti a toccare la vetta delle charts e vendere dischi e biglietti dei tour grazie anche alle piattaforme sul web, veicoli privilegiati su cui la musica viaggia alla velocità della luce e raggiunge milioni di utenti.

Le celebrità di Sanremo 2022

Mahmood e Blanco partono da favoriti del festival con un pezzo scritto a quattro mani. Brividi, potente e al tempo stesso delicato dialogo sull’amore, è il mix perfetto delle loro distinte creatività r&b, rap, pop e hip-hop. Mahmood punta a bissare il trionfo di Soldi (2019), mentre Blanco, 19 anni il 10 febbraio e già un idolo dei teenager, non vede l’ora di debuttare nello spettacolo più liturgico della tv.

Blanco e Mahmood
Foto: Bogdan Chilldays Plakov
Mahmood e Blanco

Achille Lauro ormai è un veterano del Festival di Sanremo: esordiente nel 2019, partecipa per la quarta volta (consecutiva, le prime tre come concorrente e nel 2021 da ospite). Ogni sua apparizione sul palco ha suscitato clamore: anche Domenica, che recupera la vivacità grintosa di Rolls Royce, con cui si era fatto conoscere tre anni fa, lascia il segno.

Michele Bravi, vincitore di X Factor 2013, in Inverno dei fiori si dedica a quella melodia dolce, intensa e a tratti malinconica che calza a pennello alla sua voce, una delle più particolari e magiche in circolazione.

La rappresentante di lista, ovvero Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, non delude mai: il duo queer pop rompe le regole, come nel 2021, e canta Ciao Ciao, brano davvero originale e tutto da ballare.

Sangiovanni, fresco diciannovenne, sul piccolo schermo si sente a casa: ha vinto la categoria Cantanti ad Amici 2021. Con Farfalle, fresca e intelligente, uno degli artisti più ascoltati dell’anno scorso dimostra grande maturità artistica, alla faccia dell’anagrafe.

Rkomi canta Insuperabile. Il titolo non si riferisce al suo album Taxi Driver, best seller senza rivali del 2021, ma potrebbe seguirne le orme, perché il pezzo del rapper – definizione che gli sta stretta – è un piccolo capolavoro.

Achille Lauro
Foto: Leandro Manuel Emede
Achille Lauro

Le novità del Festival di Sanremo

Matteo Romano, classe 2002, gareggia di diritto dopo avere vinto Sanremo Giovani a dicembre e la sua Virale si candida a ear worm dell’edizione: melodie dinamiche dal tocco indie, parla della forza dei sentimenti.

Yuman è il vero outsider. Secondo vincitore di Sanremo Giovani, papà capoverdiano e mamma romana, sfoggia un timbro soul che struttura il messaggio di Ora e qui: cogliere l’attimo.

Tananai, terzo e ultimo trionfatore di Sanremo Giovani, è la prova che l’apparenza inganna. Sesso occasionale non inneggia alla libertà assoluta; al contrario, suggerisce di ascoltare la ragione al posto dell’istinto. A ritmo di dance.

Highsnob e Hu incrociano rap, pop ed elettronica, i mondi da cui provengono, per affrontare la fine di una relazione malata da un punto di vista inedito: Abbi cura di te insegna a lasciarsi con rispetto e comprensione.

Dargen D’Amico, rapper, produttore e collaboratore fisso di Fedez, con Dove si balla promette di scuotere anche le poltroncine del loggione: è un inno al divertimento puro. Anzi, una medicina sonora in questi tempi complicati.

Giovanni Truppi vanta una nomination ai Nastri d’Argento 2018 per la migliore canzone originale (Amori che non sanno stare al mondo, contenuta nel film omonimo di Francesca Comencini) e rappresenta il prototipo del cantautore. Tuo padre, mia madre, Lucia si allontana da tutte le altre canzoni per armonia di parole e note e si avvicina a una poesia d’amore immersa nelle luci e nelle ombre che ogni storia racchiude.

Foto: Francis Delacroix
I Måneskin

Da Berrettini a Pausini, gli ospiti di Sanremo

Matteo Berrettini è lo sportivo azzurro del momento. Chi, se non il tennista capitolino reduce dalla semifinale degli Australian Open (persa contro la leggenda Rafael Nadal), si merita gli applausi scroscianti della platea immensa del festival? Il protagonista di Icon numero 71, sesto nella classifica mondiale ATP da ieri, è senza dubbio un talento d’esportazione.

I Måneskin non hanno niente da invidiargli: Zitti e buoni prima ha vinto a mani basse Sanremo 2021, poi l’Eurovision Contest, infine ha catapultato la rock band originaria di Roma nell’Olimpo dello showbiz, tra ingresso nella Billboard Hot 100, apertura del concerto dei Rolling Stones a Las Vegas e performance al Saturday Night Live.

Laura Pausini non rifiuta mai l’invito al Festival di Sanremo, manifestazione che le ha regalato la fama. Da La Solitudine (primo posto tra le promesse nel 1993) ne ha fatta di strada la cantautrice di Fidenza con un Grammy e quattro Latin Grammy in bacheca. La Laura nazionale sta studiando nei minimi dettagli un mini live mozzafiato.

Cesare Cremonini, invece, a Sanremo debutta e coglie l’occasione per presentare il nuovo album La ragazza del futuro (in uscita il 25 febbraio). Accompagnato dall’inseparabile pianoforte, lui che è una popstar abituata a dominare enormi stadi gremiti di fan non sentirà l’emozione di un piccolo teatro affollato. O forse sì.

Cesare Cremonini
Foto: Andrea Sestito
Cesare Cremonini